07/06/2025 - 17:38

“Abbiamo chiesto lo stop alle azioni militari israeliane a Gaza. Muoiono troppi civili, bambini, donne. Basta massacrare il popolo palestinese. L’Italia vuole la pace”. Lo dichiara Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione Difesa di Montecitorio.

07/06/2025 - 16:46

"Oggi ho partecipato a Roma alla bellissima manifestazione che ha chiesto che cessino le azioni militari israeliane a Gaza. Una manifestazione davvero straordinaria, anche per la grande partecipazione di cittadini. Una mobilitazione che deve continuare. Contro i crimini del governo di estrema destra di Israele. Perché l' organizzazione terroristica di Hamas liberi gli ostaggi. Per il diritto dei palestinesi a vivere in un proprio stato libero e democratico e per il diritto alla sicurezza della stato di Israele. Contro ogni forma di antisemitismo". Così Andrea De Maria, deputato PD.

05/06/2025 - 18:55

“Esprimiamo pieno sostegno alla nota del Cdr Approfondimento della Rai, che con coraggio richiama l'attenzione sulla tragedia umanitaria in corso a Gaza e sul ruolo imprescindibile dell’informazione.
Le giornaliste e i giornalisti del servizio pubblico chiedono che si ‘alzi la voce’: per il cessate il fuoco, per l’accesso agli aiuti e ai media internazionali, per la protezione dei civili e per il rispetto del diritto internazionale. È una richiesta che condividiamo profondamente.
Il servizio pubblico non può restare in silenzio. Ha il dovere di raccontare. È in gioco non solo la libertà d’informazione, ma la credibilità della Rai e la sua missione costituzionale.
Serve un salto di attenzione e responsabilità. La Rai deve continuare a dare spazio a chi cerca la verità, e proteggere chi ogni giorno lavora per raccontarla” così i componenti del Partito Democratico nella Commissione parlamentare di vigilanza Rai.

03/06/2025 - 19:32

“Le frasi di Salvini sono inammissibili. Non solo è scandaloso che un ministro della Repubblica sostenga apertamente l’astensionismo, ma attaccare l’opposizione che il 7 giugno sfilerà per chiedere la pace e il cessate il fuoco dicendo che strumentalizza i morti di Gaza a fini referendari è di una gravità senza precedenti. Non si permetta, proprio lui che si è fatto fotografare con Netanyahu nonostante il mandato di cattura internazionale della Corte penale per gravi crimini contro l’umanità. Solo un aspirante autocrate può mettere in discussione il diritto delle minoranze di fare politica senza dover chiedere il permesso a chi comanda”.

Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

 

03/06/2025 - 19:21

"Fuori da Montecitorio, da diversi giorni, c’è un presidio che chiede al governo italiano una cosa semplice: interrompere i rapporti militari con il governo di Netanyahu e costringerlo a porre fine allo sterminio del popolo palestinese.
Sono cittadine e cittadini comuni che si aspettano dal proprio governo di mettere l'Italia dalla parte giusta della storia: con le vittime e contro i carnefici.

Resteranno qui fuori fino all’8 giugno perché proprio l’8 giugno scade il memorandum di intesa militare tra l’Italia e Israele che consente lo scambio di tecnologie, brevetti, software e informazioni coperte da segreto militare.
Lasciare che questo memorandum si rinnovi automaticamente mentre a Gaza si consuma un piano di pulizia etnica, mentre il governo israeliano uccide bambini, donne, giornalisti, operatrici e operatori umanitari, mentre rade al suolo l’intera Striscia compresi ospedali, case, scuole, infrastrutture, mentre si spara contro le persone stremate dalla fame che cercano di ottenere una porzione di quei pochissimi beni di prima necessità entrati a Gaza dopo oltre 80 giorni di blocco totale, è una scelta scellerata che va contro il senso di umanità e rende l’Italia complice dello sterminio.

