"Il Sindaco Bucci, candidato di Giorgia Meloni in Liguria, continua ad attaccare Andrea Orlando a livello personale, una strategia che dimostra la paura di non farcela. Ad una richiesta legittima e unitaria rivolta a tutta la politica ligure da Orlando a tenere alta la guardia e la vigilanza sulle liste e sulle infiltrazioni mafiose nell'economia legale e negli appalti delle opere con le risorse del Pnrr, Bucci risponde che il candidato presidente del centrosinistra ne parla forse perché fa parte della mafia. Una cosa grave se parlassimo di persone con senso delle istituzioni ma abbiamo visto in più occasioni che Bucci non ha mai dimostrato di averne. Inutile ricordare davanti a tali menzogne e ad un livello così incivile di confronto con l'avversario che Orlando è stato il primo a denunciare la presenza delle mafie in Liguria e da ministro ad approvare il Codice Antimafia. Quando Bucci troverà il tempo, a questo punto dopo le regionali visto che ne avrà tanto a disposizione, la Commissione Antimafia lo aspetta ancora per ascoltare cosa è successo, se se ne è accorto o meno, a Genova in riferimento all'inchiesta ancora in piedi per voto di scambio e voto di scambio politico-mafioso che ha coinvolto collaboratori di Toti, del quale si candida ad essere un successore nel pieno della continuità politica e "delle idee" come ha rivendicato". Così il deputato democratico, Peppe Provenzano, componente della commissione bicamerale antimafia.
Siamo all’asservimento alla maggioranza
“Si allunga l'elenco delle prove di ‘asservimento’ del servizio pubblico alla maggioranza. Rai costretta a mandare in onda un monologo di oltre tre minuti del Ministro Salvini di autodifesa rispetto al processo in corso. Il tutto con un CD-R che protesta e con giornalisti e professionisti della informazione umiliati e costretti a trasmetterlo. Non vi è equilibrio, non vi è garanzia di imparzialità e viene calpestato ogni elementare principio di servizio pubblico. Tutto questo dopo i casi Sangiuliano e Toti. Siamo davvero preoccupati di questo piano inclinato alla vigilia di importanti tornate amministrative a partire dalla Liguria ed intendiamo investire di questa palese criticità anche l'Agcom. Perseverare è davvero diabolico e qualcuno dovrà rispondere di questa mortificazione della Rai”.
Così in una nota i componenti democratici nella commissione di Vigilanza Rai che annunciano di portare anche questo caso all’esame della commissione.
“Negli ultimi dieci giorni l'asservimento alla maggioranza della Rai ha iniziato e mortificato il servizio pubblico radiotelevisivo. Dall’intervista del direttore del Tg1 a Sangiuliano fino ad arrivare a quella di Vespa al patteggiante Toti sono pagine buie per la Rai completamente piegata agli interessi elettoralistici della destra. Vi è una sproporzione di spazi e anche una oggettiva mistificazione della realtà che umilia l'intelligenza dei telespettatori che continuano inesorabilmente ad allontanarsi dalla Rai. Per questo chiediamo che in Commissione di Vigilanza si valuti anche quanto accaduto nella trasmissione "Cinque Minuti" di Vespa con l'intervista a Toti. Considerato che stiamo entrando formalmente in un periodo elettorale che porterà al rinnovo di importanti consigli regionali a partire proprio dalla Liguria chiediamo che ci sia parità di accesso e una informazione non così faziosa che altera le condizioni di partenza delle competizioni elettorali”.
Così in una nota i componenti democratici della commissione di vigilanza Rai.
“Una candidatura in piena continuità con Toti, che tradisce Genova e i genovesi” così la deputata democratica ligure, Valentina Ghio, commenta la candidatura del sindaco di Genova, Marco Bucci, alla presidenza della regione Liguria. “Era lo stesso Bucci a dire che candidarsi sarebbe stato un tradimento e una presa in giro nei confronti di Genova. Direi quindi che il commento alla sua candidatura se lo è già dato da solo.
Bucci incarna la politica fallimentare di Toti: dalle crisi industriali al sociale, non ha messo in campo una strategia per rispondere ai bisogni di giovani, lavoratori e cittadini. Mentre sulla sanità è rimasto in silenzio rispetto alle gravi carenze provocate dalla gestione di Toti e del centrodestra in Regione"
"La Multiutility è oggi necessaria e non rinviabile per superare la frammentazione dei servizi pubblici della Toscana, creando sinergie tra i territori, ottimizzare le risorse per aumentare l'efficienza e la qualità delle prestazioni e garantire la transizione ecologica": è quanto dichiara il capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio Marco Simiani.
