A rischio filiere eccellenza Made in Italy e 10mila posti di lavoro
“Sulla cannabis light Salvini ordina e Lollobrigida obbedisce infischiandosene di una delle filiere di eccellenza del Made in Italy agroindustriale, sbattendo altresì la porta in faccia alle organizzazioni agricole e alle imprese di settore che in questi anni, con successo, hanno investito ingenti risorse per arrivare ad un fatturato annuo di 500 milioni per oltre 10mila posti di lavoro. Il furore ideologico della destra porterà oggi alla Camera con il Ddl Sicurezza, al divieto di coltivazione, lavorazione e vendita delle infiorescenze della canapa industriale e dei suoi derivati che ha consentito la nascita di tante piccole imprese a conduzione giovanile, e che ha permesso di utilizzare proficuamente il prodotto, principalmente, in cosmesi, erboristeria, bioedilizia, florovivaismo, tessile. Ora il governo e la destra intendono azzerare tutto e gli unici a non lamentarsi saranno mafie e criminalità organizzata pronte ad accaparrarsi lo spazio fino ad oggi gestito in piena trasparenza e legalità. Un vero e proprio capolavoro che si intesta la presidente Meloni, i suoi ministri e la destra italiana”.
Lo dichiara Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera.
“La decisione della Glencore di fermare la maggioranza delle produzioni a Portovesme nel Sulcis non è certamente un fulmine a ciel sereno, sono due anni che il tavolo del ministero si riunisce ma dal Governo non vengono fuori proposte concrete in risposta ai problemi posti da sindacati e azienda.” Così Silvio Lai, deputato del PD eletto in Sardegna.
“I costi energetici in Italia sono il triplo rispetto a Paesi come Francia e Germania, in questi ultimi 5 mesi il PUN è quasi raddoppiato nel nostro Paese ritornando al periodo post Covid e il Governo non ha fatto niente per famiglie e imprese impegnato in scappatelle e separazioni.” Prosegue il Dem Lai.
“Nel frattempo il tavolo Glencore al ministero delle imprese e del Made in Italy del ministro Urso non si riunisce da febbraio e sul tema dell’energia non è stato capace di produrre niente di concreto che consentisse di mettere l’azienda nei confini delle sue responsabilità. L’assenza del Governo è evidente in questo ulteriore passo in avanti della multinazionale che evidentemente si può permettere di fare quello che vuole coperta dalla insipienza di un ministro finto e di un Governo inesistente.” Conclude Lai. “Bene ha fatto la Regione, guidata da soli 5 mesi dalla nuova Giunta Todde, ad incontrare immediatamente azienda e sindacati e bene farà nel sollecitare duramente il Governo a rendere concreto il tavolo sinora inutilmente convocato al ministero di Urso”.
“In questi giorni è iniziata una discussione sulla riforma della legge sulla cittadinanza: mi auguro non sia una ‘bolla’ agostana. Una nuova legge è auspicabile e necessaria ed è sciocco ridurla ad una contrapposizione ideologica e sterile che finisce per lasciare tutto com’è. Se Forza Italia è realmente disposta ad aprire una riflessione sul tema è molto importante. Io ho presentato una legge di riforma che coniuga ius culturae e ius soli temperato: una formula che risponde alle caratteristiche specifiche dell’Italia e si inserisce nel quadro delle norme degli altri Paesi Europei.
> Peraltro riparte dalla legge che ha fatto più strada nel Parlamento italiano, quella che nella XVII legislatura fu approvata alla Camera con largo consenso, ma non al Senato. L’ho chiamata “Made in Italy”, per sottolineare l’interesse nazionale della riforma e per ricordare la prima campagna in Italia sul tema, lanciata da Sant’Egidio 21 anni fa, che aveva questo nome”. Così Paolo Ciani, vice capogruppo Pd-Idp alla Camera e segretario di Demos commenta il dibattito di questi giorni sulla cittadinanza. “Penso che la riflessione nel Paese sia maturata e se si superano steccati ideologici si può arrivare ad una riforma condivisa. Da troppi anni quasi un milione di bambini e bambine nati in Italia attende l’aggiornamento di una legge desueta che risale al 1992: sarebbe grave frustrare le loro attese per un po’ di chiacchiere estive. Spero che ognuno affronti responsabilmente la questione”, conclude Ciani.
