• 27/03/2024

“Tralasciando la coerenza della presidente del Consiglio Meloni, di cui Giorgetti è ministro, che fino a ieri metteva manifesti con la sua faccia che dicevano ‘No alla privatizzazione di Poste italiane’, le parole del ministro, che ha confermato la privatizzazione di Poste italiane, ci rendono ancora più preoccupati per il destino di un servizio essenziale. Non c'è stata chiarezza sulla percentuale che sarà detenuta dal pubblico in prospettiva e ancora meno sulle coperture. Soprattutto nessuna risposta convincente sull'impatto di questa operazione rispetto al valore di servizio universale e pubblico che il servizio postale rappresenta, con i suoi 120mila dipendenti e 13mila uffici postali. Un grande presidio sociale e di comunità soprattutto per i piccoli comuni e le aree interne che non può e non deve essere indebolito per un’operazione che ha unico obiettivo: fare cassa, senza garanzie sul mantenimento delle funzioni sociali e comunitarie”.

 

Così la vicecapogruppo Pd alla Camera, Valentina Ghio, insieme ai deputati dem della commissione Trasporti, Ouidad Bakkali, Anthony Barbagallo, Andrea Casu e Roberto Morassut, dopo che il ministro Giorgetti in audizione alla Camera ha confermato la privatizzazione di Poste Italiane come percorso per incassare parte di quei 20 miliardi da dismissioni di asset pubblici previsti nei documenti finanziari dalla Nadef in poi.