"Continua ad allungarsi la lista dei "nemici" della destra sul Pnrr. Hanno iniziato prendendosela con l'ufficio di Bilancio del Senato sul versante dell'autonomia differenziata. Ora, invece, se la prendono con la Corte dei Conti, "rea" di aver solo detto la verità con i numeri. Questa arroganza non risolverà alcun problema, anzi.
È il mantra culturale di questa destra. Il PNRR, da grande occasione di coesione sociale e territoriale per aiutare a rilanciare il Paese dopo la pandemia al fine di contrastare le diseguaglianze, rischia di trasformarsi un paradossale dramma solo ed esclusivamente per la loro incapacità, diventata ideologia". Così il deputato e membro della Segreteria nazionale Pd Marco Sarracino.
“Non era accettabile in pandemia che i più penalizzati fossero i bambini.
È ancora meno accettabile che i primi progetti del PNRR a saltare siano quelli per i bambini: nidi, mense scolastiche e scuole. Il futuro dei bambini, va realizzato non tagliato”. Lo scrive su twitter la deputata del Pd, Lia Quartapelle.
Meloni non rispetta impegni assunti da Draghi
“A Firenze e nell'area della Città Metropolitana la realizzazione di opere pubbliche fondamentali rischia di fermarsi perché il governo Meloni non sta rispettando gli impegni che il governo Draghi aveva assunto e non arrivano i circa 15milioni stanziati per far fronte all'aumento dei costi per la realizzazione dei lavori. I cantieri a rischio riguardano scuole superiori, il liceo Agnoletti di Sesto Fiorentino e il Rodolico, e interventi stradali come la realizzazione delle varianti di San Vincenzo a Torri e di Grassina, oltre che la pista ciclabile che deve collegare Firenze e Prato, cui si aggiungono i mancati pagamenti alle imprese per i lavori fatti e conclusi. È l’ennesimo inaccettabile passo indietro da parte del governo e del ministero delle Infrastrutture, che si aggiunge ai disagi creati dai ritardi sul Pnrr e dalla possibile revoca delle risorse già assegnate alla città per la riqualificazione dello Stadio Franchi. Presento su questo al ministro Salvini un’interrogazione urgente. Il governo rispetti tempi e impegni già assunti ed eviti ulteriori gravi danni alle nostre città".
Lo dichiara il deputato del Partito Democratico, Federico Gianassi.
"Siamo in costante contatto con la Regione e con i comuni colpiti dalla emergenza della alluvione, in particolare della Città Metropolitana di Bologna che rappresentiamo in Parlamento. Bene il primo decreto del governo e la collaborazione fra i diversi livelli istituzionali, in particolare Presidenza del Consiglio e Presidenza della Regione, che fino ad ora si è realizzata. Molto importante anche l' impegno delle istituzioni europee. Ora serviranno certamente nuovi provvedimenti e altre risorse finanziarie. Sottolineiamo la priorità del ripristino della viabilità, gravemente compromessa in molte aree del territorio. Riteniamo si debba verificare anche l' utilizzo delle risorse del PNRR. Non si deve poi disperdere la sintonia fra istituzioni. Qualunque strumentalizzazione politica di questa tragedia, anche realizzata attraverso la diffusione di fake news, serve solamente a rendere più difficile il lavoro che ci attende. L' Emilia-Romagna ha dimostrato, con la ricostruzione dopo il terremoto del 2012, come si può e si deve operare. Come parlamentari seguiremo la conversione dei decreti, per rappresentare le priorità che ci verranno indicate sul territorio". Così i deputati dem Andrea De Maria e Virginio Merola.
Governo e maggioranza hanno il dovere di prestare grande attenzione alle parole del procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Giovanni Melillo e di altri giuristi ascoltati in Commissione Giustizia sulle ipotesi di depotenziare o cancellare il reato di abuso d’ufficio. Secondo il procuratore Melillo infatti, il venir meno della possibilità di sanzionare le condotte abusive “rappresenterebbe un vulnus agli obblighi internazionali in materia di corruzione con la convenzione di Strasburgo”, tra l’altro proprio alla vigilia del varo di una direttiva anticorruzione dell’Unione, con il rischio di apparire “come fonte di indebolimento del sistema di incriminazione” proprio ora che ci si appresta ad utilizzare le “ingenti risorse” del Pnrr. Importante anche il riconoscimento che la riforma della norma fatta nel 2020 abbia agito con efficacia sui “rischi di espansione di una discrezionalità giudiziaria rispetto all’attività amministrativa”. Una maggioranza profondamente divisa al suo interno, anche su questo punto, non può fare finta di nulla. Auspichiamo che si possa ragionare anche sulle nostre proposte per rispondere alle legittime richieste dei sindaci e degli amministratori.