"Oggi ho partecipato al tavolo del Ministero delle imprese e del made in Italy sulla Marelli. Oggi si è chiuso molto positivamente un percorso virtuoso ed esemplare che ha salvato il presidio produttivo ed i posti di lavoro. Un successo della mobilitazione dei lavoratori e delle loro Organizzazioni Sindacali, dell' impegno della Regione Emilia-Romagna, della Città Metropolitana di Bologna e del Comune di Crevalcore, del lavoro comune di tutte le istituzioni dal Governo, alla Regione, agli Enti Locali. Un percorso che ho seguito anche con specifiche iniziative parlamentari. Davvero oggi è grande la soddisfazione". Così Andrea De Maria, deputato PD.
"Abbiamo partecipato al tavolo convocato al Ministero per l' impresa ed il made in Italy per La Perla. Bene si sia definito un percorso di successivi incontri per accompagnare un contesto oggettivamente complesso. Bene si lavori con il massimo di sintonia fra i diversi livelli istituzionali. Importante si dia risposta alle criticità che hanno giustamente segnalato le Organizzazioni Sindacali. Se si vuole salvare un presidio produttivo di così grande importanza, e con esso le professionalità di altissimo profilo di lavoratrici e lavoratori de La Perla, davvero non c' è tempo da perdere".
Così Andrea De Maria e Virginio Merola, deputati PD
“Il Ministro Urso intervenga per affrontare la grave crisi occupazionale del Gruppo NOVA e tutelare i lavoratori coinvolti per evitare ulteriori licenziamenti. In Lombardia la situazione è drammatica, con la chiusura di diversi punti vendita e centinaia di lavoratori che hanno perso il posto di lavoro, in alcuni casi senza nemmeno ricevere lo stipendio di giugno”.
E’ quanto chiedono i deputati Silvia Roggiani, Segretaria regionale Pd Lombardia, i capogruppo Pd in Commissione Attività produttive e Lavoro Vinicio Peluffo e Arturo Scotto e tutti deputati lombardi del Partito Democratico in una interrogazione rivolta al Ministro delle Imprese e del Made in Italy riguardo la grave crisi occupazionale che sta colpendo il Gruppo NOVA, operante sotto il marchio Euronics, con una significativa presenza in Lombardia.
“Chiediamo se il Ministro – aggiungono i deputati lombardi del Partito democratico - intenda promuovere un tavolo di confronto tra le parti interessate per discutere soluzioni alternative ai licenziamenti e se intenda attivarsi per fornire incentivi e forme di sostegno economico immediato ai lavoratori. Il Partito Democratico non può accettare che il governo di destra continui a ignorare le difficoltà dei lavoratori, scaricando sulle famiglie le conseguenze di una crisi gestionale e industriale. È tempo che il Ministro delle Imprese e del Made in Italy assuma le proprie responsabilità e agisca con maggiore decisione per proteggere i posti di lavoro e sostenere le famiglie colpite da questa crisi”.
Pd presenta interrogazione parlamentare a prima firma Schlein
“Il gruppo del partito democratico ha presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, per sapere quali iniziative il governo sta attuando per tutelare Industria Italiana Autobus, presidio industriale di grande valore strategico per il paese con gli stabilimenti di Bologna e Flumeri (AV). L’interrogazione parlamentare, promossa dalla segretaria del Pd, Elly Schlein, e firmata dai democratici Andrea De Maria, Piero De Luca, Toni Ricciardi e dalla capogruppo dem a Montecitorio, Chiara Braga, esprime rilevanti preoccupazioni sull’efficacia e sulla credibilità delle decisioni assunte dal Ministro Urso, legate anche alle effettive competenze nel settore dell'acquirente individuato. Peraltro - sottolineano i democratici - nella giornata del 2 aagosto la nuova proprietà di Industria Italiana Autobus ha formalmente avviato la procedura per il trasferimento a Flumeri dei 77 lavoratori dello stabilimento di Bologna, premessa evidente di un processo di smantellamento del presidio produttivo. Anche se - sottolineano i democratici - la procedura di trasferimento è stata annullata dopo alcune ore dalla propietà, a seguito delle iniziative assunte dalle Organizzazioni Sindacali, dalla Regione Emilia-Romagna e dalla Città Metropolitana di Bologna, si è trattato di un segnale estremamente preoccupante e che conferma le criticità che erano state già denunciate in parlamento dal Pd. Da qui la richiesta al Ministro delle Imprese e del Made in Italy di chiarire in parlamento le iniziative assunte per garantire la continuità di Industria Italiana Autobus, che risultano messe già in discussione dalla nuova proprietà”.
