Chi ha speculato su vicenda l'ha fatto su bambini, famiglie, istituzioni.
"L'assoluzione definitiva per lo psicoterapeuta Foti, in sostanza mette la parola fine al presunto 'caso Bibbiano', con un colpo durissimo all'intero impianto accusatorio". Così, i deputati reggiani Pd, Ilenia Malavasi e Andrea Rossi, in merito alla sentenza che ha definitivamente assolto lo psicoteraputa Claudio Foti, accusato di essere la 'mente' del caso 'Angeli e demoni'. "Questa assoluzione non deve essere intesa come la vittoria di una parte, ma come la fine di un incubo per un'intera comunità. I contorni di questa vicenda hanno assunto toni di uno squallore unico, tramite l'evidente azione, condotta da una precisa parte politica, che fin dall'inizio era incentrata solo nello scardinare un sistema di tutela e protezione dei minori all'avanguardia. Parliamo di chi veniva a farsi i selfie sotto il cartello 'Bibbiano', una strumentalizzazione becera che non è possibile ignorare, ma che evidentemente ha pagato, nell'immediato, in termini elettorali", aggiungono. "E pazienza se tutto questo ha distrutto la credibilità della rete dei servizi, pazienza se questo è andato a danno dei bambini e delle famiglie affidatarie, pazienza se questo ha gettato fango su persone e amministratori innocenti, che hanno vissuto mesi tremendi, pazienza se il garantismo in questo Paese è solo sulla carta e mai nei fatti. Pazienza perché chi si è fatto forte di quella bandiera, ha ottenuto il consenso che cercava, anche e soprattutto a livello nazionale. Tutto questo, giocando sulla vita dei bambini, screditando l'istituto dell'affido, banalizzando la generosità della famiglie che accolgono, ridicolizzando le istituzioni, infangando il lavoro di tanti professionisti e professioniste, servizi sociali compresi, nel furore ideologico della difesa di presunti diritti di adulti maltrattanti, da difendere solo in quanto genitori o parenti prossimi", proseguono. "Ancora una volta, oggi, il nostro pensiero va a tutti coloro che hanno sofferto per questa situazione e alla comunità bibbianese, profondamente offesa e teatro di vere e proprie pagliacciate mediatiche. Certe ferite probabilmente non si rimargineranno mai in chi le ha subite, ma la speranza è che da questa terribile vicenda si riesca comunque a trarre la giusta considerazione rispetto a chi lavora per il bene di una comunità e a chi, invece, è capace solo di speculare per il proprio tornaconto elettorale", concludono Malavasi e Rossi.
“L’extra deficit sul Superbonus, che causerà la procedura di infrazione Ue per disavanzo eccessivo, è totalmente da imputare al Governo Meloni che invece di gestire un’uscita ordinata e garantire una rimodulazione graduale degli incentivi, con la Legge di Bilancio ha chiuso in tutta fretta i rubinetti allargando le maglie delle detrazioni e favorendo una corsa contro il tempo per non perdere i benefici. Sono i dati Enea a certificare questa situazione: dal 31 marzo 2023 al 31 marzo 2024 le detrazioni maturate, e quindi gli oneri dello Stato sono passati da 63 a 122 miliardi. I silenzi imbarazzati del Ministro Giorgetti ieri alla presentazione del Def sono eloquenti così come le accuse infondate alla Ragioneria dello Stato dei giorni scorsi. Non solo il 110 è stato utilizzato fino ad ora come alibi dalla destra per non realizzare le fantomatiche promesse elettorali, ma scopriamo addirittura che sono stati proprio gli errori della maggioranza a penalizzare gli italiani che si troveranno senza incentivi edilizi efficaci, con il Pil in picchiata libera e con un debito che impedisce investimenti e crescita. è quanto riporta una nota congiunta di Marco Simiani e Ubaldo Pagano, rispettivamente capogruppo Pd in Commissione Ambiente e Bilancio di Montecitorio.