A niente serve che Tajani annunci l’arrivo del piccolo Adam e di sua madre, unici sopravvissuti della loro famiglia se poi non si fa nulla, per evitare che ci siano tanti altri Adam.
La vendita di armi a Israele va fermata, l’accordo di associazione Ue-Israele va sospeso, le sanzioni a Netanyahu e al suo governo vanno messe e va riconosciuto lo Stato di Palestina.
Non vogliamo essere complici di un criminale di guerra". Lo ha dichiarato intervenendo in aula Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

 

03/06/2025 - 18:36

«In queste ore, fuori da Montecitorio, cittadine e cittadini presidiano giorno e notte con una richiesta semplice e legittima: il governo italiano interrompa ogni collaborazione militare con Israele e faccia la sua parte per fermare il massacro in corso a Gaza. A loro va il mio pieno sostegno. Così la deputata dem  Rachele Scarpa.

"Il presidio - aggiunge l'esponente Pd - andrà avanti fino all’8 giugno. Una data cruciale: se il governo non interviene, quel giorno si rinnoverà automaticamente il memorandum bilaterale sulla cooperazione militare e nella difesa, firmato nel 2005 tra l’Italia e Israele. Lasciare che questo memorandum si rinnovi tacitamente mentre a Gaza si affamano i civili, si bombardano i campi profughi e si violano sistematicamente i diritti umani, è una scelta scellerata. E ci rende complici. Dieci giuristi hanno già sollevato due possibili profili di incostituzionalità dell’accordo: il primo riguarda le violazioni gravi e sistematiche del diritto internazionale umanitario da parte dello Stato di Israele; il secondo, il mancato rispetto del diritto all’informazione dei cittadini italiani, che ignorano i costi e le conseguenze di questa cooperazione, spesso coperti da segreto militare".

"La vendita di armi a Israele - conclude Scarpa - deve essere sospesa. Va fermato il memorandum. Va congelato l’accordo di associazione UE-Israele. Vanno imposte sanzioni al governo Netanyahu, che sta guidando un’operazione criminale. E va riconosciuto lo Stato di Palestina. Il 7 giugno saremo in piazza, con chi rifiuta di girarsi dall’altra parte. Con chi chiede che l’Italia stia dalla parte del diritto. Non vogliamo essere complici di un crimine di guerra.

 

03/06/2025 - 13:01

“Il massacro di Gaza è sconvolgente. Noi abbiamo condannato da subito l’aggressione barbara compiuta il 7 ottobre dall’organizzazione terroristica di Hamas e continuiamo a chiedere il rilascio degli ostaggi ma non possiamo chiudere gli occhi di fronte ai crimini che si stanno consumando nella striscia. Stanno morendo migliaia di bambini e donne, civili innocenti vittime due volte: di Hamas e del governo di Netanyahu. L’utilizzo del cibo come arma di guerra è inaccettabile, intollerabile e tocca livelli di disumanità e crudeltà inauditi. Come comunità internazionale dobbiamo chiedere l’immediato cessate il fuoco e che tutti gli aiuti umanitari possano rapidamente entrare a Gaza la cui popolazione è allo stremo. Lo stesso presidente della Repubblica nei giorni scorsi ha usato parole chiarissime e condivisibili.
Questo non significa dare spazio a rigurgiti di antisemitismo che condanniamo con forza e senza ambiguità: l’Europa nasce come reazione al dramma dell’Olocausto e  delle leggi razziali.
Ma quello che sta accadendo a Gaza va contrastato con forza: serve un’azione dolomitica perché non ci siano doppi standard in materia di rapporti internazionali. Netanyahu va fermato e va avviato un percorso per il riconoscimento dei due Stati che è l’unico modo per garantire davvero in futuro pace, sicurezza e una vita dignitosa ai due popoli". Lo ha detto Piero De Luca, deputato e capogruppo Pd in commissione politiche europee, nel corso dell’evento “Liberi di Pensare 2025 – Una poesia per la pace”, un incontro che unisce parole, poesia e riflessione in un momento storico che richiede attenzione alla cultura, al dialogo e alla convivenza, che si è tenuto presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati.

