“Il governo non sta facendo quasi nulla per tutelare i consumatori nel delicato passaggio al mercato libero dell'energia e per difenderli dal telemarketing selvaggio. Già a luglio dell’anno scorso abbiamo insistito sulla necessità di una campagna di comunicazione in grado di raggiungere tutti i cittadini, anche utilizzando i media. Campagna che è iniziata solo pochi giorni fa con qualche spot striminzito, troppo tardi e troppo poco. Chiediamo al governo di recuperare il tempo perduto con un’informazione pervasiva che innanzitutto ricordi a chi è nel mercato libero che può chiedere al proprio gestore, entro il 30 giugno, di tornare nel mercato a maggior tutela per usufruire delle tariffe favorevoli per i prossimi tre anni del servizio a tutele graduali.
Rispetto alla condizione dei vulnerabili, siamo convinti che ci sia bisogno di un intervento perché è evidente che stiamo andando incontro al paradosso per cui chi era nel mercato tutelato, non essendo vulnerabile, senza fare nulla e rimanendo fermo avrà un vantaggio sulla bolletta, mentre invece per assurdo chi ne ha più bisogno subirà tariffe più pesanti. Infine, il telemarketing è ancora una pratica molto aggressiva che danneggia soprattutto i cittadini più deboli. Come ha sottolineato il presidente Rustichelli nella sua relazione, è necessario un intervento legislativo anche alla luce della totale insufficienza dello strumento del registro dell'opposizione. Come Partito Democratico abbiamo già depositato una proposta di legge per introdurre il sistema “opt-in”, il divieto generalizzato di effettuare telefonate commerciali verso numeri telefonici fissi o mobili di soggetti che non abbiano preventivamente fornito il loro consenso. Chiederemo che venga calendarizzata al più presto per avviare un confronto con tutti ed individuare la misura migliore possibile.
Così Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in commissione Attività produttive della Camera.
“Elly Schlein, al contrario di Giorgia Meloni, già ministra con Berlusconi, non ha mai lottizzato la Rai con criteri di spartizione partitica. E appena eletta segretaria del Pd ha annunciato una riforma della governance del servizio pubblico. Un servizio pubblico che peraltro non esiste più, soppiantato da Telemeloni, megafono del governo di Meloni e Salvini. Una vergogna per il Paese, un disservizio per cittadini e cittadine che avrebbero tutto il diritto a una corretta e libera informazione” così in una nota i componenti Pd nella commissione bicamerale di vigilanza Rai.
“Clamoroso dietrofront di Lollobrigida sul decreto unilaterale che ha di fatto penalizzato due milioni di pescatori sportivi. Evidentemente il ministro dell'Agricoltura, dopo le numerose proteste di queste settimane, si è reso conto di aver forzato la mano con le limitazioni introdotte senza concertazione ed ha dovuto convocare un tavolo istituzionale per rivedere le norme imposte”.
Lo dichiarano in una nota congiunta Valentina Ghio, vicepresidente del gruppo Pd alla Camera e i capigruppo Dem in commissione Ambiente ed Agricoltura, Marco Simiani e Stefano Vaccari, sulla convocazione per lunedì prossimo della riunione con le associazioni e le categorie del settore.
“Le disposizioni precedenti - aggiungono - erano già compatibili con le direttive Ue e le indicazioni della comunità scientifica ma il ministro ha voluto forzare comunque: dilettantismo ed improvvisazione hanno portato a questo caos. La riunione è anche una vittoria della battaglia parlamentare e sui territori promossa anche dal gruppo del Pd, che ha subito criticato queste nuove norme. E' ora fondamentale - concludono - che l'incontro della prossima settimana raggiunga accordi concordati e concertati con le associazioni che rappresentano due milioni di associati e non sia solo un compromesso al ribasso a danno dei pescatori sportivi”.
Un grazie ad Enrico Letta per il suo importante rapporto sul Mercato unico europeo. Il suo lavoro traccia la strada per il futuro di un’Europa più unita, più forte e più solidale. Un'Europa in grado di competere ed incidere negli scenari internazionali. Un’Europa in grado di difendere davvero nei prossimi anni i propri cittadini, i propri lavoratori, le proprie aziende.
Così Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione Politiche europee alla Camera.
Ha ragione Enrico Letta, l’Europa è “molto di più di un mercato”. È un progetto di solidarietà e condivisione che va difeso e sostenuto. Il suo lavoro è un prezioso contributo per rilanciare dimensione sociale e debito comune e costruire un futuro più giusto e sostenibile.
