“Per prima cosa chiedo al ministro Franceschini la riproposizione del contributo per il Fondo delle biblioteche anche nel 2021, come misura urgente. Poi una riflessione sui nuovi modelli di governance per la cultura. Io credo che il PNRR ci dia la grande opportunità di ragionare su scala europea e quindi inserire progetti caratterizzati da nuove modalità di governance. Con il decreto rilancio abbiamo già recepito l'idea del mecenatismo diffuso e penso che anche in quelle progettualità innovative che parlano di prossimità e di territorialità all'interno del Piano sia importante concentrarsi sugli aspetti di governance”.
Lo dichiara il deputato del Partito Democratico Paolo Lattanzio, membro della commissione Cultura della Camera, durante l'audizione del Ministro alla Cultura, Dario Franceschini, in Commissioni riunite.
“Aggiungo - prosegue l'esponente dem - che è necessario ampliare l’investimento sia politico che di risorse sulle arti performative, quindi anche sui contenuti e le produzioni perché ritengo che esse fungano da anelli di congiunzione ad altri aspetti importanti, che andrebbero valorizzati nel PNRR. Primo tra tutti la connessione tra arti performative e contrasto alla povertà educativa. Anticipo che su questo, con il collega deputato Michele Nitti, depositeremo venerdì una proposta di legge per legare in maniera stabile l’utilizzo di arti performative, in particolare attraverso realtà piccole e del Terzo Settore, con forme di sostegno all'inclusione sociale. Un altro elemento di congiunzione va anche nella direzione della mappatura di quelli che saranno i nuovi consumi culturali del nostro Paese. E’ evidente che dopo la fase di pandemia si stanno aprendo degli scenari che dobbiamo provare a interpretare in anticipo. Dobbiamo aprire una riflessione anche sulla domanda, sulla definizione di nuovi pubblici specifici ai quali destinare una parte del PNRR”.
“Non possiamo pensare di destinare ai pubblici del futuro soltanto dei pezzi di cultura esistente ma anche nuove progettualità e nuove proposte. Insieme a delle modalità di detassazione o contributi alle famiglie che hanno consumi culturali che superano una certa cifra, tenendo sempre a mente - conclude Lattanzio - la filiera del diritto d'autore, che deve essere rinnovata”.