Nell’interesse dei cittadini
"Mettere dei paletti senza negare a nessuno il sacrosanto diritto all'elettorato passivo è una questione non più rinviabile per l'ordinamento italiano: non per limitare la libertà dei magistrati, ma per rafforzare l'autonomia dei poteri nell'interesse dei cittadini". E' il commento di Marco Di Maio, membro dell'ufficio di presidenza del Gruppo Pd alla Camera e componente della Commissione Affari costituzionali, per la quale è stato relatore del provvedimento
“Il principio fondamentale di questo provvedimento - spiega il deputato - è impedire che lo svolgimento di funzioni che attengono alla politica possano essere utilizzate dal magistrato in maniera contrastante con il principio di autonomia e terzietà che deve sempre caratterizzare l'esercizio della funzione di magistrato: una tutela che dobbiamo rafforzare nell'interesse dei cittadini, dei magistrati e della politica”.
“Si alza a 5 anni il periodo in cui il magistrato non deve aver esercitato servizio nel territorio in cui si candida, obbligo di aspettativa, ricollocamento senza funzioni inquirenti per due anni: sono questi i contenuti principali della legge. Un testo molto delicato perchè tocca principi costituzionali di grande rilevanza: l'autonomia dei poteri, il diritto all'elettorato passivo, l'autonomia della giustizia e della politica. "Proprio in questi giorni, ad esempio - fa notare Marco Di Maio -, un magistrato di Taranto che ha compiuto importanti indagini sullo stabilimento Ilva della città pugliese, ha deciso di candidarsi a sindaco nella stessa città: un fatto quanto meno inopportuno, che ad oggi potrebbe avvenire in qualsiasi zona d'Italia. Con la nuova legge, che mi auguro il senato approvi al più presto, non potrà più accadere".