Così Debora Serracchiani, deputata, responsabile Giustizia del Pd.
Dichiarazione di Simona Bonafe’, capogruppo Pd commissione Affari Costituzionali
“Dopo le raccomandazioni della Commissione ci auguriamo che il governo Meloni cambi decisamente passo su progetti e cantieri del PNRR, coinvolgendo pienamente il Parlamento sulle eventuali modifiche. Nonostante il Piano nazionale, come la stessa maggioranza ha certificato nel Def, rappresenti per il paese l’unica opportunità di crescita per i prossimi anni, l’atteggiamento della destra rimane confuso ed incomprensibile: con continui litigi tra ministri sull’utilizzo dei fondi, ritardi ed incertezze sugli interventi da realizzare o cancellare. I rilievi dell’Unione Europea di oggi rappresentano un alert da prendere in seria considerazione”: è quanto dichiara la deputata Pd Simona Bonafè.
“Condivido le raccomandazioni della Commissione UE sui tempi del Pnrr e spero che il governo italiano le faccia proprie finendo definitivamente il balletto di incertezze, ritardi, dichiarazioni e smentite a cui stiamo assistendo da mesi in un clima di grande confusione. Il ministro Fitto ha annunciato che relazionerà al Parlamento la prossima settimana. Un confronto che chiediamo da settimane e che, comunque, arriva d’obbligo con la relazione semestrale dei progetti. Mi auguro che porti in Aula un cronoprogramma chiaro insieme ad azioni per aiutare gli enti locali a realizzare i progetti, come le facilitazioni per il reperimento del personale chieste dall’Anci da almeno due mesi. Dovrà, soprattutto, dire chiaramente se e quali progetti il governo intende modificare nel piano. Ipotesi che non è stata scartata dall’Europa, ma che deve essere effettuata in tempi strettissimi per non perdere i fondi. Servono garanzie che questi eventuali cambi non influiscano sulla riconversione energetica e digitale, di cui l’Italia ha bisogno come il pane. Il governo sembra non comprendere l’importanza e l’urgenza del Pnrr e continua ad accumulare un ritardo estremamente preoccupante”.
Lo dichiara la deputata del Partito Democratico Antonella Forattini.
Basta ritardi. Neppure sul RepowerEu si è mosso nulla e il governo non ha ancora attivato nessuna interlocuzione concreta con l’Europa, non rispettando la scadenza sollecitata dall'UE del 30 aprile e dimostrando di essere in totale confusione sui progetti da presentare. Le raccomandazioni della Commissione confermano la necessità di accelerare. Il Pd aveva già chiesto con un’interpellanza urgente al governo Meloni di presentare il nuovo capitolo dedicato al RepowerEu all’interno del PNRR entro fine aprile e di condividere con il Parlamento tutti gli interventi da predisporre per utilizzare al meglio i 2,76 miliardi dell'Italia da investire in infrastrutture rinnovabili, energia sostenibile e comunità energetiche, per contrastare la povertà energetica e riqualificare la forza lavoro con competenze green. La decisione del governo di rimandare tutto all’ultimo treno del 31 agosto ci preoccupa molto perché rischia di aumentare le possibilità di perdere questa occasione fondamentale per contrastare i cambiamenti climatici e per sostenere al meglio famiglie e imprese, non lasciandole sole nel fronteggiare la crisi e il caro energia.
Così Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione Politiche Ue della Camera.
“Mentre il Governo continua a tergiversare e fare confusione sul Pnrr, la Commissione europea conferma l'esigenza di dare assoluta priorità alla sua corretta, rapida e costante attuazione. Per questo è necessario garantire anzitutto una governance efficace, e noi del Partito democratico ribadiamo le forti critiche rispetto all'accentramento a Palazzo Chigi del coordinamento tecnico operativo. È indispensabile preservare, poi, anche gli investimenti pubblici finanziati a livello nazionale e garantire l'effettivo assorbimento dei contributi del Recovery Fund, in particolare per promuovere le transizione verde e digitale. Infine, come da noi richiesto da tempo, l'Italia deve completare rapidamente il capitolo RePowerEU. Insomma, il messaggio che arriva anche dall’Europa è chiaro: il Pnrr è lo strumento più efficace che abbiamo per assicurare crescita duratura e sviluppo sostenibile al nostro Paese. Tornare indietro o insabbiarlo significherebbe compromettere il futuro dell'Italia”. Lo dichiara il deputato dem Piero De Luca, capogruppo in commissione Politiche Ue.
