“Voglio ringraziare i gruppi che hanno presentato mozioni su Stellantis e sul futuro dell'automotive italiana. Saremo anche noi della partita depositando un nostro testo per interloquire partendo da un principio di realtà: questo è un dibattito non più rinviabile, che si innesta in una gelata del settore dell'automotive che oltrepassa i confini nazionali. Meloni non può giocare con gli industriali su questioni che non sono nelle sue mani. Il rinvio del face-out del motore endotermico è propaganda. Bisogna invece accompagnare il settore nella transizione rendendolo socialmente sostenibile. Per questo chiediamo l’apertura di un tavolo permanente a Palazzo Chigi. Riguardo Stellantis, siamo dentro a una fusione che sembra tendere, ormai, ad avvantaggiare solo uno dei due contraenti. Un governo che ha in testa politiche industriali deve mettere a tema il rapporto con Stellantis. Rapporto che deve essere costruito su elementi di verità. Tavares venga convocato, audito e messo a parte di tutta questa sfida, guadagna ogni anno 23 milioni di euro, più di 12mila dipendenti dell’azienda. Negli anni Cinquanta, Valletta, che non era certo un progressista, sosteneva che, se un manager guadagna dieci volte più del proprio lavoratore, c'è un problema. Allora credo che dobbiamo fare uno sforzo per costruire un rapporto paritario con Stellantis, mettere al centro tutte le iniziative possibili per rilanciare questo settore salvaguardando produzione e occupazione, senza ragionare con il torcicollo verso il passato”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto, intervenendo in Aula nella discussione generale sulle mozioni presentate dalle opposizioni su Stellantis.
“Come Pd abbiamo pensato di ingaggiare un investigatore privato per capire che fine avesse fatto il testo del ddl sul collegato Lavoro tanto decantato dal governo con il Decreto 1 maggio, addirittura depositato un anno fa e poi scomparso. Tutto questo perché tra il ministero del Lavoro e dell'Economia non c'è alcun canale di comunicazione e per la gestione dilettantistica della ministra Calderone che sistematicamente ha ignorato tutti i tentativi di miglioramento del testo. Non siamo più disponibili a lavorare in questa maniera”. Lo dichiara il capogruppo in Commissione Lavoro, Arturo Scotto durante la discussione del ddl sul collegato Lavoro a Montecitorio.
“Oggi – continua il deputato dem - abbiamo un testo in Aula voluminoso per gli articoli ma striminzito nei contenuti che promuove una pericolosa deregulation del mercato del lavoro. I dati Istat sul lavoro sono preoccupanti ma il governo preferisce liberalizzare il lavoro in somministrazione, allargare le maglie della stagionalità e dei contratti a termine e abrogare la legge che vietava le dimissioni in bianco”. “Un testo vuoto che produce qualche mancia ma non si occupa del problema degli scarsi salari. Un tema che per voi non esiste” conclude Scotto.
Siamo al dilettantismo, solo 3 giorni fa Mit smentiva in parlamento esistenza piano privatizzazione
"Il Governo Meloni deve fare chiarezza al più presto sull’ipotesi di privatizzazione delle ferrovie annunciata oggi anche dal Ministro Salvini. Stiamo parlando di asset strategici che hanno effetti importanti sui livelli l’occupazionali e su servizi fondamentali per i cittadini e per le imprese che non possono essere assolutamente svenduti per fare cassa.” Così in una nota il vicepresidente della Commissione trasporti della Camera, il democratico Andrea Casu che aggiunge: “Siamo di fronte a un livello di dilettantismo inaccettabile: solo questa settimana il sottosegretario Ferrante, rispondendo a un’interrogazione in Commissione alla Camera del collega Iaria (M5S), ha smentito seccamente che il Mit sia a conoscenza di un piano di privatizzazioni per le ferrovie, oggi invece plaude pubblicamente all’annuncio di Salvini. Evidentemente nel Governo a caccia di liquidità la confusione regna sovrana e l’unica cosa chiara è che dopo l’estate d’inferno che abbiamo trascorso tra disservizi e disagi record la priorità non è rilanciare e far funzionare le ferrovie ma venderle al più presto. Il futuro delle ferrovie però riguarda tutti gli italiani e per questo continueremo a sollecitare il Governo a cominciare a risponderne in Parlamento e non solo a mezzo stampa.”
