“A scuola si insegna il metodo scientifico, dove è chiaro che ‘uno non vale uno’. Non può essere la scuola il luogo in cui fa capolino una visione distorta della pandemia, della bontà dei vaccini, delle cure. Non ha nulla a che fare con lo sviluppo del pensiero critico, far passare un messaggio distorto dando una veste istituzionale a messaggi privi di evidenza scientifica. La scuola è, purtroppo, una frontiera del virus come ci ha dimostra un anno di DAD in cui i nostri figli hanno indubbiamente sofferto, ma anche il luogo dove combatterlo sia utilizzando gli strumenti che oggi fortunatamente abbiamo, vaccini e misure di sicurezza, sia insegnando a prevenire sul piano culturale, questa e future possibili epidemie. Abbiamo il dovere di insegnare ai nostri ragazzi come si forma il pensiero scientifico, cos’è la ricerca, dotando i nostri studenti degli anticorpi al pregiudizio. Diamo loro gli strumenti di analisi che li rendano capaci di affrontare le sfide della complessità, fornendo loro quella cassetta degli attrezzi per individuare anche le tante fake-news che proliferano sui social”.
Così l'ex ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, della presidenza del Gruppo PD.
“L’educazione alla scienza e al metodo scientifico, alla logica e all’approfondimento, deve essere un obiettivo per la scuola di ogni età, per questo reputo davvero grave l’iniziativa dell’assessore al Bilancio e alla Pubblica Istruzione di Sassuolo, Corrado Ruini, che, nella migliore delle ipotesi, crea solo confusione. Dopo i morti che questa pandemia ci ha consegnato, le sofferenze e i sacrifici che il territorio di Sassuolo ha dovuto affrontare, mi sarei aspettata che si stanziassero risorse per aumentare l'informazione tra i cittadini rispetto agli obiettivi di sanità pubblica. Per questo – conclude Lorenzin - con la collega Giuditta Pini stiamo presentando un'interrogazione parlamentare per avere chiarimenti sul caso”.