Allargare l'obbligo anche in Europa
"I cittadini hanno il diritto di essere consapevoli di ciò che mangiano e di poter leggere sulle etichette l'origine delle materie prime. Non si tratta solo di una questione di sicurezza alimentare ma di consapevolezza e libertà di scelta. Dopo il latte, ora tocca a riso e pasta, grazie all'entrata in vigore dei decreti fortemente voluti dai Ministri Martina e Calenda. Puntare alla trasparenza delle informazioni presenti in etichetta significa non solo dare ai consumatori la libertà di informarsi e poter scegliere ma anche tutelare e garantire i produttori rafforzando i rapporti di due filiere fondamentali per l'agroalimentare italiano".
Lo dichiara l'on. Liliana Ventricelli, deputata del PD, che si è occupata alla Camera con vari atti parlamentari della tutela del "made in Italy", particolarmente per la salvaguardia della cerealicoltura del territorio della Murgia e della vasta area interregionale Puglia-Basilicata.
"La battaglia per la trasparenza, però, non deve fermarsi ai confini italiani, dobbiamo continuare a lavorare affinché in tutta Europa l'indicazione dell'origine delle materie prime in etichetta sia obbligatoria e non facoltativa. Intanto salutiamo con favore questo risultato con cui si realizza un impegno preso", conclude.