“Siamo stupiti della scelta del ministro Fratin che convalida un Parco sottodimensionato rispetto alle potenzialità e anche rispetto alle richieste dei territori, escludendo comuni che hanno espresso la volontà di essere inseriti nel perimetro. Si tratta di una scelta che comprime le possibilità di sviluppo di un’area che ha grandi potenzialità. Anche Ispra, nelle sue valutazioni tecniche, aveva evidenziato che erano presenti aree di pregio meritevoli di essere inserite nel Parco, ma il no della Giunta Toti e del Governo hanno chiuso le porte a questa opportunità, che avrebbe dato maggiori possibilità di sviluppo e di tutela al territorio. Riteniamo che sia una scelta che non va nell’interesse della Regione Liguria e ci attiveremo per capire come allargare il perimetro del Parco e renderlo a tutti gli effetti un’area capace di includere tutte quelle zone che meritano di entrarne a far parte. Un Parco Nazionale deve essere di ampio respiro, non può essere chiuso dentro confini troppo stretti e riduttivi”.
Così la vicecapogruppo Pd alla Camera, Valentina Ghio.
“Esprimo la mia più profonda solidarietà al Partito Democratico del Tigullio per il vile gesto con cui è stata colpita la sede del Pd di Chiavari. Un’azione inaccettabile che condanno fortemente e che calpesta la storia democratica e antifascista del nostro territorio”.
Lo dichiara vicecapogruppo del Pd alla Camera, Valentina Ghio.
“Un gesto vile e meschino - ha aggiunto Luca Garibaldi, capogruppo Pd in Regione Liguria - che non va sottovalutato e che va condannato fortemente da parte di tutte le istituzioni. Assistiamo a un susseguirsi di aggressioni e atti di vandalismo verso le sedi di partiti e di chi rappresenta la comunità democratica che destano preoccupazione: va tenuta alta l’attenzione. Esprimo la mia solidarietà e vicinanza ai compagni e compagne del Partito del Tigullio e della comunità democratica”.
"Il ministero dell'Ambiente prenda posizione sulla legge della Regione Liguria che restringe il Parco Nazionale di Portofino ad un francobollo, limitando le possibilità di crescita sostenibile dei territori, sconfessando quanto richiesto da altri Comuni in sede Anci e andando contro la volontà di quelle comunità locali interessate a far parte del parco e le stesse indicazioni di Ispra che non ritiene adeguata la perimetrazione proposta". Lo dichiarano in una nota congiunta i deputato dem Valentina Ghio e Marco Simiani, rispettivamente vicepresidente del Gruppo Pd e capogruppo Pd in commissione Ambiente, i quali attendono da mesi una risposta alla loro interrogazione parlamentare presentata a riguardo.
"Il ministro dell'ambiente - concludono Ghio e Simiani - anche alla luce delle valutazioni di Ispra, ci dica se avalla il parco estremamente ridotto che il Governatore Toti ha definito e che penalizza vaste zone del territorio. L’Istituzione del Parco Nazionale di Portofino, nella configurazione condivisa con diversi Comuni, rappresenterebbe infatti elemento di tutela per un territorio unico e fragile come quello di buona parte del Golfo del Tigullio, una possibilità di far affluire risorse e progettualità per la cura e lo sviluppo del territorio, anche attraverso percorsi di destagionalizzazione turistica. La nuova presunta perimetrazione escluderebbe quindi di fatto alcune zone di altissimo pregio naturalistico e paesaggistico come la collina delle Grazie a Chiavari e la Pineta di Montallegro a Rapallo".