“E’ una buona notizia la proroga del contratto di programma tra il ministero delle Imprese e del made in Italy e per Poste Italiane. Siamo invece fortemente preoccupati perché registriamo un totale silenzio, da parte dell’Esecutivo, a proposito dei progetti di privatizzazione che riguardano proprio Poste e su cui il Partito Democratico è assolutamente contrario”. Lo afferma il capogruppo PD in commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera, Anthony Barbagallo. “Da mesi chiediamo notizie in merito – aggiunge – c'è un'evidente distonia in alcune dichiarazioni del governo che alimentano incertezze. Poste è un'azienda in crescita che va tutelata rispetto a disegni scellerati di privatizzazione. Riteniamo che il governo su questo argomento debba fare chiarezza immediata a tutela di Poste stessa e – conclude – dei lavoratori”.
“Una ridefinizione della dimensione degli Ambiti territoriali della distribuzione gas dovrebbe essere attuata solo a valle di valutazioni e analisi che perseguano l’obiettivo di un’opportuna relazione funzionale tra ricerca di una dimensione minima efficiente a livello industriale e garanzia di un adeguato livello di partecipazione degli operatori alle gare. Eppure, secondo notizie di stampa, esisterebbe una proposta di ridefinizione delle gare gas, che porterebbe dagli attuali 172 Atem a solo 7. Tale ipotesi presenta non poche criticità, anche alla luce della annunciata acquisizione, da parte di Italgas, del secondo operatore nazionale della distribuzione gas, 2i Rete Gas: insieme rappresentano una quota di mercato del 50% e una presenza nel 70% degli ambiti. Tale riduzione, dunque, eliminirebbe qualsiasi possibilità di contendibilità degli Atem, creando una barriera economico/finanziaria alla partecipazione alle gare stesse, annullando ogni possibile concorrenza a scapito dei cittadini utenti”.
Così il capogruppo Pd in commissione Attività produttive della Camera, Vinicio Peluffo, che sulla materia insieme al capogruppo dem in commissione Ambiente, Marco Simiani, ha presentato un’interrogazione rivolta al ministro Adolfo Urso.
“Governare il consolidamento del settore gas - aggiunge Vinicio Peluffo - gestendo possibili incentivi per le aggregazioni, trova un legame con quello del settore elettrico, atteso che il cosiddetto Decreto Bersani, prevede che debbano essere bandite le gare per la distribuzione elettrica entro il 2025. Siamo convinti che il rapido riordino della disciplina e la razionalizzazione dei settori della distribuzione del gas e dell’energia elettrica siano urgenti e necessarie. Ma sarebbe essenziale - conclude - che il ministro delle Imprese e del Made in Italy batta un colpo e apra una seria ed efficace discussione parlamentare. Evitando gli errori ai danni dei consumatori già avvenuti nella gestione della fine della maggior tutela”.
“Si tratta di una grande occasione mancata per rafforzare l’istruzione tecnica e professionale e, soprattutto, contrastare la dispersione e l’abbandono scolastico. Un errore consumato nella fretta che il ministro Valditara ha voluto imporre a questo testo, nella totale impossibilità per questa Camera di modificarlo correggendone limiti e storture e senza un confronto con il mondo della scuola”.
Così la capogruppo Pd in commissione Cultura alla Camera, Irene Manzi, intervenendo in Aula per annunciare il voto contrario del Gruppo al Ddl sulla filiera formativa tecnologico-professionale.