“La maggioranza in Commissione Bilancio ha bocciato l’emendamento soppressivo dell’articolo 6 del provvedimento sul Pnrr, che in tema di valorizzazione dei beni confiscati alla criminalità istituisce la figura del commissario straordinario. Si tratta di un inaccettabile spreco di risorse, rispetto alla gestione di una misura che è stata completamente definanziata e depotenziata dalla destra. Il Governo prima ha tagliato i 300 milioni di euro del Pnrr destinati ai beni confiscati e poi ha rifinanziato le risorse ma recuperandole attraverso altri ulteriori tagli a fondi già attivi. La realtà è che la maggioranza non ha nessuna volontà di rafforzare questo strumento di lotta alle mafie. Per questo dopo un confronto con l’associazione Libera, come Pd ho presentato un pacchetto di emendamenti per stanziare maggiori risorse in minore tempo ed evitando sprechi che non servono a nulla. Ma il Governo invece che aumentare le risorse per la valorizzazione dei beni confiscati, ha deciso di aggiungere un inutile struttura che avrà come unica conseguenza quella di aumentare le spese”.
Così la deputata Pd Silvia Roggiani, membro della Commissione Bilancio della Camera.
“L’audizione della presidente Romanazzi della sezione misure preventive del tribunale di Bari ha messo alcuni punti fermi sulla vicenda della società Amtab che vale la pena puntualizzare. Innanzitutto la presidente ha precisato di aver adottato un provvedimento che rientra in istituti che ha definito “blandi, affievoliti”, sull’assunto di una società, Amtab, che “non è criminosa”, ma che è parte lesa e che ha mantenuto una sua autonomia nella gestione. Un provvedimento quindi che con la nomina di un amministratore giudiziario, mira a riallineare la stessa nel tessuto sano dell’amministrazione. La Presidente ha altresì precisato che su richiesta del sindaco Decaro, a seguito delle dimissioni di un consigliere, l’amministratore giudiziario è stato inserito nel cda della società. Contrariamente a quanto affermato da chi intende utilizzare i propri ruoli istituzionali per mera propaganda politica, l’audizione di oggi ha provato la serietà e la determinazione dell’amministrazione comunale di Bari nell’accertamento dei fatti e nel ripristino della legalità” così in una nota i componenti dem della commissione bicamerale antimafia Walter Verini, Debora Serracchiani, Vincenza Rando, Franco Mirabelli e Anthony Barbagallo.
“Non c’è ancora una data certa da parte del governo sulla definizione del piano nazionale aeroporti e sulla conseguente trasmissione e avvio dell’iter parlamentare per la sua approvazione. Per questo non siamo soddisfatti della risposta, assolutamente incompleta, del governo oggi in Commissione”. Lo dichiara il capogruppo PD in commissione Trasporti della Camera, Anthony Barbagallo, dove oggi è stata discussa una interrogazione sottoscritta, oltre che da Barbagallo, da Bakkali, Casu, Ghio, Morassut. proprio per avere notizie sul piano nazionale aeroporti, un atto fondamentale per lo sviluppo del Paese e che però tarda ad arrivare.
“Desta anche preoccupazione il tredicesimo posto – aggiunge Barbagallo – dell’aeroporto di Catania in cui non ci sono investimenti consistenti ma sono state rinnovate consulenze con affidamenti diretti per 483 mila euro mentre sono del tutto carenti, o inesistenti, alcuni servizi essenziali come il wi-fi gratuito o il sistema dei parcheggi”.
“Il Pd che ha presentato due proposte di legge per l’inserimento lavorativo delle donne che subiscono violenza, plaude al rinvio in commissione lavoro della Camera dei Deputati, della discussione sulla iniziativa di FdI che invece prevede di sostenere solo le donne che abbiamo subito una deformazione o sfregio al viso. Accogliamo con soddisfazione la notizia del rinvio, che vogliamo leggere come un segnale di disponibilità a proseguire il dialogo sulle misure per aiutare tutte le donne, senza distinzioni, in maniera quanto più possibile traversale e condivisa”, dicono i proponenti delle proposte di legge del Pd Chiara Gribaudo e Ubaldo Pagano, insieme alla capogruppo dem in commissione femminicidio Sara Ferrari.