"Va colmato un ritardo storico rispetto a regioni come Lombardia, Emilia-Romagna, Liguria, Piemonte o Veneto e promossa una trasformazione economica e logistica su scala industriale per produrre innovazione, incentivare investimenti e creare occupazione, valorizzando al tempo stesso le esperienze delle singole realtà locali. La quotazione in borsa non può essere adesso la soluzione, vista la delicatezza della materia in discussione. Oggi dobbiamo costruire la Multiutility dei territori, dove non solo dobbiamo valorizzare le esperienze locali ma anche aprire con le attuali partnership una discussione costruttiva e propositiva per l’interesse di tutte le realtà toscane. Dobbiamo, con i partner industriali, continuare a investire in infrastrutture, impianti e intervenire sui costi, ormai troppo alti, delle tariffe. Questa è la priorità, per confermare le indicazioni che provengono dalle direttive e dai regolamenti europei e per ottenere tutte le possibili performance dell’economia circolare. Ecco perché non possiamo chiudere la porta a quelle aziende che hanno investito e che hanno deciso di continuare a investire nei servizi pubblici locali della Toscana. È il tempo di costruire una vera politica industriale, valorizzando le partecipazioni pubbliche che i comuni detengono, anche utilizzando quegli asset patrimoniali che saranno interessati al progetto territoriale e toscano": conclude Marco Simiani.
Il decreto 84 del 2024, materie prime critiche, prevede disposizioni per favorire l’approvigionamento di materie prime critiche considerate strategiche. Con l’ordine del giorno presentato, firmato anche dagli onorevoli Federico Fornaro e Luca Pastorino, ho chiesto due cose semplici: il rispetto dei vincoli ambientali salvaguardando le aree parco e protette da nuove estrazioni e il coinvolgimento delle istituzioni locali soprattutto per tutelare quei territori interessati in passato da attività estrattive, dismesse magari da decenni, che hanno faticosamente riconvertito negli anni il loro territorio a favore della qualità ambientale, del turismo diffuso, delle produzioni agricole locali. Abbiamo notizie di progetti richiesti in aree parco come quelle del Beigua e di ricorsi promossi da enti locali e associazioni in opposizione alle autorizzazioni alle indagini estrattive in Val Petronio e Val di Vara in Liguria, per preservare aree che gia in passato hanno subito l’impatto di attivita estrattive. Nessuna sensibilità in merito dal Governo che da una parte brandisce il mantra dell’autodeterminazione delle regioni, ma alla prova dei fatti ignora la condivisione territoriale.
Valentina Ghio deputata e vicepresidente PD alla Camera dopo discussione suo Odg
“Il Governo lascia fuori la Pontremolese da decreto infrastrutture, nessuno stanziamento previsto per l’ultimazione dell’opera. Ancora una volta il governo a parole dice di voler sostenere e potenziare le infrastrutture in Liguria, ma non lo dimostra nei fatti”, lo dichiara Valentina Ghio vicepresidente PD alla Camera e componente commissione trasporti che ha presentato un’ordine del giorno, firmato insieme ad Andrea Orlando, in cui ha chiesto al governo di adottare iniziative nel primo provvedimento utile per finanziare il completamento dell’opera.
“Si tratta - prosegue Ghio - di un’opera attesa da anni e sulla quale nonostante lo stato di avanzamento dei lavori il governo non ha ancora previsto lo stanziamento dei fondi necessari per il completamento. Ci saremmo aspettati che in un decreto che trattava di infrastrutture, questa che è un’opera fondamentale e attesa da tempo, avesse uno spazio ben preciso, invece nulla. Anzi il governo ha accolto sì il mio ordine del giorno per il completamento, ma senza assumersi impegni finanziari precisi, anzi espungendo la richiesta di garantire nel primo provvedimento utile i finanziamenti necessari a completare la realizzazione della prima tratta tra Parma e Vicofertile oltreché a mettere in atto, in tempi brevi, tutte le procedure necessarie per completare tutte le fasi di progettazione delle tratte successive per il raddoppio della linea ferroviaria".
“La linea Pontremolese non solo rappresenta una infrastruttura strategica per il collegamento fra Liguria, Toscana ed Emilia Romagna, di grande importanza per il trasporto intermodale delle merci tra le diverse aree produttive e i porti di La Spezia e Massa e tra il Mediterraneo e l’Europa, come parte integrante della rete Ten- T Comprehensive. Il completamento del raddoppio porterebbe benefici anche di carattere ambientale, con il parziale spostamento del traffico su gomma al ferro, con importanti migliorie ambientali e di sicurezza sull’intera rete infrastrutturale”, spiega la deputata PD.