“Sarebbe stato più utile - ha aggiunto - provare ad accompagnare le scuole verso questo nuovo progetto, avviandole ad una sperimentazione che tenesse conto dei rilievi espressi dal Cspi e della valutazione delle esperienze già attuate nelle precedenti sperimentazioni. Accompagnare questo percorso con le risorse occorrenti, che purtroppo mancano, sostenendo gli insegnanti ed adeguando il curriculum, prevedendo un adeguato orientamento degli studenti, definendo delle linee guida nazionali. Avevamo interesse e voglia di poter migliorare questo testo. Sarebbe stato utile anche per il governo visti i dati di adesione alla sperimentazione proposta alle scuole a tutta velocità: 171 istituti in tutta Italia. Un risultato che definire deludente è poco a conferma del fatto che agire in fretta, senza una efficace e reale consultazione dal basso del mondo della scuola non porta buoni frutti. Perché non ci si lancia in sperimentazioni dai contorni incerti, solo per fideistica missione affidata dal ministro. Doveva essere di monito quanto avvenuto anche con il Made in Italy che ha registrato un’adesione scarsissima. Invece, si è preferito concentrare tutto contemporaneamente nello stesso momento, saltando passaggi fondamentali ed utili. Affrontando, perché no, anche un tema più strutturale e profondo che è quello del complessivo riordino dei cicli. Non solo quindi il percorso più breve che passa dalla riduzione di un anno, ma una più seria e complessiva riflessione intorno al sistema scolastico e alla sua capacità di rispondere in modo adeguato alle sfide della contemporaneità. Ma la strada scelta è stata un’altra. Una strada che all’orizzonte ha anche un’altra parola d’ordine cara al governo meloni: l’autonomia differenziata. Questa riforma sembra un suo anticipo, proprio riguardo all’istruzione. Un’istruzione - ha concluso - che oggi la destra tradisce con un provvedimento confuso, incompleto e mancante di una visione di sistema che rischia di produrre effetti negativi sul percorso di formazione tecnica e professionale”.
"Ho incontrato, alla Camera dei Deputati, Dante Brandi ambasciatore italiano a Singapore, Federico Donato consigliere in Assocamere nominato dal Mimit e il Segretario generale dell’Unione interparlamentare Sorbello. L'incontro ha posto particolare enfasi sull'importanza delle imprese italiane all'estero come pilastro fondamentale per promuovere e diffondere il prestigioso marchio "Made in Italy" a livello globale perché queste imprese svolgono un ruolo cruciale nel valorizzare l'eccellenza, la creatività e la qualità distintiva dei prodotti e dei servizi italiani sui mercati internazionali. Le imprese italiane all'estero rappresentano un'eccellenza da tutelare e sostenere, in quanto veicolano non solo prodotti di alta qualità, ma anche valori intrinseci legati alla tradizione, all'innovazione e alla sostenibilità. Grazie alla loro presenza e al loro impegno, contribuiscono in modo significativo alla promozione della cultura e dello stile di vita italiani nel mondo, consolidando la reputazione del "Made in Italy" come simbolo di eccellenza e raffinatezza. In questo contesto, è essenziale che le istituzioni italiane forniscano un sostegno adeguato alle imprese che operano all'estero, facilitando l'accesso ai mercati internazionali, promuovendo la cooperazione con le istituzioni locali e offrendo servizi di consulenza e assistenza per favorire la crescita e lo sviluppo delle aziende italiane all'estero. Attraverso una strategia mirata e sinergica tra settore pubblico e privato, è possibile valorizzare al meglio il patrimonio di know-how, artigianalità e innovazione che contraddistingue le imprese italiane, consentendo loro di affermarsi sui mercati internazionali e di competere con successo in un contesto globale sempre più competitivo. In conclusione, puntare sulle imprese italiane all'estero come ambasciatrici del "Made in Italy" rappresenta una scelta strategica e vincente per promuovere l'eccellenza del nostro Paese e per consolidare la sua presenza e il suo prestigio a livello internazionale." Cosi' Nicola Carè, deputato del Pd eletto nella Circoscrizione Estero, Ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide.
