Secondo il primo rapporto sui lavoratori immigrati nell’agroalimentare italiano presentato nei giorni scorsi al Cnel, il lavoro migrante rappresenta il 50% della manodopera attiva del made in Italy agroalimentare. Eppure i flussi regolari restano gravemente sottodimensionati, con 151.000 quote nel 2024 su 690.000 istanze. E mentre le aziende faticano a reclutare manodopera attraverso i canali ufficiali, vi sono 519mila stranieri presenti irregolarmente in Italia, spesso in balia di mediatori e datori di lavoro che speculano sulla loro invisibilità forzata. Un fenomeno che va fermato con una regolamentazione dei flussi aderente alle esigenze del comparto e con il potenziamento delle attività ispettive. Purtroppo, anche su un tema così importante c’è stato il totale disimpegno della maggioranza, che ha approvato l’ordine del giorno ma senza l’impegno a reperire le risorse per attuarlo”.
Così Antonella Forattini, deputata Pd in commissione Agricoltura, intervenuta in Aula per illustrare l’ordine del giorno che, nell’ambito del Pnrr, impegna il governo a contrastare il fenomeno del caporalato e lo sfruttamento dei lavoratori migranti in agricoltura.