“Da tempo il territorio aspetta almeno il completamento della prima fase, che riguarda la tratta tra Parma e Vicofertile, per realizzare la quale mancano 113 milioni di euro rispetto a quanto era stato originariamente previsto e stanziato.
Ci saremmo aspettati l'inserimento di questa cifra nel decreto infrastrutture, ma niente di tutto questo. E anche l'accoglimento del mio ordine del giorno è stato annacquato espungendo il riferimento all'inserimento della cifra che manca nel primo provvedimento utile. Peggio è stato fatto con l'ordine del giorno del centro destra, che non ha avuto neppure il parere favorevole, ma è stato blandamente recepito come generica raccomandazione con la cancellazione addirittura della previsione della cifra che manca nella prossima legge di bilancio. Cosi ancora una volta il completamento del raddoppio della Pontremolese rimane lettera morta", conclude Ghio.
“Dopo l’annuncio del licenziamento di 20 dipendenti via call, è necessario l'interessamento del Governo con i Ministeri competenti e iniziative per scongiurare la delocalizzazione e la salvaguardia del posto di lavoro per tutti i dipendenti di Wyscout. L'azienda è un’impresa di alto valore tecnologico nata a Chiavari per la gestione dei dati e delle prestazioni collegate al mondo del calcio, che negli anni è diventata una delle aziende più quotate nell’analisi dei dati applicati allo sport. La Liguria non può rischiare di perdere o vedere indebolita un’azienda che rappresenta un’eccellenza nel suo settore. Bisogna dare risposte ai 20 lavoratori che sono stati licenziati via call e agli altri lavoratori rimasti che hanno bisogno di certezze”, così la deputata e vicepresidente PD alla Camera dopo la partecipazione alla Commissione organizzata dal Comune di Chiavari e aperta ai parlamentari del territorio e alle associazioni di categoria sulla situazione aziendale di Wyscout, e che ha presentato nei giorni scorsi un’interrogazione alla Camera insieme ai deputati Orlando e Pastorino.
“Venga richiesta al più presto l’attivazione di un tavolo ministeriale che si faccia carico del problema e dia una prospettiva all’azienda e ai lavoratori, per non depauperare un territorio di un patrimonio lavorativo come quello di Wyscout. Attorno all’azienda, infatti, sono nati incubatori d’impresa, professionalità hi-tech, startup, con impatti positivi sull’intero comprensorio del Tigullio e della regione Liguria. Con 118 dipendenti, quasi tutti dislocati a Chiavari e alcuni a Milano, e un fatturato di 16 milioni di euro”, conclude Ghio.
Serracchiani e Ghio: esterrefatte da Ministro che interviene su indagine in corso
“Siamo esterrefatte non solo dall'iniziativa assunta da un gruppo politico che chiede al Ministro Nordio di intervenire su un'indagine ancora un corso. Ma anche dal fatto che ancora una volta il ministro Nordio confonde l’aula del parlamento con il palco di una delle feste di partito della destra, attaccando frontalmente la magistratura e denigrandone l’operato, entrando per giunta nel merito di una indagine ancora in corso e che vede coinvolti esponenti politici della maggioranza. Da chi dichiara di voler rispettare e difendere l’autonomia e l’indipendenza della magistratura e quindi di non voler commentare provvedimenti, ci aspetteremmo maggior senso delle istituzioni. Se poi il ministro non capisce le ordinanze, nomini un commissario straordinario che gliele spieghi e in ogni caso bene farebbe a ricordare che le sentenza, come quella del Tribunale della libertà si possono impugnare davanti alla Cassazione”. Così le deputate democratiche Debora Serracchiani e Valentina Ghio, rispettivamente responsabile nazionale giustizia del Pd e vicepresidente del gruppo dem alla Camera.
Mentre l'amministrazione regionale rimane sospesa in attesa delle decisioni che Toti, da oltre 60 giorni agli arresti domiciliari, dispensa in pillole quotidiane al legale o in colloqui con politici della sua maggioranza, Regione Liguria commemora la RSI, per un episodio la cui veridicità è stata fortemente contestata dalla ricerca storica in più di un'occasione.
