• 14/03/2017

“Il proposito della Rai di rafforzare la programmazione finalizzata a diffondere la cultura della legalità e contrastare il fenomeno delle mafie, è una buona notizia. Come è importante che in occasione della XXII Giornata della Memoria e dell’Impegno, martedì 21 marzo, la tv pubblica abbia deciso di dedicare un’adeguata copertura informativa all’iniziativa per l’occasione dell’associazione Libera, che si terrà a Locri, e previsto svariati spazi e iniziative editoriali ad hoc su tutte le reti. Sollecito però la Rai a intensificare l’impegno nel descrivere specificatamente il fenomeno delle mafie, in particolare nel raccontare la pericolosissima ‘ndrangheta - secondo Nicola Gratteri l’unica organizzazione criminale  presente in tutti e cinque i continenti - per farne conoscere i meccanismi e le pratiche operative.  Prevedendone la trattazione possibilmente tutto l’anno e in orari accessibili e non relegando il tema solo a particolari ricorrenze”.

Così il capogruppo Pd in Vigilanza e relatore di maggioranza dello schema di convenzione Stato-Rai, Vinicio Peluffo, commenta la risposta dei vertici dell’azienda a un’interrogazione in cui chiedeva venisse dato più spazio al tema mafie, come sollecitato recentemente, nel corso di un’intervista con Klaus Davi presso la procura di Enna, dal procuratore di Catanzaro Gratteri. Che nell’occasione aveva spiegato come la ‘ndrangheta sia diventata “classe dirigente” e ribadito che  “informare sulla ‘ndrangheta significa dare ai cittadini uno strumento in più per riconoscerla e difendersene”.

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