“Savona in contraddizione con il governo. Da un lato, rievoca in modo nostalgico il mercato comune contro il progetto di un’Unione politica. Dall’altro, parla da semplice ‘tecnico’ dell’esigenza di assicurare maggiori risorse al bilancio europeo, conferendo più poteri ad organismi di controllo sovranazionali. Il Pd auspica e condivide l’esigenza di un budget europeo più ampio e ambizioso. Il primo nodo critico della relazione del ministro riguarda però gli alleati con i quali ritiene che il suo esecutivo debba dialogare per raggiungere questo obiettivo: con i governi ungheresi e polacchi che vogliono meno Europa e più sovranità agli Stati nazionali? Savona su questo non risponde”.
Così in una nota congiunta il senatore del Pd della commissione Politiche dell’Ue, Gianni Pittella, e il capogruppo Dem in commissione Politiche europee alla Camera, Piero De Luca.
“Il secondo aspetto controverso - aggiungono Pittella e De Luca - concerne le modalità di utilizzo delle risorse dell’Unione. Il Pd sostiene l’esigenza di prevedere maggiori fondi Ue per la gestione comune delle frontiere e per attuare politiche sociali, di crescita e di coesione più efficaci. Nell’audizione, il ministro non fa alcun accenno a questi temi e rilancia solo la proposta di maggiori investimenti nelle infrastrutture trans-europee. Peccato non lo abbiano informato del fatto che il suo governo ha bloccato da subito grandi opere strategiche in corso, quali la Tav e la Tap. Nessuna risposta, per il resto - concludono i due parlamentari Dem - alle richieste di chiarire la posizione dell’Esecutivo sul rafforzamento della zona euro o sulla riforma del regolamento di Dublino”.