La presenza in forma ufficiale del consigliere di Forza italia Vaccarezza alla cerimonia di commemorazione dei repubblichini sul Monte Manfrei nel savonese è una grave violazione della memoria di chi morì combattendo dalla parte giusta, per liberare anche quei territori dal nazifascismo.
In forma privata ciascuno può decidere di impiegare il proprio tempo a commemorare chi vuole, ma rappresentare la regione in forma ufficiale per onorare chi ha sostenuto un regime efferato che ha causato lutti e sofferenze indicibili nel nostro Paese e nella nostra regione, è grave e inqualificabile, oltre che lontano dallo spirito Costituzionale che dovrebbe permeare l'operato dei rappresentanti delle istituzioni.
Gli altri rappresentanti della maggioranza, concordano con l'utilizzo del vessillo della Regione a ricordo di chi sostenne il regime fascista e si adoperò per combattere chi voleva liberare l'Italia?
Ci auguriamo che qualcuno di loro faccia chiarezza su questo episodio che getta ulteriore ombra sulla situazione già difficile che sta vivendo la regione Liguria.
Valentina Ghio deputata e vicecapogruppo PD alla Camera
Servono certezze su data riapertura e coperture finanziarie
Questa mattina una delegazione composta dai parlamentari Chiara Gribaudo e Andrea Orlando, insieme ai consiglieri regionali Mauro Calderoni ed Enrico Ioculano, ha effettuato un sopralluogo sul cantiere del Tunnel di Tenda.
"Dopo la riunione del comitato di monitoraggio di ieri, abbiamo deciso di venire di persona per verificare lo stato di avanzamento dei lavori. La fine dei lavori si prospetta per la fine del 2024: chiediamo certezze sulla data di riapertura e sulla copertura finanziaria degli interventi, attualmente mancante” dichiarano Gribaudo e Calderoni.
"Questa mattina abbiamo appreso che la gara d'appalto per i lavori di adeguamento del vecchio tunnel non sarà bandita fino a gennaio 2025, cioè alla fine di fatto dei lavori, su cui vanno definite chiaramente le risorse, ad oggi vagamente su un accordo di programma. È necessario accelerare, dato che il traffico sarà alternato, anticipando l’appalto entro la fine dell’anno, così da avere la garanzia dei fondi certi sul nuovo corso. Sappiamo infatti che, anche una volta conclusi i lavori e aperta una canna, la viabilità rimarrà complessa, perché il cantiere non si limita solo al tunnel di Tenda, ma comprende anche ulteriori lotti di intervento. Riteniamo essenziale che la gara sia convocata immediatamente per evitare ulteriori ritardi" continuano.
“Seguiremo con attenzione l’evoluzione del cantiere e chiediamo maggiore attenzione e presenza costante del Governo” concludono.
“Oggi siamo tornati a visitare il cantiere del tunnel del colle di Tenda, dopo esserci già stati a luglio e ottobre del 2023.
I continui rinvii dell'apertura della nuova galleria che si sono consumati in questi anni, nel totale disinteresse della Giunta Regionale ligure, sono ragione di grandi difficoltà e di ricadute economiche negative, specialmente per il commercio e per il turismo, per la regione Liguria, continua a destare preoccupazione la mancanza di coperture economiche per la riapertura della vecchia galleria.
Vigileremo perché siamo rispettati i nuovi termini per la riapertura del tratto nel dicembre del 2024” dichiarano invece congiuntamente Orlando e Ioculano.
“L’immobilismo che sta caratterizzando la Regione Liguria, dopo l’arresto ai domiciliari del presidente Toti, sta avendo, inevitabilmente, effetti negativi anche sui Porti di Genova e Savona. Stiamo assistendo ad un continuo pasticcio che non sostiene sviluppo e lavoro. Da una parte il Ministero indica un nuovo commissario - dopo che non è stato in grado di nominare un presidente nel pieno delle sue funzioni a seguito del passaggio di Signorini a Iren, e dopo che Piacenza, dimissionario dal ruolo di commissario, è rientrato incomprensibilmente nel ruolo di segretario generale - ; dall'altra, vista l’inchiesta in corso, manda una commissione ministeriale per verificare la correttezza e la trasparenza degli atti fin qui avviati e approvati.
Un pasticcio che se persiste potrà avere serie ricadute sui lavoratori e su tutto l’indotto, come sottolineato dalla stessa Culmv e dalla comunità portale di Genova e Savona. È indispensabile ed essenziale porre fine a questo modo di procedere raffazzonato e a tentoni, per dare una svolta alla gestione del Porto e garantire solidità al sistema, senza rallentamenti che colpiscono il mondo del lavoro che lo circonda. Anche perché, per la piena funzionalità del porto, serve una piena funzionalità della Regione Liguria, dove le nuove elezioni non sono più rimandabili.
