“I toni violenti e aggressivi e il livello di falsità che hanno caratterizzato il dibattito politico di questi giorni sono inaccettabili, e vanno condannati, senza se e senza ma. È falso che ci sarà un prelievo forzoso sui conti correnti. È falso che la revisione del Mes potrebbe far perdere valore ai risparmi dei nostri concittadini. È falso che toglierà poteri alla Commissione Ue. È falso che si possano aiutare solo le banche tedesche. È falso che la riforma obbligherà l’Italia a versare 125 miliardi di euro a semplice richiesta, cifra che rappresenta il capitale sottoscritto dal nostro Paese sin dal 2012. Cumuli inenarrabili di bugie. Il nostro obiettivo è quello di migliorare le regole e le procedure della governance europea per difendere questo patrimonio culturale, politico e sociale comune. Non si tratta di ‘cedere sovranità’, come racconta la retorica sovranista. Si tratta di costruire una nuova sovranità intorno a valori condivisi, per affrontare priorità e problematiche che non avranno soluzione se non a livello sovranazionale”.
Così il capogruppo dem in commissione Politiche europee, Piero De Luca, annunciando il voto favorevole del Gruppo intervenendo nell’Aula di durante la discussione generale sulla risoluzione in vista del Consiglio europeo del 12 e 13 dicembre.
“Il prossimo Consiglio europeo - ha aggiunto Piero De Luca - affronterà questioni decisive per il futuro dell’Unione, tra cui: la strategia in materia di cambiamenti climatici; il Quadro finanziario pluriennale; le relazioni esterne; il recesso del Regno Unito; e, infine, la riforma dell’Unione economica e monetaria. E lo farà per la prima volta da quando è entrata formalmente in carica la nuova Commissione europea della Presidente Ursula von der Leyen. È l’avvio di una fase nuova, che possiamo affrontare con rinnovata fiducia, per almeno due ragioni. Anzitutto, ricordiamo che grazie al Pd e al nuovo Governo, l’Italia ha ottenuto per Paolo Gentiloni e per la prima volta il portafoglio strategico degli Affari Economici. Ma la fiducia deriva anche dal fatto che, dopo la stagione delle urla e degli attacchi all’Unione - ha concluso il deputato Pd - ora il nostro Paese torna a negoziare a Bruxelles con autorevolezza e credibilità”.