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
“Le imprese che investono nella transizione ecologica vanno sostenute, non umiliate e prese in giro come sta facendo questa destra che non è ha ancora capito come i mutamenti climatici rappresentino un rischio determinante anche per la nostra economia. E’ quindi da deprecare l’atteggiamento del governo che aveva annunciato di inserire nel Decreto Pnrr anche gli impianti a biomasse tra gli investimenti in beni materiali previsti dal Piano Transizione 5.0 per poi, come al solito, cambiare idea all’ultimo momento. Questa norma però, non solo non è stato approvata, ma è stato addirittura inserita in una riformulazione di un emendamento del governo che però non ha alcuna attinenza con le finalità della proposta originaria: si tratta di un atteggiamento offensivo non solo per la stessa dignità del Parlamento e delle sue prerogative legislative ma anche nei confronti delle imprese del settore che andrebbero valorizzate e non trattate con questa superficialità e dilettantismo. Abbiamo tentato di riproporre questa misura con un ordine del giorno, anche questo però respinto”: è quanto dichiara il capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio Marco Simiani intervenendo oggi, giovedì 18 aprile in Aula, nel corso della discussione del decreto Pnrr.
“Ridurre il numero di ami previsti nella pesca sportiva dei palamiti e vietare l'utilizzo di sistemi automatici per il recupero dell’attrezzo è ciò che ha ribadito oggi in Aula il ministro Lollobrigida, dimostrando di non aver ascoltato e coinvolto le associazioni di settore e i tanti pescatori dilettanti che hanno chiesto di essere auditi invano dal ministro. Quanto ribadito oggi da Lollobrigida, in risposta ad una interrogazione dell’onorevole Pastorino, conferma tutte le nostre preoccupazioni. Intanto sul metodo scelto dal governo: un decreto che ha di fatto esautorato il Parlamento del suo ruolo e che non ha neanche tenuto conto delle posizioni espresse dalle associazioni professionistiche e dilettantistiche che praticano questo antico sistema di pesca. Se l’intenzione era limitare l’illegalità e la pesca di frodo, vorrei dire al ministro che questo non si ottiene certamente limitando il numero di ami. Il governo cambi rotta e convochi subito un tavolo con le parti interessate, ristabilendo il giusto clima di confronto propositivo e positivo”.
Così Valentina Ghio, vicepresidente del gruppo Pd alla Camera.
“Il ministro Lollobrigida, rispondendo in Aula ad una interrogazione circa la riduzione del numero di ami previsti nella pesca sportiva dei palamiti da 200 a 50 e di vietare l'utilizzo di sistemi automatici per il recupero dell'attrezzo, ha ripetuto le stesse posizioni che lo hanno portato a motivare le ragioni del decreto che noi riteniamo sbagliato. Una scelta unilaterale, considerato che le disposizioni precedenti erano in perfetta sintonia con le direttive comunitarie e le indicazioni della scienza”.
Lo dichiarano i capigruppo democratici della commissione Agricoltura, Stefano Vaccari, e della commissione Ambiente, Marco Simiani, alla Camera.
“Il ministro - aggiungono - ha paragonato migliaia di pescatori sportivi, che operano onestamente nel settore della pesca professionale a quanti operano illegalmente mascherandosi da pescatori sportivi, rischiando di esasperare la conflittualità tra pesca ricreativa e pesca professionale. Non è limitando gli ami che si elimina l’illegalità e la pesca di frodo. Ripetiamo quanto detto in altre occasioni: il provvedimento è stato emanato senza un adeguato coinvolgimento del Parlamento e in assenza di un dialogo o concertazione preventiva con le parti e con associazioni sportive interessate. Il ministro si è impegnato a convocare quanto prima un tavolo con le associazioni di pesca sportiva. Speriamo - concludono - che il tavolo venga convocato quanto prima per evitare coinvolgendo i professionisti, i ricreativi, le associazioni professionistiche e dilettantistiche che praticano questo antico sistema di pesca e che rappresentano un patrimonio ad alto valore sociale e culturale per le comunità costiere del nostro Paese”.
