• 23/05/2022

“La proposta di Giorgia Meloni sull’equo compenso in esame al Senato va profondamente corretta. Il testo attuale prevede che in caso di mancata applicazione dell’equo compenso a essere sanzionato non sia il committente che offre una remunerazione inadeguata ma il professionista sottopagato, è un paradosso. Inoltre si affida agli ordini professionali competenze non loro come quella di individuazione dell’equo compenso, lasciando fuori tutti gli autonomi non ordinistici”.

Così la deputata dem Chiara Gribaudo, componente della Commissione Lavoro alla Camera.

“Il testo, se approvato così com’è, andrebbe a penalizzare soprattutto i giovani professionisti che sono spesso i primi a ricevere compensi non proporzionati alla quantità e alla qualità del loro lavoro. Non basta una legge qualunque, serve una buona legge e serve raccogliere le tantissime voci critiche del mondo delle professioni che hanno manifestato molte perplessità. Si segua la via dell’ascolto – conclude Gribaudo - per dare una risposta all’altezza dei professionisti e di tutto il lavoro autonomo che rappresentano una ricchezza per il Paese”.