"La commissione Esteri della Camera dei Deputati ha approvato la ratifica dell’accordo da me sottoscritto col governo del Principato di Monaco per la modifica alla Convenzione generale di sicurezza sociale tra Repubblica italiana e Principato, firmata il 10 maggio 2021 nel corso del mio mandato al Ministero del Lavoro. Ratifica che sarà approvata a breve dall'aula della Camera. Si tratta di una notizia importante per tutti i frontalieri liguri che avranno a disposizione una fondamentale disciplina normativa, su cui avevamo lavorato a lungo, per poter accedere al telelavoro, senza perdere occasioni rispetto ad altri lavoratori". Lo fa sapere il deputato Pd ed ex Ministro del Lavoro Andrea Orlando.
“Mentre la destra accentra e cambia per decreto la governance delle Zes istituendo nel Sud Italia una unica Zona Economica Speciale la cui efficacia è ancora tutta da verificare, ci sono territori in tutta Italia che aspettano da mesi l'istituzione delle Zone logistica semplificate, già individuate dalle singole Regioni, ma colpevolmente ancora non ratificate dal governo: stiamo parlando della Toscana, della Lombardia, del Lazio, della Liguria, del Friuli e dell’Emilia Romagna. Si tratta di aree vaste però private di strumenti normativi e fiscali che garantirebbero il rilancio sociale, occupazionale ed economico di zone oggi in crisi”. Così Marco Simiani, capogruppo del Pd in commissione Ambiente di Montecitorio, sul provvedimento approvato dal Consiglio dei Ministri.
“Quello che colpisce di più di questa maggioranza non è soltanto l’incapacità e la confusione, già manifestata dai ritardi del Pnrr, dall’inflazione che sale, dal caro carburante, dall’immigrazione incontrollata, ma l’arroganza con cui governa: dichiara di volere l’autonomia ma poi accentra la governance, chiede tempo per attuare le riforme ma poi smantella quelle appena varate, è incapace di rispettare gli impegni comunitari ma accusa il Commissario Gentiloni. Sui ritardi delle Zls non ancora istituite nel centro e nel nord Italia abbiamo da tempo presentato numerosi atti parlamentari ancora senza risposta”, conclude Marco Simiani.
“La premier Meloni e il ministro Fitto ringraziano, anche l’Europa, per la prossima nuova Zona economica speciale unica per del Sud, ma ci sono sei Regioni del centro Nord che attendono da mesi l’istituzione della Zona Logistica Semplificata. Toscana, Lombardia, Lazio, Friuli, Liguria ed Emilia Romagna, hanno infatti da tempo individuato le aree idonee ma i rispettivi decreti del presidente del Consiglio dei ministri non sono stati ancora emanati. Si tratta di ritardi gravissimi ed ingiustificabili che rallentano le opportunità di sviluppo delle imprese presenti e, conseguentemente, la crescita sociale, economica, occupazionale ed infrastrutturale dei territori interessati. Quando si parla di annunci ad effetto la destra è sempre pronta ma quando si tratta di concretizzare vanno sempre nel caos”: è quanto riporta un’interrogazione del Pd depositata oggi alla Camera. L’atto è stato sottoscritto dai deputati Marco Simiani, Virgilio Merola, Valentina Ghio, Stefano Vaccari, Debora Serracchiani, Anthony Barbagallo, Ilenia Malavasi, Emiliano Fossi, Antonella Forattini, Andrea Orlando, Laura Boldrini, Nicola Zingaretti, Simona Bonafè, Marco Furfaro, Ouidad Bakkali, Vinicio Peluffo, Paola De Micheli, Matteo Orfini, Andrea De Maria, Andrea Rossi, Roberto Morassut, Piero De Luca, Andrea Casu, Federico Gianassi, Christian Di Sanzo, Gian Antonio Girelli.
