"Mai più". E' così che si disse, quando il mondo scoprì l'orrore assoluto della Shoah, della deportazione e dell'uccisione di sei milioni di ebrei e con loro di oppositori politici, donne considerate asociali, omosessuali, Rom, persone con disabilità, testimoni di Geova.
Una persecuzione sistematica, voluta dal regime nazista tedesco con la complicità, in Italia, di quello fascista, contro persone colpevoli solo di essere chi erano.
Mai più. Per questo coltiviamo la memoria, costruiamo monumenti, installiamo pietre di inciampo, apriamo musei, conserviamo con cura le testimonianze di chi è sopravvissuto. Per questo bisogna condannare e contrastare con forza ogni rigurgito antisemita e ogni forma di odio contro intere categorie di persone perché, come scrive oggi Edith Bruck, sopravvissuta alla Shoah, in una bellissima intervista "la memoria deve essere inclusiva".
Pochissimi come il popolo ebraico di tutto il mondo sanno cosa vuol dire la negazione all'esistenza. E per questo, come ha detto il presidente Mattarella, "chi ha sofferto il turpe tentativo di cancellare il proprio popolo dalla terra, sa che non si può negare a un altro popolo il diritto a uno Stato".
Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritto umani nel Mondo.