“Il via libera della Conferenza Stato regioni agli oltre 723 milioni di euro per il 2018 da ripartire tra il fondo per le politiche sociali e quello per la non autosufficienza rappresenta senz’altro una buona notizia. Voglio ricordare che si tratta di risorse stanziate dal precedente governo e che andranno a rafforzare l’infrastrutturazione sociale e ad attenuare le disuguaglianze sociali nonché a garantire la presa in carico e l’assistenza. Cifre rilevanti che il Pd ha messo in campo nella scorsa legislatura, dopo anni di tagli. Concrete politiche per le famiglie che vanno dalla legge 0-6, all’allungamento del congedo parentale, dall’estensione dell’indennità di maternità per le lavoratrici iscritti alla gestione separata fino a misure più temporanee come il voucher babysitter, il bonus bebè o il sostegno natalità. Tutte misure che viaggiano in parallelo con il riparto dei 4,4 milioni previsti dal fondo per la famiglia, all’interno del Piano nazionale Sociale relativo al triennio 2018-2020, e che ammontano a circa 1.292 milioni, ai quali vanno inoltre aggiunti 2.059 milioni di euro del Rei per il solo 2018. Mi auguro che il Governo in carica continui nel solco tracciati dai nostri esecutivi, stanziando fondi e risorse adeguate per il comparto del welfare e rendendo strutturali alcune misure come ad esempio la nostra proposta di legge sull’assegno universale alle famiglie e sulla dote unica. Ma dalle anticipazioni sul nuovo testo della manovra pare che siano stati eliminati gli stanziamenti di 100 milioni all’anno dal 2019 a sostegno della natalità, della maternità e della paternità. Sarebbe grave tornare alla stagione di disinvestimento sulla famiglia”.
Così Elena Carnevali, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.