“Il processo di stabilizzazione e pacificazione in Libia deve proseguire senza dilazioni rispettando la data del 24 dicembre per lo svolgimento delle elezioni presidenziali e del Parlamento”. Lo dichiara il presidente della Commissione esteri della Camera dei deputati, Piero Fassino, che ha ricevuto a Montecitorio il presidente della Camera dei Rappresentanti della Libia, Aghila Saleh.
L'incontro si è svolto a pochi giorni dalla Conferenza Ministeriale di Berlino sulla Libia del 23 giugno prossimo, a ulteriore testimonianza del crescente impegno della Comunità Internazionale a favore dell'azione delle Nazioni Unite per la pace e la stabilità in Libia.
“L’Italia - continua Fassino – considera la stabilizzazione e pacificazione della Libia una assoluta priorità, confermando il pieno sostegno all'Autorità ad interim e a tutte le articolazioni dello Stato libico, per realizzare le prossime fasi della transizione istituzionale (l’assetto costituzionale, la legge elettorale, il bilancio, l’insediamento delle Autorità di controllo) passaggi su cui la Camera dei Rappresentanti libici è chiamata a svolgere un ruolo decisivo. Così come altrettanto importante – prosegue – è il rispetto del cessate il fuoco e l’uscita dalla Libia di tutte le forze militari straniere. Insieme al Parlamento europeo, anche il Parlamento italiano – sottolinea – è pronto a offrire un ruolo di supporto tecnico nella definizione del lavoro istituzionale e nell’implementazione dell’attività parlamentare, così come già avviene tra le Commissioni esteri del Parlamento italiano e libico”.
“A livello bilaterale, Italia e Libia, hanno da condividere molti strategici dossier – rimarca Fassino - per la ricostruzione e per la stabilizzazione dell’area promuovendo investimenti e cooperazione economica, dando attuazione all’accordo del 2008, come convenuto nella visita del Presidente Draghi. Cooperazione è necessaria – conclude - sul tema cruciale delle migrazioni, argomento che va gestito insieme, contrastando i trafficanti di persone, attivando accordi per le migrazioni legali e per corridoi umanitari e coinvolgendo istituzioni internazionali per il rispetto dei diritti umani”.