02/06/2025 - 16:30

"Il 2 giugno di 79 anni fa gli italiani e, per la prima volta, le italiane scelsero la Repubblica e votarono l'assemblea costituente. Da quel lavoro, ispirato ai valori della Resistenza, nacque la Costituzione con i suoi principi cardine: l'uguaglianza senza discriminazione alcuna, il lavoro: “l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”, che con i referendum dell'8 e 9 giugno vogliamo più sicuro, stabile e dignitoso, e la pace sancita nell'articolo 11: "l'Italia ripudia la guerra". Un valore da cui discende tutto, che difenderemo con la manifestazione del 7 giugno per Gaza.
Viva la Repubblica, viva l'Italia inclusiva e pacifist". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato 

30/05/2025 - 18:03

“Durante l’informativa alla Camera, ancora una volta, il ministro Tajani ha scelto la via dell’inazione, confermando l’inerzia politica e diplomatica del governo Meloni di fronte alla gravissima crisi umanitaria in corso a Gaza”. Così la deputata dem Rachele Scarpa, che accusa l’esecutivo di non aver assunto alcuna posizione concreta a fronte delle continue violazioni del diritto internazionale da parte del governo israeliano.

“Abbiamo ascoltato tante parole – prosegue l’esponente Pd - ma nessuna proposta vera. Tajani non ha nemmeno avuto il coraggio di nominare il primo ministro israeliano Netanyahu, nonostante le gravissime responsabilità nel blocco degli aiuti umanitari e nella gestione disumana della distribuzione. Si è limitato a citare l'iniziativa ‘Food for Gaza’, con cui l’Italia ha fatto entrare appena 110 tonnellate di cibo, mentre Israele ha bloccato per 80 giorni 116.000 tonnellate di aiuti. Una cifra che dà la misura della sproporzione e dell’inadeguatezza dell’azione italiana.”

“Inoltre – conclude Scarpa - gli aiuti entrati sono stati gestiti da contractor militari israeliani, causando il caos nella distribuzione e portando a episodi di violenza contro la popolazione palestinese. Uomini e donne ammassati in recinti metallici, trattati come bestiame, e addirittura bersaglio di spari. È una vergogna che contraddice ogni principio umanitario. Alla vigilia della manifestazione del 7 giugno, chiediamo che l’Italia si schieri apertamente con i partner europei che invocano quantomeno una revisione dell'accordo di associazione tra Unione Europea e Israele.
Non possiamo restare inerti: serve un’azione diplomatica decisa, all’altezza della tradizione umanitaria e democratica del nostro Paese”.

 

28/05/2025 - 12:29

“Nelle prossime ore alcuni membri della maggioranza fra cui anche presidenti di commissione e componenti del governo incontreranno il viceministro degli esteri della Georgia.

Questi incontri sono un riconoscimento mascherato di un governo che non è riconosciuto dall’Ue, un governo anti-costituzionale che reprime i manifestanti e che ha arrestato uno dei più importanti parlamentari dell’opposizione giovedì scorso. Chiederemo una informativa su questo e spiace che il ministro Tajani sia uscito dall’aula senza ascoltarmi. Quello di segno georgiano è un governo nato da un processo elettorale fortemente contestato dagli osservatori elettorali dell’assemblea parlamentare dell’Osce e dalla NATO e del Consiglio d’Europa. Con gli incontri previsti per oggi l’Italia di fatto riconosce un regime che sta reprimendo le proteste, arrestando i manifestanti. Il Partito popolare europeo, di cui il ministro degli esteri Tajani è vicepresidente, è stato molto chiaro nel condannare il risultato delle elezioni in Georgia, nel condannare le azioni di repressione da parte del governo georgiano. Chi siede alla Farnesina? Il vicepresidente del partito popolare europeo oppure un politico succube della Lega e di Fratelli di Italia, che sono pronti oggi ad incontrare gli esponenti di un regime repressivo come quello della Georgia? Per questo chiediamo una informativa urgente. E il fatto che il ministro degli esteri sia uscito dall’aula mentre è in corso l’intervento, è già un segno di come la maggioranza e il governo italiano intenderanno affrontare l’argomento considerando come non hanno affrontato per i 20 mesi passati la questione di Gaza”. Lo ha annunciato in Aula Lia Quartapelle, vicepresidente PD della commissione Esteri di Montecitorio, a margine della seduta odierna sull’ordine dei lavori. Benedetto Della Vedova di Più Europa e Matteo Richetti per Azione si sono uniti alla richiesta di informativa.

