12/07/2024 - 12:11

"Il protagonismo di Orban è assolutamente scomposto, pericoloso e controproducente: in questo momento è presidente di turno del Consiglio Europeo e rappresenta l'intera Unione. Peraltro, non ha ottenuto nessun risultato e ha rischiato semplicemente di indebolire l'unità e la compattezza dell'Unione europea, che invece è stata solida in questi anni. Putin voleva indebolire e distruggere l'Europa. Non ci è riuscito e lo stesso voleva fare con la Nato. In questo quadro la Presidente del Consiglio Meloni è in grande difficoltà. Il nostro governo sconta un deficit di credibilità e autorevolezza drammatico sugli scenari internazionali, proprio in relazione al rapporto con la Nato e con l'Unione Europea perché è evidente che noi abbiamo un vicepresidente del Consiglio che è il megafono della propaganda di Putin in Europa insieme a Orban e Le Pen. Salvini è la quinta colonna del putinismo in Europa. E non possiamo permettercelo, perché questo sta creando difficoltà enorme alla credibilità internazionale del Paese. Salvini ricordo è quello si è felicitato con la vittoria di Putin definendo le elezioni libere e democratiche. La Lega di Salvini è quella che non ha votato al Parlamento europeo impegni per contrastare la disinformazione e le ingerenze russe nel corso delle ultime elezioni europee. Salvini, è quello che ha contestato la proposta Stoltenberg di sostegno, anche militare all'Ucraina. Noi crediamo da questo punto di vista che non ci possano essere sbandamenti o passi indietro rispetto al pieno sostegno all'Ucraina con tutte le forme di assistenza necessarie. Lo abbiamo detto da subito con chiarezza e lo ribadiamo con forza anche oggi". Lo ha detto Piero De Luca, capogruppo Pd commissione politiche europee alla Camera, a Coffee Break su La 7.

12/07/2024 - 11:21

“Dopo 4 mesi dal via libera definitivo delle Antitrust competenti non sappiamo ancora quale sarà il piano industriale di Beko che ha nel nostro paese oltre 5000 lavoratori. Con questa totale incertezza stupisce, ancora una volta, l’atteggiamento del Ministro Urso che convoca tavoli istituzionali che si risolvono con un nulla di fatto e sottolinea soltanto come il governo potrebbe attivare la golden power, senza però dare la certezza di cosa comporti concretamente tale misura per il futuro degli stabilimenti italiani, ed in particolare per quello di Siena.”  E’ quanto dichiara Emiliano Fossi, deputato Pd e segretario Dem della Toscana, depositando una nuova interrogazione parlamentare .
“I sindacati chiedono  da tempo rassicurazioni circa le prospettive future del sito di Siena, anche perché il gruppo Arçelik non investe in maniera significativa sul polo produttivo della città toscana da ormai 10 anni, mentre possiede stabilimenti in Polonia e Romania dove vengono prodotti altri frigoriferi, dichiara Fossi, per il quale “a Siena sono  oltre quindici anni che sono stati attivati gli ammortizzatori sociali e ad oggi sono 9 i giorni lavorativi di stop al mese. Dall’incontro al Ministero delle Imprese svolto il 25 giugno scorso non è emerso niente di nuovo: Beko - prosegue il deputato Pd- ha sottolineato solo il calo degli ordinativi per quanto riguarda la fabbrica toscana. Lo scenario rimane quindi incerto e le recenti notizie sulla potenziale chiusura del sito produttivo di Yate, vicino a Bristol, con 150 dipendenti non sono sicuramente rassicuranti. Vogliamo che il Governo Meloni si attivi concretamente per avere certezze sul futuro e chiarire definitivamente quali saranno le iniziative che metterà in campo se la multinazionale non escludesse delocalizzazioni anche nel nostro paese”: conclude Emiliano Fossi.

11/07/2024 - 17:00

“Le aziende agricole della Toscana, danneggiate dalle alluvioni dello scorso mese di novembre, sono state inspiegabilmente escluse dai benefici fiscali e previdenziali previsti dal decreto Agricoltura e concessi invece alle imprese colpite dal maltempo a maggio 2023. Dopo avere bocciato gli emendamenti del Partito Democratico al provvedimento, sia alla Camera che al Senato, oggi la destra ha definitivamente negato ogni aiuto”. Lo dichiara la vicepresidente dei deputati dem Simona Bonafè in merito al suo ordine del giorno respinto oggi.

