Presentata interrogazione sottoscritta da 35 deputate dell’intergruppo Donne, appartenenti a diversi gruppi parlamentari di maggioranza e di opposizione.
“Abbiamo chiesto al Ministro di Maio di attivare il nostro governo nei consessi bilaterali con la Turchia, cosi come quelli internazionali ed europei, per assicurare il rispetto dei diritti umani , la protezione dei minori dagli abusi sessuali, la promozione dei diritti delle donne contro la violenza di genere e il diritto a contrarre il matrimonio solo sulla base di un pieno e libero consenso.” Così in una interrogazione urgente al Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale la deputata del Pd Laura Boldrini, interrogazione sottoscritta da 35 deputate dell’intergruppo Donne appartenenti a diversi gruppi parlamentari di maggioranza e di opposizione.
“In Turchia - si legge nell’interrogazione - è stato depositato in Parlamento dal partito di governo AKP un emendamento all’articolo 103 del Codice Penale Turco (TCK) che permetterebbe agli autori di abusi sessuali su minori di essere lasciati liberiqualora sposassero le loro vittime”.
“Secondo questo emendamento, scrivono le parlamentari a Di Maio, un uomo che sia stato accusato, processato e condannato per abuso sessuale su un minore, sarà rilasciato se sposerà la vittima, a patto che la vittima avesse almeno 13 anni al momento dell’abuso; la differenza di età tra la vittima e l’autore dell’abuso non sia maggiore di 15 anni; il matrimonio sia stato celebrato prima che la legge venga emanata e il matrimonio duri per almeno 5 anni”.
“Si tratterebbe nella sostanza - si legge ancora nel testo - di una sorta di amnistia per gli uomini autori di abusi sessuali su minori, sotto la maschera di un matrimonio religioso“riparatore”, con il tacito consenso della famiglia della vittima. “
Nel ricordare che l'emendamento potrebbe essere messo ai voti nei prossimi giorni , le firmatarie fanno presente al Ministro Di Maio che
“in base all’art. 90 della propria Costituzione, la Turchia è vincolata ad agire secondo le convenzioni internazionali sui diritti umani che ha sottoscritto, tra cui: la Convenzione ONU sui diritti del fanciullo (CRC), che obbliga gli stati a tutelare gli interessi preeminenti dei minori e la Convenzione di Istanbul, che sottolinea la necessità di promuovere la parità di genere per prevenire e combattere la violenza contro le donne e che obbliga gli Stati a criminalizzare “la condotta intenzionale di forzare un adulto o un bambino al matrimonio”.
Per le interroganti, “ i principi di queste convenzioni sono chiari: i matrimoni infantili e precoci non solo minano la salute sessuale e riproduttiva delle ragazze – aumentando il rischio di mortalità per parto e delle malattie dovute a gravidanze precoci –ma le rendono più esposte nei confronti di chi su di loro ha esercitato ed esercita violenza.” Da qui la richiesta al governo italiano di attivarsi per assicurare il rispetto dei diritti umani in Turchia.