“Questo consiglio europeo si aprirà ancora con l'emergenza Covid e l'Italia potrà essere ancora una volta un punto fermo di una strategia collettiva comune. Ma l'economia prenderà inevitabilmente uno spazio importante. Sui prezzi dell'energia le chiediamo di continuare sulla strada tracciata tra misure immediate a protezione dei consumatori e delle imprese che ha portato l’Italia a stanziare oltre 4 mld dal giugno scorso a oggi in legge di bilancio e di insistere nelle azioni di medio termine in grado di rendere l’Ue meno dipendente da combustibili fossili e più resistente ai picchi dei prezzi. La revisione del mercato del gas e la battaglia per gli acquisti congiunti di gas necessita di una grande forza politica, che l’Italia, se unita a casa, può costruire in Europa nonostante la resistenza di molti paesi. Sono azioni che meritano il massimo impegno, così come abbiamo fatto facendo finalmente diventare la decarbonizzazione un obiettivo comune”. Lo ha detto nell'Aula della Camera il deputato dem Francesco Boccia, intervenendo dopo l'intervento del Presidente del Consiglio Draghi in vista del Consiglio europeo di dicembre.
“Sugli aspetti esterni per la migrazione – ha proseguito l’esponente Pd - è evidente che l'equilibrio tra solidarietà e responsabilità è faticoso e non sempre ha dato i risultati che speravamo. Restano molti problemi sul fronte interno e il Consiglio dovrà tentare di dare forza ai piani di azione. Per dirla con Moro ‘nessuno è chiamato a scegliere tra l'essere in Europa ed essere nel Mediterraneo, poiché l'Europa intera è nel Mediterraneo’ e non si può utilizzare la vita dei migranti, la loro disperazione, per opportunismi politici e lo diciamo con vigore a tutte le forze politiche sovraniste”.
“A margine del Consiglio europeo – ha concluso Boccia - ci sarà il vertice che tratterà l’Unione bancaria, l’unione del mercato dei capitali. E’ un passaggio fondamentale perché si ribadirà ancora una volta qual è la strada per la modifica del nuovo Patto di stabilità che riprenderà, per il momento sulla carta, la sua operatività del 2023. Anche su questo e sulla gestione del debito pubblico c'è una contrapposizione tra noi e i Paesi frugali da un lato così come remano contro le soluzioni di un maggiore unità politica sul sistema dei depositi e sulla gestione del debito i paesi con leadership nazionaliste. Noi continuiamo a lavorare affinché il popolo europeo, per la responsabilità storica che abbiamo, abbia in dono dopo la crisi pandemica un’Europa più forte e sempre più unita”.