“Le imprese danneggiate - conclude Bonafè - sono centinaia: terreni e vivai finiti sott’acqua, stalle, fienili e serre scoperchiate, trattori nel fango, alberi da frutto e olivi spezzati ma anche strade e vie rurali colpite da frane e smottamenti. Si tratta di realtà produttive, ad oggi, ancora in difficoltà anche a causa dei ritardi per il ristoro dei danni avuti. La riduzione degli oneri fiscali avrebbe dato una boccata di ossigeno e scongiurato ogni riduzione dei livelli occupazionali. Purtroppo governo e maggioranza hanno ancora una volta voltato le spalle alla Toscana”.

11/07/2024 - 16:06

“L'inerzia e l'incapacità del Governo e della maggioranza hanno messo il comparto balneare, colonna del turismo italiano, in una situazione mai vissuta da operatori e comuni italiani e dall'intero paese: il non affrontare la direttiva Bolkestein sulle concessioni ha creato ormai il caos totale dal punto di vista giuridico e lasciato senza alcuna certezza e prospettiva il futuro delle spiagge e delle coste italiane. Decidere di non decidere non risolve nessun problema, si ripercuote in negativo sui comuni che lasciati soli non possono che provare ad interpretare autonomamente il caos normativo. Da un lato non si possono programmare piani dì riqualificazione; dall'altro senza una disciplina quadro che definisca i criteri per le procedure di evidenza pubblica il rischio è che persino gli investimenti fatti dalle imprese per poter garantire servizi e funzioni non vengano considerati, come dimostra l'ultima sentenza della Corte di giustizia. Il governo intervenga subito considerando i molteplici aspetti che riguardano le coste, i comuni e le imprese. Lo stiamo chiedendo da tempo. Ci vuole serietà”. Lo scrivono in una nota, Piero De Luca, Capogruppo Pd Commissione Politiche UE Andrea Gnassi Commissione attività produttive ex sindaco di Rimini

 

“Il Governo -proseguono- deve intervenire per emanare immediatamente i necessari decreti legislativi, che consentano agli enti concedenti di procedere alle procedure di evidenza pubblica per l'assegnazione delle concessioni demaniali marittime, sulla base di criteri di ragionevolezza e trasparenza che considerino professionalità e investimenti  delle attività in essere, dei livelli occupazionali da assicurare, degli impegni ambientali assunti, il riconoscimento di un equo indennizzo per gli investimenti realizzati dai concessionari uscenti, anche per le opere inamovibili. È finito il tempo della propaganda e demagogia”. Così concludono Piero De Luca e Andrea Gnassi.

11/07/2024 - 11:41

Il Governo si occupi di tutele e contratto lavoratori da troppo senza risposte.

L’inserimento dei porti nelle 23 materie che potranno essere completamente regionalizzate a seguito della legge sull’autonomia differenziata approvata recentemente dal Parlamento è una scelta che furi dal tempo e che contrasta nettamente con le richieste del settore portuale.

Sono passati quasi due anni dall’avvio della discussione sulla portualità in commissione parlamentare Trasporti, ma dal Governo nessuna proposta di visione complessiva e zero atti concreti, solo azioni contrastanti con le richieste del mondo portuale.

Il settore ha chiesto meno burocrazia e più semplificazione e per tutta risposta si propone di sottoporre le attività portuali a un ulteriore parcellizzazione autorizzativa e decisionale che appesantirà le attività e renderà meno competitivi gli scali.

Siamo di fronte a un governo dei due pesi e due misure; da una lato la legge spacca Italia, che potremmo definire anche spacca porti, se applicata al settore, che ha preso velocemente forma, mentre dall’altro, si registra un silenzio assordante su sicurezza e miglioramento delle condizioni dei lavoratori, come lo sblocco del fondo per l’incentivo all’esodo e il riconoscimento del lavoro usurante, che come PD chiediamo da tempo. Cosi come non registriamo passi avanti sul rinnovo del contratto nazionale in stallo da molti mesi, uno stallo che colpisce tutele e sicurezze dei lavoratori e sul quale chiederemo al Governo di farsi parte attiva per lo sblocco con la stessa solerzia con cui ha portato avanti il percorso di autonomia differenziata.

