“A proposito della fine della legge Fornero, baluardo della campagna elettorale di Salvini e della Lega tutta, il sottosegretario Durigon dichiara ora che “per cancellarla servirebbero enormi risorse”. La futura realizzazione della promessa quota 41 (che pure, secondo l’Inps costerebbe comunque 75 miliardi nei primi dieci anni) si arricchisce di un ricalcolo contributivo, non certo raccontato in campagna elettorale.
Ma se questo riguarda il futuro, il presente non è meno preoccupante: avevano promesso di rendere strutturale Opzione donna e di confermare Ape sociale: la prima è stata massacrata dalle due ultime leggi di bilancio, per la seconda sono stati inaspriti i requisiti di accesso. Durigon ascrive alla Lega il merito di avere stoppato l’aggancio delle pensioni anticipate alla speranza di vita, ma con la legge di bilancio l’hanno riattivata con un anno di anticipo. Hanno fatto cassa limitando l’indicizzazione delle pensioni medio alte, dopo aver promesso la rivalutazione di tutte le pensioni. Forse questo non era l’anno della riforma pensionistica, ma se il buongiorno si vede dal mattino…”. Lo dichiara la deputata e responsabile Lavoro del Pd, Maria Cecilia Guerra.