“L’Europa è ad un bivio. La prova della pandemia ha mostrato tutte le difficoltà e le contraddizioni di un continente che è quello più integrato al mondo e allo stesso tempo limitato dai singoli stati nella sua completa integrazione. Abbiamo imparato in questo anno, e poi nei 70 anni di pace e collaborazione che ci hanno portato fin qui, che un’Europa più forte e unita è la strada per lo sviluppo e la crescita. Ora abbiamo il dovere di offrire soluzioni e di indicare una prospettiva che guarda al futuro. Tanto più in questa fase in cui l’Italia ha riconquistato una leadership forte e credibile.
Next Generation è il frutto di un'Europa che ha saputo finalmente superare egoismi nazionalistici per aprirsi a un orizzonte solidale. È il frutto di un'Europa che ha creduto nella cooperazione, nella scelta irreversibile della moneta e che riconosce la centralità di strumenti comunitari per difendere i suoi cittadini.
L’Europa deve fare la sua parte per garantire a tutti accesso al vaccino aiutando i paesi più poveri con donazioni, mettendoli in grado di produrne autonomamente o infine chiedendo la sospensione temporanea della proprietà intellettuale: il vaccino deve essere un bene pubblico globale. Non esistono diritti di proprietà che possano prevalere sul diritto alla vita. La nostra è una proposta di umanità e civiltà.
L’Europa deve fare la sua parte con una strategia comune nella gestione delle migrazioni. Il che vuol dire accordi bilaterali con i Paesi di origine e di transito, concordando le quantità e i profili che possono essere accolti in ogni Paese, in modo regolare, alla luce del sole, predisponendo anche le politiche di accoglienza e di integrazione necessarie. Si tratta di governare un fenomeno affrontando la questione della “redistribuzione”. Se vogliamo stroncare il traffico di migranti, e salvare vite umane, il modo più utile è gestire flussi in modo regolare e trasparente.
E allo stesso tempo chiediamo che l’Europa abbia una strategia per sedare i conflitti e volgerli a soluzioni politiche come si sta facendo, sotto impulso italiano, in Libia.
Sono tutti temi delicati, che richiedono risposte immediate e pensieri lunghi. Noi siamo certi che l’esperienza, la fiducia e la stima che il Presidente Draghi riscuote in Europa possano essere la carta in più per ottenere risultati, mettendo la UE nelle condizioni di corrispondere alle aspettative dei cittadini e di essere protagonista autorevole e ascoltata del mondo globale”.
Lo ha detto intervenendo in Aula, il deputato dem Andrea De Maria, Segretario di Presidenza della Camera.