"La sostenibilità non è la sfida del futuro, ma dell’oggi e lo si comprende bene dagli interventi di chiusura dell'edizione 2018 del Festival dello Sviluppo sostenibile di ASviS oggi a Montecitorio. L’Agenda 2030 ci chiede un concreto "cambio di paradigma" e del modello di riferimento in cui si collocano le scelte di governi, aziende e attori sociali. L'Italia non può sottrarsi a questa sfida che guarda all'innovazione, alla green economy, alla coesione, ad un futuro più giusto e sostenibile, che chiede a ciascuno di essere protagonista di questo cambiamento, come ricorda appunto lo slogan utilizzato da ASviS per questa edizione del Festival “senza di te lo sviluppo sostenibile non c’è”. Grazie al lavoro di questi anni si sono fatti passi in avanti, ma l’Italia ancora non è sulla via di uno sviluppo sostenibile. Nelle scorse settimane ho già promosso alla Camera dei Deputati la Costituzione dell’Intergruppo per lo Sviluppo Sostenibile, impegno che il Partito Democratico si era assunto prima delle ultime elezioni aderendo all’appello ASviS. Ci sono state già adesioni da molti gruppi, ma altre forze, anche di maggioranza, finora sono state “distratte”. Ora, raccogliendo anche lo stimolo venuto dal Festival, si tratta di ragionare insieme in Parlamento per sollecitare il nuovo Governo e accompagnare l’adozione di politiche e strumenti efficaci per accompagnare una transizione del nostro Paese verso uno sviluppo sostenibile". Così commenta Chiara Braga, deputata comasca del Partito Democratico presente all'evento conclusivo della seconda edizione del Festival dello Sviluppo Sostenibile organizzato da ASviS.
"I 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell'"Agenda 2030" - continua Chiara Braga - ci chiedono di interrogarci sul significato dei concetti di crescita e sviluppo sociale nelle economie avanzate, con l’obiettivo di definire un orizzonte condiviso di benessere e prosperità, in cui riconoscere noi stessi e gli altri e capace di garantire un punto di equilibrio tra gli interessi economici, politici e sociali".
“Serve inoltre - conclude Chiara Braga - la piena consapevolezza che la sfida della sostenibilità è anche geopolitica. Il continente più vicino a noi, l'Africa, soffre ogni giorno di conflitti, migrazioni, terrorismo anche a causa di temi squisitamente ambientali: il controllo dell'acqua, delle risorse naturali. Mi auguro che il gruppo di lavoro di cui mi sono fatta promotrice continui il sentiero tracciato nella passata legislatura".