In un mercato della logistica soggetto a interconnessioni globali, con la grande centralità delle reti transeuropee, la frammentazione delle politiche del governo rischia di compromettere competitività e tenuta del sistema economico oltre che, anche in assenza delle misure a tutela del lavoro richieste, di rendere più fragili i lavoratori e le lavoratrici del settore.

È il momento di uscire dalla logica degli accordi di maggioranza per dare le risposte che il sistema e i lavoratori portuali attendono da troppo tempo”.

10/07/2024 - 15:07

Il ddl sulla sicurezza urbana è un concentrato di tanti nuovi reati, tante nuove aggravanti e innalzamento delle pene. È una ricetta fallimentare che la destra ripete ogni volta e come sempre non produrrà niente di buono in termini di sicurezza e comprimerà i diritti dei cittadini. Una spirale perversa che strumentalizza il codice penale per piegarlo a slogan e demagogia come per le aggravanti connesse alle manifestazioni contro le grandi opere o alle porte del carcere che si aprono per i neonati.  Siamo molto preoccupati perché il sistema penale italiano è sotto scacco per le sfide e i veti incrociati dentro ai partiti della maggioranza. È davvero sorprendente che un partito che si definisce garantista e liberale come Fi possa accettare questa deriva e che Fdi, partito di maggioranza relativa, subisca così tanto la pressione della Lega.

Lo ha detto il deputato Pd Federico Gianassi, capogruppo in commissione Giustizia, intervistato da Radio Radicale.

10/07/2024 - 13:30

Alzate le pene e carcere per ‘no ponte’ e studenti pacifici che partecipano a sit-in

Si aggrava la portata della linea anti-dissenso del governo. Dopo l’approvazione di una norma che porterà alla reclusione anche per gli studenti che organizzano un sit-in pacifico per strada davanti a una scuola, oggi viene approvata una nuova norma che introduce un’aggravante per chi protesta contro la realizzazione di un’opera pubblica. Siamo davanti a un giro di vite liberticida senza precedenti che non trova alcuna motivazione se non quella di intimidire e limitare in maniera drastica libertà fondamentali e la possibilità di protestare” così il deputato democratico, ex viceministro degli interni con delega alla sicurezza pubblica, Matteo Mauri, commenta l’approvazione della norma definita dalla stampa ‘anti-No ponte’.

09/07/2024 - 22:04

“Approvato un ordine del giorno del Pd a prima firma Debora Serracchiani che chiede di superare la differenza di trattamento della norma della legge Severino nella parte in cui sospende i sindaci condannati in primo grado  e con sentenza non definitiva, al contrario di quanto avviene per altre cariche pubbliche. L’ordine del giorno, in coerenza con le proposte avanzate dal PD, esclude che cambi di normativa possano valere per tutti i reati di allarme sociale. L’ordine del giorno approvato dalla camera esclude infatti il superamento della sospensione per tutti i delitti di allarme sociale, non solo dunque per i reati di mafia e criminalità organizzata come invece era stato proposto con una riformulazione del governo che avrebbe prodotto effetti troppi riduttivi. Con questo ordine del giorno la maggioranza è andata in fibrillazione con un parere rivisto dal Governo con evidenti tensioni tra i partiti della maggioranza, che non sono sfociate in voti contrari anche per evitare spaccature plateali”. Lo rende noto il capo gruppo nella commissione Giustizia della camera, Federico Gianassi, che aggiunge: “non abbiamo accettato la riformulazione del governo perché era troppo riduttiva, mentre la nostra formula, che esclude cambiamenti di normativa per tutti i reati di grave allarme sociale, e’ ben più ampia dei soli reati di mafia e di criminalità organizzata e comprende anche reati associativi e corruttivi.”

09/07/2024 - 18:45

Maggioranza spaccata, Forza Italia prende distanze da scelte governo

 

“Sapere che un'istituzione come Cassa Depositi e Prestiti, che ha un ruolo fondamentale nello sviluppo del nostro Paese e dei nostri territori, sia ostaggio di un governo di destra che non solo non riesce a mettersi d'accordo sulle nomine ma che addirittura vuole farci fare dei passi indietro sulla rappresentanza femminile, è davvero vergognoso. Ed è ancora più grave che a portarci indietro sul tema dell’uguaglianza di genere sia il primo governo guidato da una donna che ama definirsi madre e cristiana ma che poi si dimentica delle donne del Paese. Anche l’intervento della deputata Bergamini di Forza Italia, che ha preso le distanze dalle scelte del governo, non fa che mettere in evidenza come la destra non tuteli le donne, confermando l’evidente spaccatura presente in maggioranza”.