Sicurezza stradale sia tenuta fuori da campagna elettorale
“Bologna 30 e oltre. I dati dei primi due mesi dimostrano cosa ha già significato il coraggio del Sindaco Lepore per Bologna: -19% persone ferite -17% scontri totali, -15% scontri con feriti rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. D’altronde se tutte le principali città d’Europa stanno andando da tempo nella stessa direzione non è certo per portare avanti un complotto internazionale contro l’Italia ma per il bene delle proprie comunità. Spero che Giorgia Meloni e Matteo Salvini riflettano su questi numeri, che ben conoscono i Sindaci delle amministrazioni anche di destra come Olbia o Treviso che hanno avviato lo stesso percorso, e accolgano finalmente l’appello di tutti i Sindaci che si stanno mobilitando per chiedere al Governo di essere finalmente ascoltati e non più ostacolati in materia di riduzione della velocità nelle aree dove è maggiore la presenza di pedoni e ciclisti. Teniamo fuori la sicurezza stradale dalla campagna elettorale delle Europee e lavoriamo tutti e tutte insieme per salvare la vita delle persone”. Così il deputato democratico, Andrea Casu.
“Gravissimo l’atto della commissione di accesso a Bari fatta da Piantedosi. Un’amministrazione eccellente con un sindaco amato dal popolo che ha fatto arrestare decine di persone dei clan. Il tutto per una consigliera comunale arrestata eletta con il centrodestra” così il deputato democratico Stefano Graziano.
Comandano macchine e velocità e non si rispettano gli utenti più fragili
“Il giudizio del Partito Democratico sul nuovo codice della strada è chiaro e netto: parla al secolo scorso, non tiene conto delle nuove tecnologie e distrugge gli sforzi fatti negli ultimi anni sulla mobilità sostenibile. Basterebbero le mobilitazioni che stiamo vedendo in questi giorni nelle piazze italiane, basterebbe l'appello degli amministratori locali, di chi conosce il territorio e sa come si muovono le persone nelle nostre città, per fermarsi un attimo e rendere, innanzitutto, questo codice della strada contemporaneo, perché poggia sulla regola del più forte. Sulle strade italiane abbiamo nove morti al giorno, più di 3000 ogni anno, a causa della velocità, a causa della distrazione, del mancato rispetto delle precedenze”. Così la deputata dem Ouidad Bakkali, componente della commissione Trasporti, intervistata sul sito web dei deputati Pd.
“Le strade e le città – ha aggiunto Bakkali - sono spazi che devono essere inclusivi, democratici, per questo abbiamo chiesto di fare un lavoro insieme, corale, invece si è proseguito col populismo, lavorando sulla riduzione dello spazio di autonomia dei comuni nel progettare le piste ciclabili. Chi si sentiva insicuro prima, chi cammina per strada, chi in bicicletta, le persone con disabilità, continueranno a sentirsi insicuri perché non si punisce la velocità. C’è leggerezza sul tema dello smartphone, grazie al nostro intervento abbiamo introdotto un aggravio a chi usa il cellulare alla guida. Occorre cambiare il paradigma, ovvero che sulla strada non comandano le macchine e la velocità, ma si rispettano gli utenti più fragili".
Salvini irresponsabile, nuovo codice strada riduce sicurezza per ciclisti
“A ognuno di voi, colleghe e colleghi, sarà successo di vedere passare sotto casa il Giro d’Italia. La carovana di ciclisti che a maggio fa innamorare tutti gli italiani più o meno è composta da 200 atleti. Ora immaginate che, ogni anno, tutti gli anni, quei ciclisti che avete visto passare davanti a voi, vengano uccisi sulla strada. Uno per uno. Tutti. Tutti gli anni una carovana non solo di atleti, ma di nonni, di lavoratori e lavoratrici, di studenti, di bambine e di bambini in bicicletta viene uccisa sulla strada. Questi sono i dati della strage”. Così il responsabile nazionale sport del Pd, Mauro Berruto, è intervenuto in aula alla Camera contro la norma del nuovo codice della strada introduce la distanza di sicurezza di un metro e mezzo per il sorpasso dei ciclisti ma la limita a un generico “ove le condizioni della strada lo consentano”. “Quei 150 cm fanno la differenza tra la vita e la morte” ha concluso Berruto chiedendo all’aula di approvare il suo emendamento che modifica quella “norma irresponsabilmente depotenziante voluta dal ministro Salvini e introduce, veramente, la giusta distanza per il sorpasso dei ciclisti”.