“Confermati i tagli al sistema sanitario. La maggioranza con il placet del governo ha bocciato i nostri emendamenti al Pnrr che, coerentemente a quanto richiesto dalla Conferenza dei presidenti di Regione, prevedevano l’abrogazione della norma che cancella dal Pnrr la misura “verso un ospedale sicuro”. Siamo davanti a un incomprensibile e scellerato attacco al sistema sanitario che avrà effetti pesanti sulle casse regionali visto che molte regioni, come è stato ribadito in commissione, hanno già attivato la programmazione e sviluppato rilevanti progetti di edilizia sanitaria che sono in avanzato stato di definizione”. Così i deputati democratici della commissione Bilancio della Camera, Ubaldo Pagano, Maria Cecilia Guerra, Silvio Lai, Claudio Mancini e Silvia Roggiani.
“Sul il Pnrr, il governo è sempre più nel caos: da un lato nasconde al Parlamento le schede tecniche nel Def e dall'altro litiga con l'Europa sull'eventuale proroga oltre il 2026. I ritardi sono acclarati e le opere ancora non realizzate. Insomma tante promesse, tanti rinvii e pochi fatti”. Così il deputato dem Piero De Luca, capogruppo Pd in Commissione Politiche UE alla Camera.
“Ciò che resta sono i tagli alla sanità, al welfare e agli enti locali. Ma su questo il governo è consapevolmente cieco” ha concluso De Luca.
Fdi usa superbonus per accaparrarsi poltrona ragioniere dello stato
“È giallo sugli ordini del giorno di Fdi in apertura della seduta di ieri, in particolare un odg a prima firma Foti, che chiedeva la possibilità per le ONLUS di continuare ad utilizzare il superbonus, quindi una sorta di esonero dalle restrizioni che attualmente il Governo ha emesso. Subito dopo l’odg è stato immediatamente ritirato. A questo punto si apre il mistero: come mai questo odg è stato ritirato? Foti prima lancia il sasso e poi ritira la mano. Critica il superbonus - come leggiamo oggi sulle agenzie di stampa - voluto dalle sinistre ma non solo lo concede a talune categorie ma addirittura lo strumentalizza per accaparrarsi la poltrona del ragioniere generale dello Stato. A questo punto riteniamo che il capogruppo di Fdi Foti debba necessariamente chiarire la sua posizione e quella del suo partito”. Lo dichiarano i deputati del Pd Marco Simiani, Ilenia Malavasi, Gianni Girelli e Ubaldo Pagano.
"Chiediamo al ministro del Lavoro quali iniziative sono state intraprese nei confronti di società che hanno impropriamente usufruito della cassa Covid, prima fra tutte la società che fa capo alla ministra del Turismo Santanchè, la Visibilia Editore, società fra l'altro anche quotata in Borsa, rispetto alla quale la procura di Milano ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari (415 bis) nei confronti della ministra Daniela Santanchè e di altre quattro persone: due fisiche e due giuridiche; chiediamo anche quante risorse al momento siano state recuperate". Così un question time del Pd, che verrà discusso oggi in Aula di Montecitorio, a prima firma Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro di Montecitorio.
"La cassa Covid - spiegano i deputati dem - secondo uno studio dell'ufficio parlamentare di bilancio nell'anno 2020, avrebbe riguardato una percentuale di ore stimate al 27 per cento del totale di quelle autorizzate, corrispondenti a circa 2,7 miliardi di euro di spesa che si sarebbe potuta risparmiare in presenza di comportamenti corretti. Lo stesso Ministro dell’economia e delle finanze ha recentemente evidenziato le difficoltà di bilancio in vista della definizione del DEF, tanto che nella recente audizione parlamentare ha previsto come certa la raccomandazione della Commissione europea al Consiglio di aprire una procedura per disavanzo eccessivo nei confronti del nostro come di diversi altri Paesi; anche alla luce di tali evidenze, appare necessario provvedere con la massima sollecitudine al recupero delle risorse impropriamente percepite per la cassa Covid".