 

Così la deputata Pd Silvia Roggiani, chiedendo al Ministro Giorgetti di riferire in Aula sulle nomine di Cassa Depositi e Prestiti.

09/07/2024 - 13:12

“Se discutiamo solo degli aspetti oggettivi sulle condizioni dei carceri in Italia possiamo solo dire che il decreto portato avanti dal governo è parziale e non fa fronte a molti dei problemi che affliggono la detenzione in carcere. Mi riferisco in particolare ai deficit delle strutture e alla tragedia dei suicidi, già 50 nel 2024, di cui il Sottosegretario Delmastro Delle Vedove non ha fatto alcun accenno”. Lo dichiara il deputato dem Marco Simiani, Capogruppo in Commissione Ambiente, nell'interrogazione sulla condizione carceraria degli istituti penitenziari di Massa Marittima e Grosseto.

“Gli sforzi fatti dal governo sul personale penitenziario – continua Simiani - non sono sufficienti perché manca un 15% di nuove assunzioni per colmare il gap nel rapporto tra personale e detenuti che dovrebbe essere pari a 1,8 e oggi è 1,5. Nei carceri di Grosseto e Massa Marittima sono stati fatti degli investimenti legati alla progettazione degli scorsi anni, aspetti positivi legati alla riabilitazione e al recupero dei detenuti dalla cultura all'agroalimentare – i detenuti cucinano ciò che producono direttamente nel carcere -. Elementi fondamentali che non sono neanche sfiorati dalla risposta tecnica e di propaganda del Sottosegretario”.

09/07/2024 - 10:59

“Se discutiamo solo degli aspetti oggettivi sulle condizioni dei carceri in Italia possiamo solo dire che il decreto portato avanti dal governo è parziale e non fa fronte a molti dei problemi che affliggono la detenzione in carcere. Mi riferisco in particolare ai deficit delle strutture e alla tragedia dei suicidi, già 50 nel 2024, di cui il Sottosegretario Della Vedova non ha fatto alcun accenno”. Lo dichiara il deputato dem Marco Simiani, Capogruppo in Commissione Ambiente, nell'interrogazione sulla condizione carceraria degli istituti penitenziari di Massa Marittima e Grosseto.

“Gli sforzi fatti dal governo sul personale penitenziario – continua Simiani - non sono sufficienti perché manca un 15% di nuove assunzioni per colmare il gap nel rapporto tra personale e detenuti che dovrebbe essere pari a 1,8 e oggi è 1,5. Nei carceri di Grosseto e Massa Marittima sono stati fatti degli investimenti legati alla progettazione degli scorsi anni, aspetti positivi legati alla riabilitazione e al recupero dei detenuti dalla cultura all'agroalimentare – i detenuti cucinano ciò che producono direttamente nel carcere -. Elementi fondamentali che non sono neanche sfiorati dalla risposta tecnica e di propaganda del Sottosegretario”.

08/07/2024 - 20:08

L’Anac affossa il metodo con cui Salvini sta gestendo il progetto per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Un progetto sbagliato che presenta inoltre una quantità enorme di vizi procedurali e mancanze tecniche a partire dall’assenza di  un progetto definitivo. Avevamo segnalato l’assurdità di andare avanti con un progetto a più fasi da approvare in corso d’opera. Oggi l’Anac mette una pietra tomabale su quel metodo. Siamo davanti a una vera e propria truffa agli italiani che sta determinando danni ingenti al bilancio dello stato. Un vero e proprio danno erariale di cui prima o poi qualcuno dovrà rendere conto”. Così il capogruppo democratico nella commissione Ambiente della Camera, Marco Simiani.

08/07/2024 - 13:04

“Questo disegno di legge arriva in Aula dopo molti mesi dalla sua approvazione al Senato senza che ci sia stata la possibilità per la Camera di poterlo modificare per correggere le storture e i limiti che con i nostri emendamenti abbiamo provato a segnalare. Questa è una riforma  frettolosa, confusionaria, non adeguata rispetto agli obiettivi. Tra l'altro segnaliamo un fatto grave: il Ministero nei mesi scorsi ha inviato alle scuole una circolare per l'adesione ad una  sperimentazione quadriennale, nonostante il parere negativo con motivati rilievi e osservazioni pronunciati dal consiglio superiore della pubblica istruzione e una discussione parlamentare appena agli esordi. Un'accelerazione incomprensibile che ha spinto il MiM ad avviare una sorta di sperimentazione della sperimentazione senza aspettare che il confronto parlamentare potesse arricchire e migliorare quel disegno di legge". Lo dichiara a Montecitorio la deputata dem Irene Manzi, Capogruppo in Commissione Cultura, durante la discussione sul disegno di legge per l'istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale della Scuola.