“Lascia senza parole la scelta inaccettabile della Giunta regionale abruzzese che, a partire dal prossimo ottobre, darà il ‘via libera alla caccia al cervo’ e al conseguente abbattimento da parte dei cacciatori di 500 capi di questa specie. Danni alle colture e raddoppio del numero degli animali sono alla base della scellerata proposta di Emanuele Imprudente (nomen omen?), vicepresidente della Regione Abruzzo in quota Lega con delega all’Agricoltura, caccia e pesca.
Sembrava impossibile fare peggio delle campagne di terrore attuate dal leghista Maurizio Fugatti che, in qualità di Presidente della provincia di Trento, invece di garantire la sicurezza dei cittadini con una corretta campagna di informazione, qualche mese fa ha disposto l’esecuzione a freddo dell’orsa KJ1.
Provo grande amarezza e preoccupazione nel constatare che si tratta di una vera e propria gara al ribasso tra amministratori che, invece di trovare soluzioni che salvaguardino la natura e le specie selvatiche che la abitano, commettono errori e orrori sempre più grandi.
L’Abruzzo offre a visitatori e residenti un contatto con la natura al quale, purtroppo, siamo sempre meno abituati e la presenza degli animali che si incontrano nel suo territorio è una ricchezza da preservare, non certo da distruggere. Come si è distinta finora nella tutela dell’orso, la Regione Abruzzo non si macchi ora di questa barbarie nei confronti dei tanti Bamby che affollano il suo territorio e che io stessa, nelle mie passeggiate tra i boschi abruzzesi, ho avuto il piacere di ammirare da vicino.
Auspico, pertanto, che il presidente Marsilio rifletta sulla possibilità di trovare alternative agli abbattimenti valutando ulteriori azioni possibili nel rispetto della convivenza tra persone e animali. Perché il rispetto parte da qui”
È quanto dichiara in una nota Patrizia Prestipino, deputata pd e Garante per la Tutela e il benessere degli animali di Roma Capitale.
"Respinta, in commissione, la nostra richiesta di non derogare di un ulteriore anno la fine del vincolo sportivo, strumento ingiusto e anticostituzionale e destinato ad essere superato da “premi di formazione” che vadano a riconoscere, giustamente, il lavoro e gli investimenti delle società sportive nel percorso di costruzione di atlete e atleti. Alcune federazioni lo hanno fatto: la FederVolley e la FederBasket, per esempio, hanno già comunicato, che indipendentemente dal legislatore, si auto-regolamenteranno confermando l’abolizione del vincolo sportivo dal 1 luglio scorso. Purtroppo, e nonostante queste prese di posizioni, in questo Paese l’unica certezza è che, in prossimità di un provvedimento ci sarà sempre qualcuno che, per interesse personale, chiederà una deroga e, se potente a sufficienza, la otterrà. Denunciamo l’ennesima prevaricazione nei confronti di atlete a atleti, compresi milioni di dilettanti e amatori. Vince, ancora una volta la prepotenza di qualcuno, sulla pelle di atleti e anche tante società che vedono cambiare le proprie programmazioni e scelte di vita tre giorni prima di una scadenza nota da tempo. Tutto ciò a colpi di decreti. Continueremo a lottare e a denunciare quello che vediamo accadere in questa Aula ogni singolo giorno: la mortificazione della dignità dello sport e degli sportivi per compiacere qualche interesse personale” così il responsabile nazionale sport del Pd, il deputato democratico, Mauro Berruto.
“Di giorno, con Libero, potrà continuare a lavorare alla fanfara del governo e all’attacco delle opposizioni, la sera si potrà invece dilettare nella conduzione di un programma Rai su ‘l’Italia che ce la fa’ ai tempi del governo Meloni. Quella del direttore Sechi è davvero una carriera fruttuosa: con lui nasce in Rai il ‘servizietto pubblico’. Chiederemo un’audizione dei vertici Rai in vigilanza su questo ennesimo caso che alza l’allerta amichettismo a viale Mazzini” così in una nota i deputati democratici della commissione di vigilanza Rai.
