“Se c’è una lezione da trarre da questo shock della guerra, insieme con l’energia, la difesa e il digitale in comune, è quella di dover far nascere l’Europa della migrazione. Per una sorta di nemesi storica, proprio i paesi di Visegrad che hanno boicottato in questi anni una risposta europea a questo fenomeno sono quelli che vengono maggiormente colpiti dal drammatico flusso di profughi. E quindi si accorgono loro per primi, e i loro sostenitori in Europa, che il modello di Dublino basato sulla risposta nazionale ad un fenomeno globale non regge. In Ucraina è in atto un esodo biblico, e i numeri sono destinati ad aumentare se purtroppo la guerra non cesserà. Oggi in Italia arrivano 3.000 profughi ucraini al giorno, e in tre mesi abbiamo raggiunto la cifra di quelli arrivati lo scorso anno. È evidente che questo necessita un salto europeo per far fronte a questo fenomeno, perché non esistono profughi di serie A e di serie B, si accolgono le persone in base all’articolo 10 della Costituzione e non in base al colore della pelle e quindi ci sarà bisogno di capacità di risposta comune, sia per i profughi che arrivano da Est che da quelli che arrivano da Sud e che potrebbero aumentare come effetto-rimbalzo della guerra.”
Lo ha detto stamattina in diretta televisiva su “La 7Gold-Aria Pulita” il responsabile sicurezza del Pd, on. Enrico Borghi.