“Se abbiamo quasi risolto il problema dell’analfabetismo in Italia, con soltanto lo 0,6% della popolazione che ancora ne è affetta, oggi ci troviamo di fronte al problema dell’analfabetismo funzionale che è altrettanto grave perché impedisce alle persone di affrontare i temi complessi che riguardano la vita sociale. E mai come oggi, come ricordato dallo stesso Presidente Draghi, la nostra credibilità dipenderà dalla capacità che avremo di investire sui temi della cultura, della conoscenza, della lotta all’analfabetismo funzionale e all’analfabetismo digitale”.
Lo dichiara Flavia Piccoli Nardelli, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera, intervenendo a Radio Immagina, la radio del Partito democratico, insieme alla professoressa Vittoria Gallina ed al professor Francesco Pira.
“La pandemia, non scordiamolo mai, ha aumentato le distanze tra famiglie abbienti e famiglie in difficoltà. La dad da questo punto di vista è stato lo specchio di queste differenze che noi oggi dobbiamo affrontare e risolvere. I 32 miliardi previsti dalla Missione quattro del Recovery plan - prosegue l'esponente dem - serviranno anche per garantire a tutti i cittadini inclusione ed equità. E da questi investimenti dipenderà la qualità della vita democratica del nostro Paese”.
“L’investimento del Pnrr riguarda tutta la filiera dell'istruzione e della cultura, a cominciare dagli asili nido e dalle scuole materne, che devono necessariamente aumentare di numero. Ci sono poi investimenti sulla scuola primaria, e 1 miliardo sul tempo pieno, per potenziare ad esempio le mense e le palestre scolastiche. E poi investimenti sulla formazione degli insegnanti, sulla formazione digitale; investimenti sulle materie stem, e sulle materie linguistiche, nonché sugli istituti superiori tecnici post diploma. Senza dimenticare le biblioteche che rappresentano una rete fondamentale su cui poter contare. Se riusciremo a realizzare questi investimenti - conclude Nardelli - allora l'Italia tornerà protagonista del futuro europeo, un Paese più giusto, più inclusivo, più equo”.