La Regione non può andare avanti con un presidente a interim e il porto non può lavorare in pienezza andando avanti per commissariamenti”, così la deputata PD e componente commissione trasporti alla Camera Valentina Ghio, commentando l’avvicendamento in Autorità Portuale.
Un grande risultato del Partito Democratico in Italia, con candidature forti e di valore, che hanno catalizzato anche il voto dei giovani, ponendo il PD come primo partito votato dagli under30.
Un risultato figlio di percorsi politici che hanno messo al centro il miglioramento della vita delle persone, dal salario alla sanità pubblica, dalla pace al green deal con piu' attenzione sociale.
Un risultato frutto del cambiamento portato avanti con coraggio e lungimiranza dalla Segretaria Elly Schlein.
Anche in Liguria un ottimo risultato che da' speranza concreta di cambiamento.
Adesso avanti su questa strada per contrastare le destre nazionaliste e l'onda nera in Europa e la destra che smantella lo stato sociale in Italia.
"Noi vogliamo che le opere vadano avanti e che la Liguria non resti ferma nel brutto pasticcio in cui la maggioranza si è infilata. Ma è chiaro che non avete le idee chiare. Il ministro Salvini dice di aver avviato la procedura per la nomina dell'autorità portuale, il suo vice lo smentisce perché la Regione non può dare il suo ok di concerto. Mettetevi d'accordo! Non potete sostenere che bisogna andare avanti con le opere e nel frattempo affermare che Toti non deve rassegnare le dimissioni". Così il deputato dem, Andrea Orlando intervenendo nella replica del question time al ministro Salvini sull'intervento della commissione ispettiva ministeriale sull'autorità portuale di Genova e sul procedimento per la nomina di un nuovo presidente della medesima autorità alla luce dell'inchiesta giudiziaria in corso.
"Qual è il mandato che avete assegnato agli ispettori?" ha aggiunto Orlando. "Se si devono occupare della diga di Genova sarebbero necessari almeno 4 mesi prima di mettere altri fondi esponendo gli amministratori a responsabilità erariali. Se invece non è compito loro allora Salvini si assume la responsabilità politica sulla correttezza dei lavori. Per noi è chiaro: se per andare veloce si va contro la legge, il governo in realtà allunga i tempi. Con la retorica del fare presto, il governo ha bloccato la Liguria".
Nel presentare l’interrogazione, Orlando ha chiesto a Salvini "quale sia il perimetro di intervento della commissione ispettiva ministeriale – con particolare riferimento all'inclusione o meno delle procedure per la diga di Genova – e se il ministro ritenga che il vice presidente della Regione Liguria, Piana, possa sottoscrivere l'intesa per la nomina, già attesa da quasi nove mesi, del nuovo presidente dell'Autorità di sistema portuale".
“A seguito dell'indagine su presunti atti di corruzione e altri gravi atti illeciti riguardanti la Regione Liguria e l'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale, che vede agli arresti Paolo Emilio Signorini, già Presidente dell'ADSP, Giovanni Toti, Presidente della Regione Liguria, Matteo Cozzani suo capo di gabinetto e ha iscritto al registro degli indagati diversi imprenditori, si apprende, a mezzo stampa e dalle parole del vice ministro Rixi, che il ministero dei Trasporti invierà una commissione ispettiva negli uffìci dell’Autorità portuale di Genova per una verifica sugli atti prodotti dall' Authority. Il vice ministro Rixi ha affermato che non sarebbe possibile procedere alla nomina di un nuovo Presidente dell'ADSP, non essendo praticabile la definizione dell'intesa prevista dalla Legge per effettuare la nomina. Chiediamo al ministro quale sarà il perimetro di intervento della Commissione ispettiva ministeriale - con particolare riferimento all' inclusione o meno delle procedure per la Diga di Genova - e se il ministro ritenga che il vice presidente della Regione facente funzioni, Piana, possa sottoscrivere l'intesa per la nomina, già attesa da quasi nove mesi, del nuovo Presidente dell' Autorità di Sistema Portuale per tutelare una realtà importantissima per la città di Genova e per il Paese come quella portuale”.
Questo è il testo del Question Time del Gruppo Pd in discussione domani alla Camera, a firma dei deputati Orlando, Ghio, Barbagallo, Bakkali, Casu, Morassut, Ferrari e Fornaro al ministro Matteo Salvini.