Gruppo Pd presenta interrogazione
Primo firmatario Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente
“ Ci sono sei Regioni del centro Nord che attendono da mesi l’istituzione della Zona Logistica Semplificata: Toscana, Lombardia, Lazio, Friuli, Liguria ed Emilia Romagna hanno infatti da tempo individuato le aree idonee ma i rispettivi Decreti del presidente del Consiglio non sono stati ancora emanati. Si tratta di ritardi gravissimi ed ingiustificabili che rallentano le opportunità di sviluppo delle imprese presenti e, conseguentemente, la crescita sociale, economica, occupazionale ed infrastrutturale dei territori interessati. Quando si parla di annunci ad effetto la destra è sempre pronta ma quando si tratta di concretizzare vanno sempre nel caos”. Così Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente e primo firmatario di una interrogazione al ministro Fitto.
“Il ministro dell’Ambiente chiarisca qual è la propria posizione rispetto alla riduzione drastica del perimetro del parco nazionale di Portofino proposta da Regione Liguria, che supera la precedente condivisa con diversi Comuni del territorio. Ritiene che la nuova proposta restrittiva rispetti tutte le osservazioni di carattere scientifico necessarie per la dotazione di un parco nazionale come previsto dalla ratio della L 394/91 e anche in riferimento alle Osservazioni del ministero formulate sulla precedente proposta di Parco Nazionale? La nuova proposta comporterà anche una riduzione della copertura economica a beneficio della tutela e dello sviluppo, originariamente compresa nell’individuazione del Parco Provvisorio istituito con Decreto Ministeriale dell’agosto 2021? E' già stata quantificata una eventuale riduzione di risorse in relazione alla nuova proposta ridotta?” Lo chiedono le deputate dem Chiara Braga e Valentina Ghio rispettivamente presidente e vicepresidente Gruppo Pd e Marco Simiani capogruppo Pd in commissione Ambiente alla Camera, in un’interrogazione depositata in commissione al ministro dell’Ambiente.
"L’Istituzione del Parco Nazionale di Portofino - aggiungono gli esponenti Pd - nella configurazione condivisa con i Comuni rappresenterebbe elemento di tutela per un territorio unico e fragile come quello del Golfo del Tigullio, del Golfo Paradiso e dell'intera Liguria, una possibilità di far affluire risorse e progettualità per la cura e lo sviluppo del territorio, anche attraverso percorsi di turismo sostenibile tutto l'anno. La nuova perimetrazione inviata da Regione Liguria il 17 maggio 2023, emersa a seguito della presentazione di una specifica interrogazione da parte del capogruppo PD in Consiglio regionale ligure Luca Garibaldi, escluderebbe di fatto alcune zone di altissimo pregio naturalistico e paesaggistico come la collina delle Grazie a Chiavari e la Pineta di Montallegro a Rapallo. Riteniamo la decisione di Regione Liguria unilaterale e non condivisa con buona parte del territorio che si era espresso diversamente, oltreché una proposta penalizzante per la tutela del territorio e per la drastica riduzione della possibilità di attingere a fondi dedicati”.
“Per il governo ogni valutazione in merito al rischio di richieste risarcitorie milionarie dopo il ricorso al Tar da parte del Consorzio Eteria è prematura e la Diga di Genova non è a rischio realizzazione, perché non c'è ancora un giudizio definitivo: una risposta che, rispetto alla necessaria attenzione che quello che il principale progetto del Pnrr richiede, per la sua portata sia in termini economici sia di impatto a livello lavorativo, portuale, ambientale, risulta troppo semplificativa e parziale. Pertanto, per quanto sia vero e doveroso attendere tutti i gradi di giudizio, credo che su un progetto di questo genere sia necessario prefigurare tutti gli scenari possibili ed essere pronti. Visto che giuristi interpellati sul caso arrivano a ipotizzare risarcimenti milionari, si parla del 5% o addirittura del 10% dell’opera, nel caso in cui il Consiglio di Stato dovesse confermare la sentenza del Tar. Per questo occorre predisporre percorsi certi e prefigurare scenari che non destabilizzino la realizzazione e il completamento dell’opera. Quello che oggi il governo non ha fatto”, dichiara la deputata e vicepresidente del Gruppo PD alla Camera Valentina Ghio dopo la risposta in aula all’interpellanza di cui è prima firmataria.