Serracchiani e Forattini visitano casa circondariale di Mantova, struttura ben tenuta ma servono investimenti e più agenti
“Nella carcere Mantova la direttrice sta portando avanti un lavoro prezioso in sinergia con gli operatori e la polizia penitenziaria” così la responsabile nazionale giustizia del Pd, Debora Serracchiani e la deputata democratica eletta in Lombardia, Antonella Forattini, al termine della visita nella Casa circondariale di Mantova. “La struttura è in buone condizioni rispetto a tante altre realtà del nostro sistema carcerario con spazi importanti e ben tenuti per la socialità. Tuttavia – sottolineano le democratiche – anche a Mantova c’è un serio problema di sovraffollamento - 145 detenuti sono tanti in uno spazio relativamente piccolo - e un sottodimensionamento dell’organico della polizia penitenziaria - che ha meno di 60 agenti quando dovrebbe averne 80. Segnaleremo questi aspetti al ministro Nordio perché intervenga rapidamente con interventi strutturali per superare i problemi dovuti all’anzianità dell’edificio, a partire dal rifacimento dei bagni nelle celle. Al governo – concludono - chiediamo di affrontare con urgenza l’emergenza del nostro sistema carcerario, con più fondi e più uomini e ripensando alcune scelte in materia di giustizia che stanno aumentando esponenzialmente le presenze in carcere”.
“L’audizione del presidente di Arera, Stefano Besseghini, che abbiamo chiesto con grande decisione, è stata molto utile. Si è chiarito che tutti i cittadini che erano entrati nel mercato libero e che faranno richiesta, entro il 30 giugno, di tornare nella maggior tutela potranno beneficiare dal primo luglio delle tariffe convenienti previste per il Servizio a tutele graduali. Abbiamo insistito perché si semplifichi ulteriormente la bolletta, per facilitare al consumatore il calcolo dei suoi consumi effettivi, e perché diventi più efficace il portale dell’offerte nella comparazione dei contratti offerti nel mercato libero. Abbiamo poi chiesto con forza un’attenzione particolare per i clienti cosiddetti ‘vulnerabili’, le famiglie più in difficoltà, che rischiano di pagare bollette più pesanti. Infine, è urgente che il governo sblocchi e faccia finalmente partire la campagna di informazione, attesa da sei mesi, per rendere pienamente consapevoli le scelte in materia di bollette da parte dei cittadini”.
Così Vinicio Peluffo, capogruppo del Pd in commissione Attività produttive della Camera, dopo l’audizione del presidente di Arera, Stefano Besseghini.
È solo dietrofront momentaneo per imminenti tornate elettorali?
“Il governo di fatto non ha risposto alle nostre domande, e non chiarisce minimamente cosa si intende fare su questo assurdo aspetto della tassa in più sui bagagli nei treni”. Lo ha detto il deputato del PD Andrea Casu rispondendo al question time presentato in commissione Trasporti della Camera insieme ai colleghi Barbagallo, Bakkali, Ghio, Morassut in cui si chiedeva se la decisione di Trenitalia di sospendere le tasse sui bagagli è una decisione definitiva o soltanto un rinvio temporaneo, qt che è stato discusso insieme al quesito sul medesimo tema presentato da Francesca Ghirra di AVS.
“Capiamo - esclama Casu - che è in atto una vera e propria crociata del governo contro l’intermodalità e la mobilità sostenibile, ma c’è sembrato alquanto strano e grottesco che questa decisione venga improvvisamente sospesa da Trenitalia senza la minima spiegazione di cosa intendono fare, ossia se cancellare definitivamente questa norma assurda o se invece è soltanto una sospensione momentanea guarda caso proprio in vista delle imminenti tornate elettorali”.
“Non solo si parla di biciclette e monopattini quindi si applicherebbe un’ulteriore tassa e spesa al viaggiatore che decide di portare con sé un mezzo di trasporto sostenibile come bicicletta o monopattino, ma si parla addirittura di passeggini. Il passaggio sui passeggini gemellari è devastante - aggiunge il dem - una mamma che ha due gemelli deve pagare 50 euro in più per il passeggino gemellare. Stiamo parlando di qualcosa che va al di là della realtà.
Noi dobbiamo dare un segnale chiaro dicendo che si riorganizza il trasporto dei bagagli sui treni e se Trenitalia annuncia un cambiamento ci deve spiegare come funziona, se sia solo momentaneo, funzionale alle campagne elettorali in corso o se invece sia definitivo. Mentre invece le risposte del Governo sono state burocratiche e scarne e non chiariscono se la sospensione prevista da Trenitalia su bagagli e quant’altro sia solo una strategia per cercare di portare una volata sulle imminenti tornate elettorali”, conclude Casu.