Infrastrutture, Pd, dopo silenzi Pichetto Fratin, Salvini risponda su diga del Vanoi
La deputata del Partito Democratico eletta in Trentino, Sara Ferrari, insieme alla deputata democratica eletta in Veneto, Rachele Scarpa, interrogano urgentemente il ministro delle infrastrutture, Matteo Salvini, sul pasticcio della diga del Vanoi. “Da ottobre 2023 attendiamo risposte dal ministero dell’ambiente, che abbiamo interrogato sulle intenzioni del governo rispetto ad un’opera che ha enormi criticità ambientali e che nessuno in Provincia autonoma di Trento vuole, come anche il PD bellunese avversa, ma che il governatore Zaia e il consorzio di bonifica del Brenta si ostinano a portare avanti” accusano le deputate dem. “Il governo non può ignorare che un’opera con enormi criticità dal punto di vista ambientale, paesaggistico, geologico, idraulico, climalterante, viene sostenuta fattivamente dal presidente di una regione, pur essendo prevista quasi interamente sul territorio di un’altra. La Provincia autonoma di Trento si è detta contraria in tutte le sedi istituzionali, sia in consiglio provinciale, su iniziativa del
PD ma trasversalmente a tutti i partiti, sia attraverso atti ufficiali della Giunta, che ieri ha diffidato la regione Veneto e il Ministero dell’ambiente a proseguire qualsiasi tipo di iniziativa che vada a ledere le prerogative esclusive di pianificazione sul proprio territorio dell’autonomia trentina. Non avendo ricevuto alcuna risposta in nove mesi dal ministro dell’ambiente Pichetto Fratin, questa volta ci rivolgiamo direttamente al ministro delle infrastrutture Salvini, augurandoci che il leader leghista sappia decidere per il bene dei cittadini e dei territori nella diatriba tra i suoi due governatori: quello veneto Zaia che vuole l’opera e quello Trentino Fugatti che non la vuole.
“Aspettavo un chiarimento che, ancora una volta, non è arrivato. E allora mi esprimo io, nell’attesa che lo faccia il Ministro Abodi, rispetto alla sua decisione di deroga di un anno sul vincolo sportivo. A fronte di una richiesta estremamente puntuale, quella che riguarda i “giovani di serie”, ovvero calciatori e calciatrici fra i 16 e i 18 anni che hanno sottoscritto un contratto con club professionistici, il Ministro Abodi -che mantiene tutte le promesse fino a 5 giorni dalla scadenza- ha agito diversamente. La decisione, come sempre annunciata solo con un comunicato stampa, umilia le federazioni che hanno lavorato per raggiungere, nei tempi corretti, un obiettivo determinato dalla legge, umilia famiglie e club che avevano già immaginato la prossima stagione sportiva. Il vincolo sportivo, la sappiamo bene (e da almeno dieci anni) è anticostituzionale, lede il neonato diritto allo sport tutelato dall’art 33 della Costituzione, è in palese conflitto con la legge di riforma del lavoro sportivo, insomma è inaccettabile e va risolto con soluzioni alternative che siano in grado di preservare e tutelare le società che investono nei settori giovanili e contemporaneamente rispettino la liberà dei giovani atleti. Queste soluzioni sono possibili, e qualcuno già le aveva messe in campo! Ma in questo Paese l’unica certezza è che a poche ore da una scadenza ci sarà sempre una deroga. E se quella deroga è fatta per compiacere a un potente, poco importa se tutti gli altri ne subiranno le conseguenze. Dinamica che ben conosce l’On. Paolo Barelli, presidente della Federnuoto e capogruppo alla Camera dei deputati di Forza Italia, che proprio ieri ha dichiarato di aver personalmente chiesto al Min. Abodi di allargare il provvedimento anche ai dilettanti. Insomma, anche questa volta era difficile fare peggio. I miei complimenti alle federazioni pallavolo e pallacanestro che oggi annunciano che l’abolizione del vincolo, indipendentemente dalle normative, per loro entrerà in vigore il prossimo 1 luglio” così il responsabile nazionale sport del Pd, Mauro Berruto.
Complimenti a Camilla Laureti eletta vicepresidente del gruppo Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo.
Competenza e passione al servizio di una comunità e di una nuova Europa. Buon lavoro Camilla!
