“L’Istat ci consegna dati tragici: le conseguenze sociali e economiche innescate dalla pandemia del Covid hanno già creato un milione di poveri in più. Ma ci dice anche altro di estremamente preoccupante: è aumentata la povertà assoluta nelle famiglie di lavoratori. Sulla carta non sono disoccupati ma in cassa integrazione o hanno la partita Iva, ma a causa del Covid la loro attività è stata sospesa o ridotta. Questo significa che l’impoverimento assoluto riguarda una fetta ampia di famiglie che fino all’anno scorso non erano sulla soglia della povertà. Questo perché tutti i dati ci dicono che la crisi ha colpito molto duramente le donne, che di solito integrano il reddito delle famiglie. Dobbiamo pensare alla estrema vulnerabilità delle famiglie con figli minori, ai bambini e alle bambine e adolescenti le cui famiglie sono precipitate in povertà assoluta e che oggi sono in DAD e soffrono per le condizioni abitative difficili. Penso che la DAD, per quanto necessaria, abbia danneggiato enormemente i ragazzi e le ragazze, psicologicamente e relazionalmente, nell’opportunità di apprendimento e sviluppo delle capacità. Abbiamo il dovere di pensare a urgenti forme di ristoro e di cura per i genitori e per i bambini e le bambine, a qualunque costo. Non possiamo tralasciare il rischio connesso a uno scivolamento verso la povertà di tante persone che in tante zone d'Italia rischiano di essere avvicinati da forme di welfare mafioso che sempre di più si stanno diffondendo, sfruttando proprio debolezze e nuove povertà”.
Così in una nota il parlamentare del Partito Democratico Paolo Lattanzio, coordinatore dell’Intergruppo parlamentare Infanzia e Adolescenza.