• 20/02/2019

L’accesso ai servizi per la salute mentale sia uguale per tutti i cittadini di ogni Regione, e sia promossa la seconda conferenza nazionale per la salute mentale. Sono i due punti principali della risoluzione Pd – a prima firma Vito De Filippo – che è stata presentata oggi alla Camera, in Commissione Affari sociali, dalla deputata Giuditta Pini.

La risoluzione, accolta favorevolmente da tutti i gruppi politici, fa un quadro generale della situazione a quarant’anni dalla legge Basaglia – la n. 180 del 1978 -  che aveva come obbiettivo l’abolizione del rapporto disturbo mentale/pericolosità sociale e spostava il fulcro dell'assistenza psichiatrica sul fronte dei diritti sociali.

“Il superamento dell'istituto del manicomio, pilastro della rivoluzione della legge Basaglia, è stato lento e ci sono voluti circa vent'anni, perché gli ospedali psichiatrici fossero sostituti da centri di salute mentale, da centri diurni per favorire la permanenza a casa, da strutture residenziali per chi ha bisogno di assistenza per lunghi periodi e da servizi psichiatrici di diagnosi e cura, cioè i reparti psichiatrici degli ospedali generali”, si legge nella risoluzione.

“Purtroppo – dicono dal Pd – ci sono ancora drammatiche differenze nell'accesso alle cure e ai servizi forniti dai dipartimenti di salute mentale nelle varie Regioni, a tal fine servirebbero degli indicatori specifici nei principali strumenti di valutazione del servizio sanitario nazionale, attraverso i quali monitorare l'impegno delle regioni nel superamento delle eventuali disuguaglianze evidenziate”

Per questo, chiedono ancora gli esponenti Pd, pensiamo sia necessario “promuovere la seconda conferenza nazionale per la salute mentale, per un confronto vero sulle condizioni del sistema di cura per la salute mentale”.