• 14/03/2023

Interrogazione di Chiara Gribaudo, vice presidente Pd e vicepresidente Commissione Lavoro, al ministro Urso sul futuro della Sogin s.p.a.

“Senza un significativo cambio di direzione è a rischio il futuro occupazionale e la dignità di centinaia di lavoratrici e lavoratori ad alta professionalità di Sogin e del suo indotto, così come si rischia  di compromettere la tenuta industriale dell’azienda, compreso il mantenimento in sicurezza degli impianti”. Lo scrive, in una interrogazione urgente, la vicepresidente del Pd e vicepresidente della commissione Lavoro della Camera, Chiara Gribaudo che ha chiesto al ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, di “adottare urgenti iniziative al fine di verificare la situazione gestionale ed occupazionale della Sogin”. Gribaudo chiede ancora al ministro Urso di “ tener conto della strategicità delle sue attività e della necessità di un suo rilancio industriale, scongiurando che si possa disperdere il suo patrimonio di competenze e professionalità, e che possano venire meno le condizioni di sicurezza degli impianti.”  “A otto mesi dal commissariamento di Sogin, scrive ancora Gribaudo nell’interrogazione,  si registrano una serie di inadempimenti e di ritardi sulle attività di decommissioning, sulla gestione dei grandi appalti e sulla realizzazione del deposito nazionale.” Inoltre, la parlamentare Dem fa presente che  “l’annullamento dei principali appalti finalizzati allo smantellamento del materiale radioattivo, su tutti la rescissione, per la seconda volta, del contratto Cemex per la realizzazione di un impianto di cementificazione di rifiuti liquidi presso il sito di Saluggia, oltre alla mancanza di prospettive per la realizzazione del deposito nazionale, stanno determinando un clima di incertezza e preoccupazione tra i lavoratori della società.  Anche dopo la costituzione dell’organo commissariale – conclude Gribaudo- non sembra essersi determinata quella discontinuità necessaria al rilancio dell’azienda e, a tutt’oggi, non risulta essere stato presentato un nuovo piano industriale”.

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