“La decisione unilaterale della Rai di trasferire i programmisti multimediali al Polo Regia è l’ennesima forzatura di un’azienda sempre più appiattita sulle logiche del Governo. Nonostante l’interrogazione del Pd in commissione Vigilanza Rai di novembre scorso, nessuna risposta è arrivata. Una scelta che viola il contratto collettivo, ignora il confronto sindacale e colpisce al cuore la filiera creativa del servizio pubblico. Si vuole trasformare la Rai in un contenitore svuotato di pensiero critico, dove si comprano contenuti e si svendono competenze. È in atto un disegno chiaro: indebolire la cultura, controllare l’informazione, marginalizzare chi produce qualità e pluralismo. Lo smantellamento della Rai come presidio democratico è parte della deriva autoritaria di questo Governo, che ignora persino il Media Freedom Act dell’Unione Europea. Altro che media company del futuro: qui si torna al passato. Il PD darà battaglia in Parlamento e nel Paese”.
Così Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, dopo un incontro con gli esponenti del circolo Pd Rai.