Siamo oltre la finanza creativa. Siamo alla presa in giro: il governo presenta un def “transitorio”, cioè non dice come coprirà le spese almeno fino alle Europee. Poi la ricetta sarà la solita: tagli a sanità, scuola, lavoro. Irresponsabili e incoscienti, a spese dei cittadini.
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
“Le risposte del governo a questa che possiamo ormai definire pandemia di peste suina non ci soddisfano. Occorre fare presto e meglio, perché fino ad oggi si è prodotta tanta carta, tanti piani, ma i risultati restano esigui o scarsi. Mentre la diffusione del fenomeno rischia di raggiungere anche il distretto di Langhirano e tutti gli operatori sanno bene cosa potrebbe significare per il comparto. Parliamo di un valore della produzione da un miliardo di euro. Serve maggiore impegno, una gestione efficace delle risorse, invece ci troviamo di fronte addirittura alla mancanza dell’atto formale di proroga del commissario straordinario, ai ritardi nell’implementazione della filiera degli abbattimenti, ad Asl locali non in grado di effettuare i controlli necessari. I dati ci dicono che la strategia fin qui adottata non è stata utile ad arginare la diffusione della peste suina, nonostante le sollecitazioni e le proposte giunte dalle Regioni, a cominciare dall’Emilia Romagna, e dalle associazioni venatorie. Gli interventi previsti dal piano straordinario vanno sburocratizzati e occorre mettere i territori nelle condizioni di agire. Non c’è più tempo da perdere”.
Così il capogruppo del Pd in commissione Agricoltura alla Camera, Stefano Vaccari, replicando in Aula a Patrizio La Pietra dopo la risposta del sottosegretario all’interpellanza sottoscritta anche dai deputati democratici, Antonella Forattini, Maria Marino e Andrea Rossi.
“La mancata definizione all’interno del Def di quali saranno le linee guida dell’azione del governo in tema di deficit e debito testimoniano come l’esecutivo Meloni vada avanti a fari spenti, mettendo a rischio il futuro del Paese. Nascondersi dietro a un semplice quadro tendenziale senza quantificare risorse e dotazioni economiche non solo è da irresponsabili, ma lascerebbe anche nell’incertezza le famiglie e le imprese italiane. Probabilmente, ancora una volta, si mette davanti l’esigenza della propaganda, ancor di più alla vigilia delle elezioni europee, che una seria riflessione su quali siano le scelte migliori per l’Italia”.
Così il capogruppo del Pd in commissione Bilancio alla Camera, Ubaldo Pagano.
Un altro primato negativo del governo Meloni: sarà il primo a non presentare nel Def gli obiettivi programmatici su deficit e debito. Insomma non ci dirà come pensa di affrontare la prossima legge di bilancio, non ci dirà come far quadrare i conti. E non lo dirà perché avendo fatto in modo irresponsabile l’ultima legge di bilancio, nella prossima sarà costretto a tagli e sacrifici. E non ha alcuna intenzione di anticiparli prima delle elezioni europee.
Sono degli irresponsabili: non si gioca coi conti pubblici. Meloni e Giorgetti devono dire come intendono mantenere misure come il taglio del cuneo fiscale e l’accorpamento delle aliquote. Non è solo il bilancio dello Stato, è il bilancio di milioni di famiglie.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati
“Il presidente Mollicone tenta una disperata difesa dell’azione del governo sul settore dell’audiovisivo che, numeri alla mano, ha visto tagli significativi e continua a vivere l incertezza per colpa della studiata inattività del ministro Sangiuliano. E sono le stesse parole di Mollicone a confermarlo, dopo più di un anno, il ritornello è sempre lo stesso: arriverà la revisione del tax credit. Ad oggi non c’è e quanto annunciato dalla sottosegretaria Borgonzoni - che cerca di mantenere il dialogo con un settore, ormai in rivolta - è molto preoccupante: il nuovo tax credit sarà politicizzato, ingarbugliato e definanziato. Invece di migliorare una misura certamente migliorabile la maggioranza l’affossa a scapito di grandi investimenti, che stanno virando in altri paesi e dei lavoratori del settore” così una nota dei deputati del Pd della Commissione Camera della Camera.