 

28/05/2025 - 11:45

“Siamo profondamente sconvolti dal continuo aumento delle vittime civili nella Striscia di Gaza, dove uomini, donne e bambini innocenti stanno pagando il prezzo più alto di un conflitto che sembra non conoscere limiti umanitari né rispetto per il diritto internazionale. Serve una condanna ferma verso le operazioni militari indiscriminate condotte dal governo israeliano, che hanno colpito ospedali, scuole, abitazioni e luoghi di rifugio. E’ necessario fermare Netanyahu, come chiesto oggi alla Camera dal collega Provenzano. E’ gravissima la scelta di non condividere lo sforzo diplomatico europeo nei confronti di Israele. Il Governo italiano invece è muto davanti a questo orrore, in evidente imbarazzo. E’ tempo di agire, con decisione e responsabilità, per fermare questa spirale di morte. Il silenzio, in questo momento, è complice”. Lo dichiara la deputata del Partito Democratico Michela Di Biase.

28/05/2025 - 11:21

“Provo vergogna di fronte all’inadeguatezza dell’informativa del Ministro Tajani, stamattina, sulla situazione a Gaza. Mancava completamente la politica: abbiamo ascoltato per lunghi minuti un’apologia dell’operato umanitario - assolutamente irrilevante, in proporzione alla crisi che continua anche in questo momento - del governo italiano, senza che mai fosse nemmeno nominato Netanyahu, come se questa situazione fosse generata da una carestia naturale e non dall’operato comunale del governo israeliano. E siamo stati pure costretti a vedere il Ministro Tajani ridacchiare durante gli interventi delle opposizioni che lo richiamavano a fare pressione sul governo di Israele nel rispetto della grande tradizione diplomatica del nostro Paese. Oggi pesano soprattutto le parole che Tajani non ha detto, e le scelte che il governo italiano non ha fatto e continua a non fare. Nulla, nelle parole del Ministro, oltre all’evocazione retorica di un discorso spoglio di qualsiasi iniziativa politica, garanzia e capacità di azione. Come ha ricordato nel suo intervento il collega Provenzano, l’unica operazione umanitaria possibile ora è fermare Netanyahu, e nelle parole pavide di Tajani mancava completamente la volontà politica di agire per non irritare l’alleato Netanyahu” così la deputata democratica, Rachele Scarpa.

28/05/2025 - 11:20

“L'obiettivo di questa guerra è quello di rendere impossibile la vita dei palestinesi sulla loro terra. Che cosa fa il governo italiano per fermare tutto questo? Le parole del ministro Tajani non bastano più: sono parole timide, imbarazzate e imbarazzanti. C'è bisogno di atti, di azioni concrete. Confortare la coscienza, con le parole vaghe e i minuti di silenzio, non servono ai palestinesi che aspettano la condanna a morte collettiva inflitta dal governo di Israele. Gaza ci riguarda, non è solo l'attacco definitivo alla Palestina, è un attacco ai pilastri della nostra civiltà e dell'umanità”. Lo dice il deputato Peppe Provenzano, responsabile Esteri del Pd, in replica al ministro Tajani sull'informativa sullo stato di Gaza.
“Sono gli ultimi giorni di Gaza – ha sottolineato l'esponente dem - le parole del ministro Tajani erano forse buone 19 mesi fa, 50mila morti fa. Tajani parla di aiuti umanitari ma l'unico vero aiuto è fermare Netanyahu. Il governo italiano ha sbagliato completamente la lettura politica di quello che stava avvenendo in Palestina. Ha continuato a parlare fino a ieri di legittima lotta al terrorismo, ma le azioni indiscriminate a Gaza, i bombardamenti di scuole e ospedali, gli assassini di operatori umanitari e di giornalisti, l'operazione 'Nuovo Ordine in Libano' che ha colpito le truppe italiane e l'allargamento del conflitto in Medio Oriente, raccontavano un'altra verità incontrovertibile. Netanyahu deve rispendere dei propri crimini, proprio perché noi non accetteremo mai che si confondano le responsabilità di un governo con un intero popolo. C'è un'altra Israele che prova repulsione, come ha detto Liliana Segre, nei confronti del governo Netanyahu e della sua guerra infinita. E lei non ha avuto nemmeno il coraggio di pronunciare quel nome”.
“Dopo mesi di ignavia, l'Europa prova a fare un passo, ma a mancare è il governo Meloni quando una maggioranza di paesi europei chiede di rivedere l'accordo tra Ue e Israele e il governo italiano vota contro. Dite che quello che fa il governo israeliano è inaccettabile? E allora perché siete contro le sanzioni? Perché non interrompete l’accordo di cooperazione militare con Israele? Se siete per i due stati perché bocciate il riconoscimento dello Stato di Palestina? Non è demagogia, è solo logica e politica. È giustizia”, conclude Provenzano.

