“Per Matteo Salvini la giustizia funziona così: quando sono ascoltate persone informate dei fatti che sono suoi amici, allora sono sicuramente innocenti; quando ad essere ascoltati sono suoi ex colleghi di governo o comunque rappresentanti di un governo che lui avversa, allora ‘giustizia è fatta’.
Una straordinaria visione del diritto. Un concentrato puro di garantismo, quello che lui invoca sempre per sé e per gli amici e dimentica per gli avversari.
Allora, in quest'ottica, il suo amico Savoini è sicuramente colpevole, come lo è lui stesso in quanto oggetto di inchieste giudiziarie in corso.
E d'altra parte Salvini, con tempismo memorabile, parla proprio nel giorno in cui il Presidente Fontana solleva il Direttore Generale della Sanità Lombarda, Cajazzo, e lo sostituisce; il che dubito possa essere inteso come un gesto di encomio per chi ha gestito questo periodo di emergenza. Per chi ha avuto a che fare con la non chiusura del Pronto Soccorso di Alzano Lombardo, per esempio.
Un leader di Partito come Salvini, che aspira a guidare il Paese, dividendolo ogni giorno, tra amici, sempre innocenti, e nemici, sempre colpevoli, semplicemente non è all'altezza del suo compito”.
Lo scrive in un post su Facebook Emanuele Fiano, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.