"Oggi sono intervenuto sull' Ordine del Lavori alla Camera, per ricordare al Governo la criticità della fase in atto a La Perla e sollecitare la sua attenzione in merito, chiedendo al Ministro delle imprese e del made in Italy di riferire in Aula. Si tratta di difendere un presidio produttivo di grandissimo valore per il Paese e con esso lavoratrici e lavoratori caratterizzati da una straordinaria professionalità e che a breve manifesteranno davanti alla sede dell'azienda. Ad oggi l'Amministrazione Straordinaria riguarda la sola azienda produttiva e, se si vuole garantire un percorso efficace per una vera riattivazione delle attività, è indispensabile si proceda per l'Amministrazione Straordinaria di La Perla Management Uk e La Perla Italia. È importante che le istituzioni lavorino in squadra per quella che è davvero una priorità per tutti".
Così Andrea De Maria, deputato PD
"La sentenza della Corte Costituzionale sul Payback per i dispositivi medici per le sue conseguenze ripropone rischi molto seri per la tenuta di un settore produttivo di grande valore per il Paese e, in quest' ambito, per il distretto di Mirandola. A maggior ragione ora occorre agire sulla normativa vigente. Come abbiamo già fatto intendiamo assumere ulteriori iniziative parlamentari, su cui chiederemo l'impegno di tutti i gruppi della Camera e di tutti gli eletti del territorio più interessato. Sono a rischio migliaia di posti di lavoro e un comparto fondamentale per il made in Italy".
Così Andrea De Maria e Stefano Vaccari, deputati PD
Primi firmatari Vaccari (Pd) e Berrino (FdI)
Una legge che riconosca la valenza del turismo motoristico per il nostro Paese e che guardi all’innovazione e alla valorizzazione dei territori partendo proprio dal fondamentale settore del ‘Made in Italy’ dei motori. Questo il tema della conferenza stampa che si terrà oggi, mercoledì 17 luglio alle ore 16.00, presso la sala stampa della Camera. Ad illustrare la Pdl il deputato Stefano Vaccari (Pd) e il senatore Gianni Berrino (FdI), primi firmatari e, rispettivamente, presidente e vice presidente dell’Intergruppo parlamentare ‘Amici dei Motori’, che conta circa cinquanta parlamentari di quasi tutti i gruppi politici.
Saranno presenti anche i parlamentari Mauro D’Attis (FI, segretario dell’Intergruppo), Andrea Dara (Lega) e Costanzo Della Porta (FdI) dell’Ufficio di presidenza. Partecipano per ‘Città dei Motori’ il presidente Luigi Zironi, sindaco di Maranello, assieme al segretario generale CdM Danilo Moriero, e rappresentanti dell’Aci, della Federazione Motociclistica Italiana (Fmi) e dell’Automotoclub Storico Italiano (Asi).
Primi firmatari Vaccari (Pd) e Berrino (FdI)
Una legge che riconosca la valenza del turismo motoristico per il nostro Paese e che guardi all’innovazione e alla valorizzazione dei territori partendo proprio dal fondamentale settore del ‘Made in Italy’ dei motori. Questo il tema della conferenza stampa che si terrà domani, mercoledì 17 luglio alle ore 16.00, presso la sala stampa della Camera. Ad illustrare la Pdl il deputato Stefano Vaccari (Pd) e il senatore Gianni Berrino (FdI), primi firmatari e, rispettivamente, presidente e vice presidente dell’Intergruppo parlamentare ‘Amici dei Motori’, che conta circa cinquanta parlamentari di quasi tutti i gruppi politici.
Saranno presenti anche i parlamentari Mauro D’Attis (FI, segretario dell’Intergruppo), Andrea Dara (Lega) e Costanzo Della Porta (FdI) dell’Ufficio di presidenza. Partecipano per ‘Città dei Motori’ il presidente Luigi Zironi, sindaco di Maranello, assieme al segretario generale CdM Danilo Moriero, e rappresentanti dell’Aci, della Federazione Motociclistica Italiana (Fmi) e dell’Automotoclub Storico Italiano (Asi).