28/05/2025 - 11:13

"L'informativa del ministro Tajani su Gaza, oggi nell'aula di Montecitorio, lascia davvero senza parole. Nessuna visione politica, nessuna iniziativa concreta per fermare lo sterminio, parole pavide sulla sospensione dell'accordo Ue-Israele, niente sul progetto criminale di cacciare tutti i palestinesi dalla Striscia né sulle occupazioni illegali in Cisgiordania. Tajani viene in aula a fare l'elenco di irrilevanti operazioni umanitarie come se fossero risolutive per il popolo palestinese. Sbandiera ancora "Food for Gaza" con 110 tonnellate di aiuti umanitari, quando il governo di Israele ne ha tenuti bloccati ai valichi per 80 giorni ben 116mila tonnellate. Si è vantato di 133 bambini di Gaza curati negli ospedali italiani, a fronte dei 3.738 feriti solo dal 18 marzo ad oggi secondo l'Unicef. Un qualsiasi funzionario dell’Agenzia della cooperazione avrebbe detto meglio di lui.
Ha fatto bene il collega Provenzano a ricordargli che l'unica azione umanitaria è fermare Netanyahu, e che nella sua informativa manca del tutto la politica. Tajani non ha neanche nominato il premier israeliano nel suo intervento, per il terrore di irritarlo. Ha paura perfino a farne il nome. L’Italia, per la sua tradizione diplomatica, non merita questo". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

26/05/2025 - 13:05

“La trattativa a pezzi sui dazi indebolisce Bruxelles. L’Europa deve essere legittimata a trattare con Trump con un’unica voce. Invece l’Italia è l’unico paese in cui i due vicepremier dicono cose completamente diverse sull’Europa e la Premier Meloni temporeggia da mesi per decidere come schierarsi se con Trump o con l’Europa. Questa indecisione la pagano le imprese per le quali non è stato fatto nulla se non promettere risorse prese dal Prnn che era nato con tutt’altre finalità”.

Lo ha detto oggi Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati intervenuta a Skytg24

“Sulla crisi di Gaza, quell’apocalisse umanitaria provocata da Netanyahu è il momento che il governo italiano faccia pressione sull’Europa e in tutte le sedi diplomatiche perché si arrivi al più presto al cessate il fuoco e si consenta il passaggio di aiuti e cibo. Non bisogna accettare il disimpegno degli Stati Uniti ma insistere per il riconoscimento dello stato di Palestina con il diritto ad esistere in pace e sicurezza. La stessa che va garantita a Israele. Va bloccato il tentativo di deportazione e usati tutti gli strumenti di pressione, sanzioni e sospensione degli accordi con Israele” ha proseguito Braga.

Infine sui prossimi referendum dell’8 e 9 giugno Braga ha ricordato che “toccano questioni concrete e riguardano norme che hanno indebolito la sicurezza e la certezza del lavoro. Per questo il quorum si può raggiungere nonostante la scarsa informazione e gli inviti di esponenti delle istituzioni a disertare il voto: sarà una grande partecipazione e darà un messaggio chiaro alla maggioranza”.

 

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