"Sono solo 171 gli istituti che hanno aderito a questa sperimentazione, peraltro in regioni con progettualità già avanzate. Si tratta di un dato sconfortante che dimostra la mancanza di chiarezza degli obiettivi e dei contenuti portati avanti dal governo. Il governo ha avuto troppa fretta, una fretta immotivata. Senza una visione di sistema si rischia di soffocare la scuola. Noi riteniamo che il percorso parlamentare avrebbe dovuto consentire di introdurre elementi migliorativi come  la definizione di linee guida nazionali per l’attuazione della riforma così da creare un equilibrio con le regioni- già direttamente coinvolte, consentire un adeguamento dei curricola, trovare le risorse necessarie e garantire la formazione per il personale docente. Tutti elementi fondamentali per affrontare questo nuovo percorso sperimentale, in un dialogo proficuo ed efficace con il mondo della scuola", prosegue Manzi

"I rilievi pronunciati dal CSPI - conclude Manzi - e l'analisi delle sperimentazioni già realizzate avrebbero aiutato  una riflessione supplementare e un ampio dibattito parlamentare. Ma come sempre il Ministro Valditara ha deciso di procedere senza ascoltare nessuno  con il serio rischio di creare disparità tra le istituzioni scolastiche, impedire un serio ed efficace orientamento degli studenti e creare enormi problemi di gestione alle scuole. Il solito pasticcio".

04/07/2024 - 19:59

"Alla definizione della prossima commissione l'Italia come ci arriva? Avrà un ruolo da protagonista oppure no? Purtroppo la Premier ci ha isolato profondamente. Dopo il commissario all'economia, avremo un commissario alle varie ed eventuali? Giorgia Meloni arriva terribilmente indebolita alla trattativa finale e questo è un problema per tutto il Paese, perché l'Italia rischia di contare poco o nulla nella prossima commissione" . Lo ha detto Piero De Luca, capogruppo Pd Camera in Commissione Politiche UE, a Sky Economia

04/07/2024 - 14:04

Inaccettabile proseguire i lavori dell’aula su abuso di ufficio

“Apprendiamo dalla stampa che il Cdm di ieri ha inserito nel DL Carceri, con decretazione d'urgenza, una nuova fattispecie penale: il peculato per distrazione. Di fatto il governo interviene per restringere la portata dell'abrogazione dell'abuso d'ufficio che stiamo discutendo in queste ore e siamo prossimi a votare in Aula e lo fa con un provvedimento d’urgenza”. Lo dichiara il deputato dem Federico Gianassi, Capogruppo Pd in Commissione Giustizia, intervenendo a Montecitorio sull'ordine dei lavori nella discussione del decreto carceri.

“A un anno dall'approvazione del disegno di legge sull'abuso di ufficio – continua Gianassi - il Pd continua a dire che l'abrogazione del reato di abuso d'ufficio lascia sacche di impunità nel nostro Paese perché rende penalmente irrilevante l'abuso di potere del pubblico funzionario per procurare un vantaggio a sé o a altri o per discriminare un cittadino. Nonostante le critiche al provvedimento anche da parte di esponenti della maggioranza, Nordio aveva dato rassicurazioni dicendo che il nostro ordinamento non avrebbe subito ripercussioni. Invece Nordio è corso ai ripari con una norma penale urgente dentro un decreto che tocca altri temi a poche ore dal voto definitivo della Camera sull’abuso di ufficio. Quale motivi hanno indotto Nordio a questo intervento urgente? Perché non ha avuto il coraggio di presentarsi alla Camera e presentare un emendamento al testo in corso di esame? Guarda caso la parte che tornerebbe a vivere della norma penale sarebbe proprio quella relativa alle responsabilità degli amministratori comunali. Altro che tutela per i sindaci, qui siamo davanti ad un cortocircuito inaccettabile. Procedere oggi con i lavori del Parlamento in assenza di quanto approvato dal Cdm è una forzatura inaccettabile.”

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