“La Relazione dell’Agcom ha fotografato una Rai che fa un balzo in alto nei ricavi delle tv e torna sopra Mediaset. A renderlo possibile è stato il canone in bolletta: pagare meno ma pagare tutti. Azzerata l’evasione. Ma la Rai come ha sfruttato questi soldi in più? Ha proceduto ai tagli agli sprechi? Ha riqualificato l’offerta editoriale? Niente di tutto questo. E ancora una volta fa più servizio pubblico un’emittente privata come Sky, su un tema cruciale e delicato come la lotta alla mafia. Il film ‘La corsa dell’Ora’, rifiutato dalla Rai, i telespettatori lo vedranno infatti su Sky Arte il prossimo 19 luglio, anniversario della strage di Via D’Amelio che uccise Paolo Borsellino e la sua scorta”. E’ quanto scrive su Facebook il deputato del Partito democratico e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi.
“Quella contro la mafia – spiega - è una battaglia che non si combatte solo con gli arresti. La malapianta mafiosa si nutre di una linfa fatta, prima di tutto, di simboli. Ed è solo eradicando quei simboli, sovvertendo l’immaginario che la criminalità alimenta in modo consapevole per rafforzare le sue radici, che il fenomeno mafioso può essere davvero sconfitto. Proprio per questo, la vicenda della mancata messa in onda del film ‘La corsa dell’Ora’ ha un valore paradigmatico. La pellicola di Antonio Bellia, che ripercorreva la storia del piccolo giornale palermitano da sempre in prima linea nel denunciare la mafia e i fatti di attualità, fu proposto alla Rai lo scorso inverno. L’azienda, però, rispose che non era interessata. Lo stesso film è stato quindi offerto a un tv commerciale come Sky, che l’ha acquistato e il 19 luglio, nel giorno del ricordo della strage di via D’Amelio, lo manderà in onda su Sky Arte”.
“Mettendo insieme la vicenda di questo film, la significativa analisi di Attilio Bolzoni su Repubblica dedicata alla mafiosità, il caso del video di Dolce e Gabbana su Palermo che non ricorda in nessun modo la lotta alla Mafia portata avanti coraggiosamente dai palermitani negli ultimi anni, il libro di Riina jr presentato a Porta a porta come un qualsiasi lancio editoriale, insomma mettendo insieme tutti questi episodi viene da riflettere: siamo sicuri che tutti abbiano ben chiaro quanto sia ancora lunga la strada per sradicare la mafiosità?”, conclude.