"Chiediamo l'immediata convocazione di una conferenza dei capigruppo a seguito della presentazione della mozione di sfiducia sottoscritta da tutti i deputati del Partito Democratico nei confronti del ministro Salvini. Sono decorsi i tre giorni stabiliti dalla normativa per cui rientriamo nella fattispecie temporale per la quale è possibile discutere e votare la mozione di sfiducia; non è stata ancora calendarizzata su questo punto specifico la conferenza dei capigruppo, ma ci risulta convocata per la giornata di giovedì esclusivamente per la predisposizione del calendario di settembre, da che dovremmo arguire che, secondo la presidenza, questa mozione di sfiducia dovrebbe essere discussa a partire da settembre, il che cozza con due presupposti: il primo è quello della prassi. Da sempre per le mozioni di sfiducia individuali la convocazione dell'Aula è stata a ridosso della presentazione della mozione medesima per ovvie circostanze. Il secondo presupposto risiede nel fatto che analoga circostanza sia stata avviata al Senato e ci risulta che al Senato i lavori istruttori siano già cominciati e quindi ci chiediamo come mai in questo ramo del Parlamento ancora no. Stante la natura duale della fiducia del Parlamento nei confronti del governo, riteniamo che altrettanto duale debba essere la natura di eventuale sfiducia. Quindi non possiamo far valere la tesi del cosiddetto 'ne bis in idem' per cui se un ramo del Parlamento ha affrontato la questione non è necessario affrontarla anche nell'altro. Inoltre ricordo che le due camere sono indipendenti e autonome fra loro. Pertanto riteniamo che sia indispensabile far precedere l'avvio dei nostri lavori da una conferenza dei capigruppo sul tema suddetto che secondo noi ha la priorità sugli altri visto le circostanze contingenti".
Lo ha detto in Aula il deputato della presidenza del gruppo Pd alla Camera, Enrico Borghi.