“Molto bene l’impegno preso dal Governo - in sede di esame del decreto sostegni ter- di valutare l’opportunità di prevedere nel primo provvedimento utile una norma speciale per assicurare la liquidità delle famiglie e sostenere adeguatamente i consumi. La richiesta è quella di prevedere che, in pendenza del rapporto di lavoro, le somme del trattamento di fine servizio possano essere concesse in pegno agli intermediari finanziari, in modo da migliorare l’accesso al credito di oltre 3 milioni di dipendenti pubblici, con risultati finanziari analoghi a quelli ottenibili con gli anticipi del trattamento di fine rapporto, senza impatti diretti o indiretti sull’erario”. Lo dichiara in una nota il deputato del Pd, Umberto Buratti.
“Con questa norma -prosegue Buratti - si sanerebbe finalmente una disparità di trattamento tra le possibilità di accedere al credito e di ottenere anticipazioni riconosciute tra lavoratori privati e gli oltre 3 milioni di dipendenti pubblici assunti prima del 1° gennaio 2001, che maturano, per legge, non già il TFR, ma il trattamento di fine servizio (TFS). Purtroppo, la crisi economica dovuta prima alla pandemia e poi alla guerra in Ucraina richiede misure straordinarie: i rincari dei generi di consumo e del costo dell’energia stanno mettendo in ginocchio imprese e famiglie. In questo senso, l’esecutivo è chiamato a interventi tempestivi e a far sentire la sua voce in Europa. Dobbiamo utilizzare tutti gli strumenti necessari per impedire che famiglie e imprese vadano in crisi”, conclude il deputato del Pd.