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei deputati
"Congratulazioni alla nostra europarlamentare Camilla Laureti, eletta poco fa vice presidente del gruppo S&d. Si tratta della conferma del grande lavoro svolto da Camilla nelle Istituzioni europee ed un riconoscimento importante per il Partito Democratico dentro la delegazione dei socialisti e democratici europei. Auguro buon lavoro a Camilla, certa che saprà rivestire questo incarico con passione e competenza". Lo afferma la deputata del partito Democratico Michela Di Biase.
Noi siamo Italiani e quindi Europei. È parte sia della nostra storia sia dei nostri interessi. Per questo guardo con favore quando si prova a costruire, come giusto, un confronto tra europeismi anche diversi tra loro. Allo stesso modo si isolano naturalmente le forze Anti-Europeiste che hanno obbiettivi opposti.
Orban, come denunciamo da tempo, dimostra anche con le scelte in politica estera di voler boicottare l’Europa, non di portare un punto di vista per la sua costruzione comune. Questa posizione per noi europeisti è inaccettabile in partenza.
L'Europa deve cambiare ma per essere più forte e più umana, potremmo dire che è come una bicicletta, se non va avanti cade, e con le forze nazionaliste che ne vogliono la morte non può esserci dialogo. La storia ci ha già dato la sua amara lezione su cosa può accadere nel nostro continente quando prevale il nazionalismo”.
Così Nicola Zingaretti, neo eurodeputato, collegato da Bruxelles con Agorà Estate questa mattina.
"Un Frecciarossa che si blocca nella campagna romana per due ore e mezza con il caldo asfissiante e con bambini ed anziani in difficoltà, ma senza che il Ministro Lollobrigida lo abbia chiesto, ė comunque una notizia. Dopo questa disavventura, Matteo Salvini si ricorda subito di essere ministro della Infrastrutture e annuncia in tutta fretta che convocherà i vertici di Ferrovie dimenticandosi però che il governo di destra li aveva nominati pochi mesi prima. Di fronte a questa arroganza e dilettantismo del Governo Meloni ci sarebbe da ridere se non fossero coinvolti migliaia di cittadini e passeggeri fragili non tutelati , e la reputazione del servizio ferroviario nazionale". è quanto dichiara il deputato Pd e segretario Dem della Toscana Emiliano Fossi.
“Ho un'inquietudine profonda perché a mia memoria non si era mai venuti alle mani al centro dell'emiciclo di Montecitorio. Ieri si è andato oltre la normale dialettica parlamentare. Nelle tante ricostruzioni ho sentito la parola rissa ma non l'ho letta nella ricostruzione verbale della presidenza dove si parla solo di disordini. Non sono disordini, siamo difronte a un'aggressione preordinata e premeditata”. Lo ha detto il deputato dem Arturo Scotto intervenendo il Aula di Montecitorio per contestare il quanto scritto nel verbale della seduta di ieri durante la discussione sull'autonomia differenziata.
“Ieri il deputato Donno è andato dal ministro Calderoli per porgergli la bandiera italiana. Ministro Calderoli perché ha paura del tricolore sul quale lei ha giurato?”, ha concluso Scotto.
Con Schlein, Braga, Boccia e tutti i parlamentari dem
“L’assemblea congiunta dei Gruppi parlamentari del Pd di Camera e Senato, si terrà oggi – martedì 11 giugno, ore 12.00 – presso l’Auletta dei Gruppi parlamentari di Montecitorio (via di Campo Marzio, n. 78). All’ordine del giorno: l’analisi del voto delle elezioni europee e amministrative e i principali dossier al vaglio del parlamento, dall’autonomia differenziata al premierato. L’assemblea è aperta alla stampa, i giornalisti, i fotografi e i cineoperatori che vorranno partecipare dovranno inviare una richiesta d’accredito all’indirizzo mail pd.ufficiostampa@camera.it.
“L’assemblea congiunta dei Gruppi parlamentari del Pd di Camera e Senato, si terrà domani – martedì 11 giugno, ore 12.00 – presso l’Auletta dei Gruppi parlamentari di Montecitorio (via di Campo Marzio, n. 78). All’ordine del giorno: l’analisi del voto delle elezioni europee e amministrative e i principali dossier al vaglio del parlamento, dall’autonomia differenziata al premierato. L’assemblea è aperta alla stampa, i giornalisti, i fotografi e i cineoperatori che vorranno partecipare dovranno inviare una richiesta d’accredito all’indirizzo mail pd.ufficiostampa@camera.it, entro le ore 10 di domani mattina.