“Il cronoprogramma è molto stretto e richiede che non ci siano più incidenti di percorso come quelli che hanno caratterizzato la gestione fino ad oggi. - osserva Ghio - Si tratta di diversi episodi che nel caso di un progetto così rilevante hanno dato colpi significativi alla credibilità gestionale di chi dovrebbe realizzare l’opera più significativa del PNRR in Italia, fra tutte quelle dell’intero Paese. Questi elementi uniti ai tempi di costruzione, che da indicazioni di diversi esperti appaiono più lunghi di quelli promessi, richiedono una attenzione massima, anche perché ci sono ancora temi in fase di definizione, come quello della collocazione dei cassoni necessari per la costruzione dell’infrastruttura (sui quali c’è il percorso aperto con l’amministrazione di Vado Ligure), ma che devono trovare una collocazione che non vada a caricare ulteriormente aree di città già compromesse e sulle quali i cittadini si sono espressi in modo forte e chiaro. Decisioni che vanno condivise e che richiedono un rapporto del Governo con le istituzioni locali e una interlocuzione costante e doverosa di queste con la città, più di quanto sia accaduto fino ad oggi”.
“Una infrastruttura così significativa e rilevante per la Liguria e per tutto il Paese - prosegue Ghio - deve essere collocata in un ragionamento strategico di sviluppo economico, di diversificazione di modelli di sviluppo che devono coinvolgere tutte le diverse attività presenti nel porto di Genova e che danno lavoro a decine di migliaia di persone e che devono massimizzare le opportunità. Anche su questo occorre una riflessione di contesto e di scenario che deve coinvolgere tavoli di valenza nazionale. È lo spirito con cui è nato il PNRR che deve essere rispettato, quella definizione appropriata di Next Generation che ha l’obiettivo di produrre ricadute di futuro con le opere finanziate”.
“Chiediamo - conclude Ghio - che la stessa nostra preoccupazione per la prima opera italiana del PNRR sia anche del Governo e quindi chiediamo di monitorare passo passo il percorso con l’Autorità di Sistema Portuale, con il Comune di Genova e la Regione Liguria e di riferire in Parlamento, nelle commissioni competenti eventuali criticità in modo tempestivo”.
“La gestione della realizzazione della Diga da parte di Toti, Bucci e Signorini si rivela sempre più fallimentare. La sentenza del Tar che dichiara illegittima l’assegnazione dell’appalto a Webuild è l’ulteriore conferma di come Comune, Regione e Autorità Portuale stiano mettendo a rischio la costruzione di un’opera centrale per la Liguria e per il Paese, che procederà nel suo iter solo perché protetta dalle misure speciali previste per il Pnrr. Diversamente sarebbe saltato tutto, con danni enormi. Siamo di fronte all’ennesimo colpo alla credibilità gestionale di chi dovrebbe realizzare l’opera principale del Pnrr, che fino a oggi ha già visto diversi scivoloni: dalla gara andata deserta al ritardo nell’assegnazione dei lavori da parte della commissione aggiudicatrice a causa di un conflitto di interesse, fino ai dubbi mai chiariti e fugati sulla tenuta progettuale. A questo ora si aggiunge il fatto che, secondo il TAR, pure l’affidamento è viziato, sentenza che apre la strada anche all’ipotesi di risarcimento che, su un’opera così costosa, rischia di essere ingente. Nonostante la propaganda e la passerella della destra, la realtà è chiara: chi mette in discussione la diga ogni giorno sono coloro - Comune, Regione e Autorità di Sistema portuale - che dovrebbero realizzarla al meglio e che invece falliscono a ogni passaggio”
Così Valentina Ghio, deputata dem e segretaria PD Regione Liguria, Simone D’Angelo, segretario e capogruppo PD Genova e Luca Garibaldi, capogruppo PD Regione Liguria.
