“Il ritardo economico del Mezzogiorno è inaccettabile e ingiustificabile perché non consente a un terzo della popolazione italiana di godere appieno di diritti, opportunità e prospettive che lo Stato deve garantire a tutti i cittadini. Ed è oltremodo ingiustificabile perché le ricchezze culturali, ambientali, di capacità produttive inespresse presenti nel Mezzogiorno possono e devono essere utilizzate per il rilancio dell'economia dell'intero Paese”. Così scrivono i deputati meridionali del Pd in una risoluzione discussa stamane nelle Commissioni congiunte Trasporti e Ambiente della Camera. “La risoluzione, afferma Enza Bruno Bossio, -prima firmataria del testo- si propone di affrontare il tema del gap infrastrutturale Nord – Sud, con proposte operative, che devono essere previste già nei prossimi finanziamenti nazionali ed europei, dal Recovery Fund ai contratti Rfi e Mit. Tra queste, innanzitutto “l'Alta Velocità al Sud, da Salerno a Reggio Calabria e poi fino a Palermo con l'attraversamento stabile dello Stretto di Messina, realizzando una infrastruttura che ponga fine all'isolamento della rete dei trasporti siciliani da quella del resto del Paese. Oggi abbiamo registrato un fatto molto positivo- ha proseguito la parlamentare del Pd – avendo ottenuto sull'impostazione del nostro testo, la condivisione di tutti i gruppi parlamentari, di maggioranza e opposizione”.
Nel testo della risoluzione, i deputati meridionali del Pd- scrivono che “ l'impoverimento della dotazione infrastrutturale nel Mezzogiorno ha prodotto una sistematica crescita del gap con la restante parte del Paese. Dei 16.788 chilometri di rete ferroviaria, circa 12.000 (il 72 per cento) sono rappresentate da linee elettrificate. Tale rapporto evidenzia, anche in questo caso, la sotto-dotazione del Sud e nelle isole rispetto al resto del Paese. Così come lo sviluppo dell'Alta Velocità (AV) nelle linee ferroviarie del Mezzogiorno risulta fortemente carente: soli 181 chilometri di linee pari all'11,4 per cento”. La Risoluzione impegna pertanto il governo nazionale “a tenere insieme il Nord e il Sud del Paese in una strategia di crescita comune riattivando gli investimenti pubblici in infrastrutture quale modo più produttivo per l'economia di dare il giusto valore alle interdipendenze tra le due aree del Paese e favorirne la cresc