“Valutare di rinnovare il richiamo nei confronti di Facebook e degli altri social network per una battaglia di civiltà che porti a una ferma condanna anche dei fenomeni apologetici della criminalità organizzata”. Lo chiede Michele Anzladi, deputato del Partito democratico, in una lettera indirizzata alla presidente della Camera Laura Boldrini.
“In occasione dello scorso 25 aprile – spiega - Lei ha scritto al fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, una lettera per denunciare l’esistenza di circa 2700 pagine legate all'estremismo di destra molte delle quali apertamente apologetiche. E’ stata una iniziativa molto apprezzata che va inquadrata nel contesto più ampio dell’uso dei social e delle influenze che possono avere sull’opinione pubblica. Oggi è uscita una notizia inquietante, che deve farci riflettere. In un ristorante di Tenerife vi è, affissa a una parete, come si trattasse di un personaggio illustre, la foto di Totò Riina. L’immagine si troverebbe, addirittura, in mezzo ad alcune foto di calciatori della nazionale. Ma il punto non è questo. E’ che questa foto del ristorante postata dal figlio di Totò Riina sul proprio profilo Facebook ha ricevuto non solo numerose condivisioni ma anche molti commenti positivi. E’ un fatto che deve farci riflettere e che non può essere derubricato dall’agenda pubblica di un Paese civile. Solo pochi giorni fa abbiamo ricordato il 25mo anniversario della strage di Capaci. Tra qualche settimana cadrà la ricorrenza del 25mo della strage di Via d’Amelio dove morì il giudice Borsellino”.
“Credo che, come per il fascismo, debba trovarsi una strada di condanna di forme apologetiche anche per un fenomeno quale quello mafioso”, conclude.