“L’ho detto e lo ripeto: il testo base che abbiamo presentato è aperto al contributo e alle proposte di tutti ma vorrei non ci fossero fraintendimenti sulle nostre reali intenzioni e sulla proposta che abbiamo depositato ieri”. Così la deputata Pd Patrizia Maestri, relatrice in Commissione Lavoro della proposta di riforma del lavoro occasionale e accessorio.
“La formulazione che abbiamo adottato – spiega - è chiara e ripropone esattamente quella della legge Biagi. Infatti, come nel testo di legge del 2003, anche in quello presentato ieri, proponiamo che le imprese (novità: senza dipendenti) possano far ricorso al lavoro occasionale (novità: solo per un valore non superiore a 3.000 euro all’anno) esclusivamente per impiegare determinate categorie di lavoratori: disoccupati, studenti, pensionati, extracomunitari (nei sei mesi successivi alla perdita del lavoro). Oltre a questi, abbiamo ritenuto di proporre la conferma della possibilità di utilizzo dei voucher per retribuire prestazioni svolte da persone disabili e da soggetti in comunità di recupero per i quali, com’è noto, le occasioni di inserimento professionale sono purtroppo sempre insufficienti e spesso, addirittura, non prevedono retribuzione”.
“Non c’è alcuna volontà di bypassare la legge 68 che anzi, in questi anni parlamentari, ho difeso e di cui ho accolto con piacere, come avevo proposto in più occasioni, il rafforzamento del sistema sanzionatorio per le imprese che eludono l’obbligo assunzionale. Le finalità delle due norme sono diametralmente diverse e non può esserci confusione. Se fosse necessario precisare in questo senso il testo della nostra proposta non avrei reticenze”, conclude.