"Le parole di Medusei a margine della seduta solenne per la commemorazione del 25 aprile in Liguria, in cui ha parlato di errori anche da parte dei partigiani e che non ci sono vittime di serie A e di serie B, sono gravissime e irricevibili, soprattutto per una città che come Genova è medaglia d'oro al valor militare.
A pochi giorni del 25 aprile, in cui ricordiamo i partigiani e il loro sacrificio, certe affermazioni non sono giustificabili. Non si puo' mettere sullo stesso piano chi ha oppresso l'Italia e chi l'ha liberata. Il presidente Toti si dissoci e con parole chiare e inequivocabili prenda le distanze da quanto dichiarato dal presidente del consiglio regionale", lo dichiarano i deputati liguri del Partito democratico Andrea Orlando e Valentina Ghio, Segretaria regionale PD e i senatori Annamaria Furlan e Lorenzo Basso.
“Sono molto contento per la scelta fatta dalla regione Liguria di approvare una legge di civiltà come quella che garantisce il medico di base alle persone senza dimora. Ringrazio il consigliere Ferruccio Sansa, la lista Sansa e Linea Condivisa che si sono fatti promotori della legge, sottoscritta da Pd e M5s, e condivisa dall'intero centrodestra. L’unanimità di tutto il consiglio regionale significa buon senso e compattezza su un tema così rilevante”. Così Marco Furfaro, capogruppo Pd in commissione Affari sociali e primo firmatario della Pdl per il medico di base per i senza dimora, commenta l’approvazione della legge regionale ligure.
“Sono 100mila - spiega l’esponente della segreteria nazionale mem - i senza dimora privi del medico di base. Molte di queste persone finiscono in strada perché non riescono a pagare l'affitto, perdendo la residenza e quindi il diritto al medico di base. Bene hanno fatto le regioni a intervenire, ma ora manca l’ultimo passo. Cioè quello di approvare la norma organica a livello nazionale per garantire a decine di migliaia di persone il diritto alle cure, con meno oneri per lo Stato, meno ingiustizia e meno marginalità”.
“La proposta del governo Meloni di un Liceo del Made in Italy per tutelare l’identità italiana è ancora una volta una proposta vuota e poco concreta. Un’inutile contrapposizione tra licei e istituti tecnici che nasconde l’incapacità di leggere le reali difficoltà della scuola e di mettere in campo misure di intervento concrete, necessarie e indispensabili per la formazione dei giovani a partire dal garantire a tutti l’accesso all’istruzione, riducendo le disuguaglianze. Si parla del Liceo del Made in Italy, ma è scomparso dal radar politico il tema della lotta alla dispersione scolastica, un argomento primario di cui il governo dovrebbe occuparsi insieme alle Regioni a partire dalla Liguria, dove la percentuale di Nett nel 2020 è cresciuta del 10% rispetto al 2019, con oltre 40mila ragazzi tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano, un numero che sale a 56mila nella fascia tra i 15 e i 34 anni”.
Lo dichiara la deputata Pd, Valentina Ghio.
“È di questo - aggiunge - che dovrebbe occuparsi il governo, insieme alla messa in sicurezza degli edifici scolastici, che in tutta Italia sono vetusti e necessitano interventi di messa in sicurezza, nella sola Liguria il 40% degli edifici scolastici è stato costruito prima delle normative sull’edilizia scolastica e nella sola Genova ci sono 90 edifici su 290 costruiti prima del 1900 riadattati a scuole. Questi sono i problemi e i nodi da sciogliere, insieme a una maggiore attenzione anche al benessere psicologico degli studenti, da un’indagine condotta dall’Istituto di Ricerche economiche e sociali dell’Emilia Romagna su quasi 30mila studenti medi e universitari di tutta Italia, pubblicata dalla rivista 7 del Corriere della Sera, il 91% degli studenti medi e universitari chiede lo psicologo nelle scuole, ma il governo non ha rifinanziato questo servizio nell’ultima legge di Bilancio, preferendo puntare sulla figura del docente tutor. Quindi - conclude - invece di pensare a fare il restyling dei nomi dei licei il governo pensi ai veri problemi della scuola, alla necessità di adeguare gli stipendi degli insegnanti a quelli della media europea e metta in campo tutte le azioni necessarie affinché la scuola sia il luogo di emancipazione sociale e di educazione che deve essere. Sono gli stessi giovani a chiederlo”.
