• 05/02/2021

“Sostenere l’istanza per il conferimento della cittadinanza italiana a Patrick Zaki; continuare a monitorare con la presenza in aula della nostra rappresentanza diplomatica al Cairo, lo svolgimento delle udienze processuali e le sue condizioni di detenzione; continuare a sostenere, con l’Egitto e nei consessi europei e internazionali, l’immediato rilascio di tutti i prigionieri di coscienza, finiti in carcere solo per aver esercitato in modo pacifico i loro diritti fondamentali; continuare a esortare le autorità egiziane al rispetto dei diritti alla libertà d’espressione, di associazione e di manifestazione pacifica e a spezzare il circolo dell’impunità per le gravi violazioni dei diritti umani in corso nel Paese”.

Questi i punti fondamentali della mozione presentata dai deputati dem, Lia Quartapelle e Filippo Sensi, che impegna il governo italiano sulla vicenda dell’arresto all’aeroporto del Cairo, esattamente un anno fa, di Patrick Zaki, mentre stava tornando a casa per un breve periodo di pausa prima di iniziare il suo secondo semestre di studi all’Università di Bologna.

“La detenzione arbitraria di Patrick Zaki - denunciano Quartapelle e Sensi - preoccupa anche considerate le condizioni delle carceri egiziane, ‘piene di detenuti politici, persone imprigionate senza alcun motivo se non quello di aver espresso opinioni critiche nei confronti del governo di al-Sisi’, come dichiarato da Mohamed Lotfy, cofondatore dell'organizzazione Egyptian commission for rights and freedoms. Che ha anche segnalato come il coronavirus abbia reso la vita dei detenuti sempre più dura, privandoli anche di un supporto psicologico delle visite dei familiari. A Zaki - concludono i due deputati dem - non viene fatta alcuna indagine e la custodia cautelare è rinnovata a ogni udienza: il tutto per punire senza un processo e sottrarre all’attenzione dell’opinione pubblica un prigioniero di coscienza”.