“I dati sull’assalto turistico al centro di Firenze sono impressionanti. Siamo di fronte a una vera e propria mutazione genetica che rischia di svuotare l’area Unesco dai residenti trasformandola in un unico grande albergo, controllato da grossi gruppi di interesse che lucrano sulla mancanza di regolamentazione. Il nostro sindaco ha posto attenzione al fenomeno, ma serve un assetto normativo, il più possibile condiviso, a livello nazionale. Come forza progressista e popolare il Pd da tempo monitora la situazione. Occorre intervenire su due fronti. Il primo è la regolamentazione del settore degli affitti brevi, fissando obblighi fiscali e tetti al numero delle licenze, come accade in altre città, non solo europee. Un disegno di legge Pd, presentato alla Camera dal collega Pellicani eletto a Venezia, e da me, propone di regolamentare il settore attraverso un assetto fiscale adeguato ed equo e con tetto alle licenze, garantendo comunque la piccola proprietà, ossia coloro che affittano poche stanze nei propri appartamenti per avere una fonte di reddito aggiuntiva, favorendo nello stesso tempo una forma di turismo più diffuso e legato al tessuto cittadino”.
Così Rosa Maria Di Giorgi, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.
“Inoltre - aggiunge la deputata dem - il ministro Franceschini ha predisposto in queste settimane un collegato alla finanziaria che sarà presentato nei prossimi giorni in cui si danno indicazioni per regolamentare il settore in accordo con Regioni e Comuni. Allo stesso tempo va poi tutelata e promossa la residenza con incentivi ad hoc. Su questo tema da tempo ho proposto una sorta di ‘reddito di residenza’ per chi abita il centro, con sgravi fiscali e servizi dedicati, in particolare per le famiglie. L’emendamento poi ritirato, in questa fase, presentato nell’ambito del Milleproroghe, anticipava i contenuti del ddl governativo in preparazione. Le nuove misure - conclude Rosa Maria Di Giorgi - avranno le caratteristiche dell’equità e contemporaneamente forniranno ai sindaci gli strumenti per intervenire con i propri regolamenti, in accordo con le regioni, per salvaguardare l’identità dei nostri centri storici”.