“Dopo mesi passati a riformare la governance per accentrare il controllo a Palazzo Chigi, perdendo di vista l'attuazione dei progetti e degli investimenti, la quarta rata, scaduta il 30 giugno, è stata pagata circa 6 mesi dopo la scadenza. Sulla quinta rata, relativa a progetti da realizzare entro il 31 dicembre 2023, il Governo ha ridotto gli obiettivi da raggiungere da 69 a 52 perché in ritardo sul cronoprogramma. Questo ha comportato una drastica riduzione delle risorse che scendono dai 18 miliardi inizialmente previsti a 10,5 miliardi per la scadenza di fine anno. Quindi in sostanza abbiamo perso circa 7 miliardi e mezzo poiché il governo è in ritardo sul cronoprogramma”. Lo dichiara Piero De Luca, della presidenza del gruppo Pd alla Camera.
“Ma non dobbiamo tralasciare il vero tema che riguarda il pnrr - prosegue Piero De Luca - che non sono solo i fondi in senso stretto ma tutti i ritardi accumulati sui progetti e i progetti importanti stralciati via come quelli su asili nido, ospedali di comunità, riqualificazione delle infrastrutture nelle periferie dei comuni. Non dimentichiamo, peraltro, che la spesa dei fondi del Pnrr è molto in ritardo e finora è stato messo a terra solo il 50% dei fondi assegnati e ci sono parecchi ministeri come il Mit di Salvini che addirittura ha speso solo il 15% dei fondi assegnati. Direi che non c’è proprio nulla da festeggiare per Fitto e Meloni ma ci sarebbe solo da chiedere scusa agli italiani”, conclude il dem Piero De Luca.