“Questo disegno di legge ci preoccupa molto. Lo riteniamo una bomba ad orologeria che viene messa alle fondamenta di un principio cardine di ogni democrazia liberale, quindi anche della nostra: cioè quello di essere una repubblica basata sulla democrazia rappresentativa. E’ una bomba che esploderà ogni qual volta si metteranno in conflitto il Parlamento e i comitati referendari, generando uno scontro che, come dimostra la storia, non ha mai prodotto nulla di buono. Sono almeno dieci i motivi per cui questa legge è per noi inaccettabile: non ci sono chiari limiti di materia; chiede ai cittadini di esprimersi con un semplice Sì o con un No anche su questioni molto complesse, dandole in pasto alla propaganda più spicciola e a campagne referendarie che avanzeranno a suon di slogan; è un sistema che viola la segretezza del voto; intacca la forma di governo; modifica i poteri del Capo dello Stato; incrina l’equilibro previsto dai Costituenti; delegittima istituzioni terze e di garanzia; rischia di ingolfare il parlamento e portare i cittadini al voto molte volte in breve tempo; i modelli di riferimento, come quello svizzero, sono inadeguati rispetto al caso italiano; si consegna il potere legislativo nelle mani di minoranze organizzate. M5s e Lega devono rendersi conto di quello che stanno facendo. Si fermino e correggano questa legge. Lo facciano assieme alle opposizioni, con l’umiltà di voler riconoscere il parere della gran parte degli esperti di questi temi che si sono espressi contrariamente a questo impianto proprio su molti dei punti che ho segnalato”.
Così Marco Di Maio, deputato Pd e segretario della commissione Affari costituzionali della Camera, intervenendo nell’Aula alla discussione generale sulla proposta di legge costituzionale sul referendum.