"In questi anni le forze progressiste di sinistra hanno incontrato crescenti difficoltà a proporre chiavi interpretative aggiornate rispetto all'evoluzione degli scenari internazionali, con riferimento in particolare alle questioni di ordine economico-finanziario e alla dimensione sociale delle politiche adottate in Europa. I risultati elettorali negativi dimostrano che abbiamo bisogno di elaborare immediatamente proposte originali e in linea con le dinamiche nuove emerse nella società". Lo ha detto il presidente della Commissione per le Politiche Ue della Camera Michele Bordo durante il convegno 'Looking for a different Europe. Reflections and perspectives' in corso al Senato.
"L'Europa deve confrontarsi realmente per ricostruire una vera politica industriale. - ha detto Bordo - E' indispensabile che programmi come Industria 4.0 non siano affidati alla esclusiva competenza degli Stati membri ma possano inserirsi in un contesto comune sostenuto da adeguati finanziamenti da parte dell'Ue ,anche utilizzando nella massima misura possibile la Bei. Le forze progressiste di sinistra devono poi correggere le politiche di welfare anche alla luce dell'evoluzione demografica e impegnarsi ancora per tradurre concretamente quel principio di solidarietà previsto dai Trattati ma non ancora attuato".
"Il complesso di regole in materia di finanza pubblica denuncia palesi asimmetrie che concorrono ad assicurare palesi vantaggi ad alcuni Stati membri a discapito di altri. Per questo é necessario prendere atto che le potenzialità di crescita non sono le stesse per tutti. Ne discende che non possono essere applicate le stesse regole a tutti gli Stati membri. In assenza di coerenti politiche di crescita e sviluppo continueremo ad assistere ai divari. Tentativi coraggiosi sono stati fatti in questi anni, mi riferisco al piano Juncker e al Quantitative easing di Draghi. Ma non sono sufficienti purtroppo. Non è più eludibile, allora, il tema delle risorse proprie e dell'aumento del bilancio Ue. Un bilancio europeo così limitato e vincolato al finanziamento delle politiche tradizionali non consente la realizzazione di quegli obiettivi che l'Europa si propone in termini di crescita, innovazione, ricerca, formazione e rafforzamento del capitale umano oltre che aumento del tasso di attività e dell'occupazione di qualità e per le quali finora si è limitata a cercare soluzioni parziali" ha concluso Bordo.