“La proposta del governo Meloni di un Liceo del Made in Italy per tutelare l’identità italiana è ancora una volta una proposta vuota e poco concreta. Un’inutile contrapposizione tra licei e istituti tecnici che nasconde l’incapacità di leggere le reali difficoltà della scuola e di mettere in campo misure di intervento concrete, necessarie e indispensabili per la formazione dei giovani a partire dal garantire a tutti l’accesso all’istruzione, riducendo le disuguaglianze. Si parla del Liceo del Made in Italy, ma è scomparso dal radar politico il tema della lotta alla dispersione scolastica, un argomento primario di cui il governo dovrebbe occuparsi insieme alle Regioni a partire dalla Liguria, dove la percentuale di Nett nel 2020 è cresciuta del 10% rispetto al 2019, con oltre 40mila ragazzi tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano, un numero che sale a 56mila nella fascia tra i 15 e i 34 anni”.
Lo dichiara la deputata Pd, Valentina Ghio.
“È di questo - aggiunge - che dovrebbe occuparsi il governo, insieme alla messa in sicurezza degli edifici scolastici, che in tutta Italia sono vetusti e necessitano interventi di messa in sicurezza, nella sola Liguria il 40% degli edifici scolastici è stato costruito prima delle normative sull’edilizia scolastica e nella sola Genova ci sono 90 edifici su 290 costruiti prima del 1900 riadattati a scuole. Questi sono i problemi e i nodi da sciogliere, insieme a una maggiore attenzione anche al benessere psicologico degli studenti, da un’indagine condotta dall’Istituto di Ricerche economiche e sociali dell’Emilia Romagna su quasi 30mila studenti medi e universitari di tutta Italia, pubblicata dalla rivista 7 del Corriere della Sera, il 91% degli studenti medi e universitari chiede lo psicologo nelle scuole, ma il governo non ha rifinanziato questo servizio nell’ultima legge di Bilancio, preferendo puntare sulla figura del docente tutor. Quindi - conclude - invece di pensare a fare il restyling dei nomi dei licei il governo pensi ai veri problemi della scuola, alla necessità di adeguare gli stipendi degli insegnanti a quelli della media europea e metta in campo tutte le azioni necessarie affinché la scuola sia il luogo di emancipazione sociale e di educazione che deve essere. Sono gli stessi giovani a chiederlo”.
Occorre conoscere al più presto quadro ricadute anche in Liguria
“Per i ritardi e le incertezze del governo l’Italia rischia di perdere un’occasione unica di rilancio. Sono allarmanti i dati resi noti dalla Corte dei Conti sullo stato di avanzamento del Pnrr, soprattutto a causa della mancanza di personale in grado di portare avanti i progetti. Paure confermate dalle parole dello stesso ministro Fitto che ammette che molti progetti non saranno realizzabili senza un cambio di passo. Se il governo non si dimostra in grado di gestire questa situazione, il rischio è che Regioni e Comuni, compresi quelli liguri, perdano dei finanziamenti preziosi per il rilancio del Paese su sanità, dissesto, transizione ecologica e innovazione. Non possiamo permetterlo. Dobbiamo impegnarci per mettere a terra progetti sostenibili e utili per lo sviluppo dei territori. Il governo riferisca al più presto in Parlamento e faccia chiarezza in modo dettagliato della situazione e come pensa di intervenire per evitare il peggio”.
Così la deputata del Partito Democratico Valentina Ghio.