“Il ministro Salvini non perde occasione per sfruttare politicamente vicende tragiche, che meriterebbero più rispetto e pudore. Questa volta utilizza l'episodio di San Savino per lanciare qualche slogan sulla riforma della legittima difesa, che serve solo a eccitare gli animi, non a risolvere i problemi”. Lo dichiara il capogruppo pd in commissione Giustizia Alfredo Bazoli.
“È bene riportare il ministro, che evidentemente ha scarsa dimestichezza con il diritto – continua Bazoli - alla semplice realtà. Ovvero che mai, in nessun caso, riforma o non riforma, a fronte della morte di una persona, un magistrato non aprirà un fascicolo per accertare la dinamica dei fatti, indagando chi abbia sparato. Così accade oggi, così accadrà anche domani dopo la riforma. E già oggi, nella stragrande maggioranza dei casi di indagine per eccesso colposo di legittima difesa, l'imputato viene assolto. Vendere dunque la riforma della legittima difesa come un passo avanti per garantire la sicurezza è un grande inganno”.
“La sicurezza si garantisce con seria prevenzione ed efficace repressione, non alimentando l'idea di una giustizia privata e fai da te. Salvini faccia dunque il ministro – conclude -,si occupi di garantire la sicurezza degli italiani, e la smetta di sfruttare ogni tragico episodio pur di garantirsi qualche voto in più”.