• 20/06/2023

«Per il Governo la Tunisia è un Paese sicuro», ha esordito la deputata del Partito Democratico Laura Boldrini rivolgendosi oggi all’Esecutivo in Commissione Esteri. «Un’affermazione azzardata e improvvida. Il presidente tunisino Kaïs Saïed ha ormai accentrato nelle proprie mani tutti i poteri: ha sciolto il Parlamento e il Consiglio della Magistratura, ha fatto arrestare sindacalisti, esponenti e leader dell’opposizione, ha incitato all’odio razziale contro i migranti subsahariani accusati di programmare una “sostituzione etnica”. Ciò nonostante, il nostro Governo ci viene a dire che chi proviene da un Paese così, in cui si sta costruendo una vera e propria dittatura, non avrebbe ragione per chiedere la protezione internazionale perché proveniente da un paese di origine sicuro? Ma ci credete davvero?»

La deputata dem ha poi sottolineato: «La realtà è che non volete vedere questa stretta autoritaria perché siete ossessionati da un’unica cosa: che vengano fermati i migranti, costi quel che costi. E per ottenere questo risultato la Presidente del Consiglio è andata a Tunisi per ben due volte nel giro di una settimana, a implorare l’autocrate Saïed di bloccare i migranti prima che partano. E chi se ne importa se tra quelli che vogliono lasciare la Tunisia ci sono persone che per le loro idee vengono arrestate e portate in carcere o cose anche peggiori. Ma che Paese stiamo diventando?»«La presidente Meloni si è impegnata addirittura a mediare con il Fondo Monetario Internazionale, ad agire da “ambasciatrice” di un autocrate: e questo sarebbe difendere la dignità dell’Italia?» ha aggiunto Boldrini. Per poi proseguire: «La Presidente del Consiglio e diversi esponenti del suo partito hanno più volte detto che finalmente non si va più a Bruxelles con il cappello in mano. A Bruxelles non si dovrebbe andare con il cappello in mano e a Tunisi invece sì? E si va con il cappello in mano a pregare il presidente Saïed di essere ancora più duro con le persone che vogliono fuggire da quel Paese per raggiungere l’Italia e l’Europa».

Laura Boldrini ha infine concluso: «Quella che sta compiendo il governo Meloni è una scelta di campo che volta le spalle alle opposizioni democratiche, ai sindacalisti e agli attivisti dei diritti umani che si aspettavano dall’Italia un sostegno per ripristinare lo Stato di diritto. Ma badate che anche i dittatori passano, e quando la Tunisia cambierà e tornerà alla democrazia, quelli che oggi stanno soffrendo si ricorderanno di essere stati traditi dal Governo di un Paese, l’Italia, che ha dato man forte a chi negava loro libertà e benessere. Altro che patriottismo. State svilendo la storia e la dignità del nostro Paese».