Il progetto dell’Einstein Telescope è ad un bivio. Il tempo delle chiacchiere è finito: o la candidatura italiana diventa concreta con finanziamenti dedicati da parte del Governo Italiano oppure prevarranno le due candidature olandesi e tedesche.” Lo dichiarano i parlamentari PD Silvio Lai e Marco Meloni sul dibattito intorno alla candidatura italiana per l’osservatorio sulle onde gravitazionali.
“Purtroppo i tempi stringono e la decisione che sarà assunta entro il 2025 richiede che ci siano sul campo già delle concrete realizzazioni per rendere credibile la proposta. In Olanda ci sono già laboratori operativi con ricercatori impegnati a supporto e oltre 800 milioni di euro, il land sassone ha impegnato già milioni di euro, in Italia occorre implementare rapidamente ciò che c’è.
D’altro canto vanno anche resi evidenti oltre che i finanziamenti nazionali ancora non definiti, che quelli regionali si trasformino in impegni concreti, opere e appalti.
Come per il PNRR è finito il tempo delle chiacchiere, si deve mettere a terra ciò che si promette e il Governo deve passare dalle parole ai fatti.
“Il Governo tratta il Pnrr quasi con fastidio, come se fosse una disgrazia. Incomprensibile. Quelle risorse sono la nostra missione nazionale. Basta temporeggiare, discutiamone in Parlamento carte alla mano”.
Lo scrive su Twitter il capogruppo del Partito Democratico in commissione Esteri alla Camera, Enzo Amendola.
“La telenovela del Governo sul Pnrr è ferma da mesi alla stessa puntata. Diremo, faremo, riformeremo. Intanto buio assoluto sulle rate del 2023 e su RepowerEU. Non c’è più tempo, siamo dinanzi ad una resa rivendicata. Serve chiarezza, carte alla mano in Parlamento”.
Lo scrive su Twitter il capogruppo del Partito Democratico in commissione Esteri alla Camera, Enzo Amendola, postando l’intervista di oggi su La Stampa del ministro Fitto.
“Le dichiarazioni del Ministro Fitto riportate da La Stampa, al netto della smentita lessicale, sono davvero irresponsabili perché mostrano il vero volto di un esecutivo che considera il PNRR come un peso e non come una straordinaria opportunità per il Paese. Dopo mesi, il governo continua con un atteggiamento disfattista e rinunciatario, che maschera una drammatica incompetenza e mancanza di visione per il futuro. La destra si è occupata finora solo di governance, peggiorandola gravemente, e non ha fatto nulla invece per avanzare sugli investimenti e sulle riforme già previste e finanziate per rendere l'Italia più giusta, sostenibile e competitiva. Lo ribadiamo con forza ancora una volta: il Piano va attuato non va smantellato. Le risorse ottenute con così grande fatica dai Governi Conte e Draghi vanno spese, non lasciate a Bruxelles. Ne va del futuro del nostro Paese”. Lo dichiara il capogruppo dem in commissioni Politiche Ue Piero De Luca.
“Quelli di questi giorni in Emilia Romagna sono eventi eccezionali che richiedono risposte tempestive e la collaborazione di tutte le forze politiche. Però è fondamentale che maggioranza e governo si decidano ad affrontare questi problemi con una prospettiva diversa”.
Lo ha detto Chiara Braga capogruppo Pd alla Camera dei Deputati intervenendo oggi a Skytg24 Agenda.
“Non si può continuare a negare gli effetti del cambiamento climatico come ha fatto il Presidente dei senatori dei Fdi Malan. Deve cambiare l’agenda del governo e l’ambiente va messo tra le priorità. Serve favorire i trasferimenti dei fondi per tutelare un territorio fragile, serve approvare il piano di adattamento climatico, serve una legge nazionale sul consumo di suolo, serve restituire risorse e strumenti alle autorità di distretto. Anche così ci occupiamo della sostenibilità del nostro modello di sviluppo” ha aggiunto la deputata Pd.
“Mettere in sicurezza il territorio è ormai un’emergenza. Proprio per questo il Pnrr non può essere archiviato: vanno sfruttate tutte le voci per prevenzione e salvaguardia.
Non tradiamo lo spirito di questi giorni: alla grande ondata di solidarietà e volontariato che ancora una volta ci commuove, rispondiamo con scelte coerenti e conseguenti” ha concluso Chiara Braga.
"Il Pnrr, per la giustizia italiana, è una sfida ma anche una straordinaria opportunità. Per raggiungere gli obiettivi di riduzione dei tempi del processo, di abbattimento dell’arretrato e per rendere la giustizia più efficiente ed efficace, non è sufficiente solo intervenire sul processo, occorre intervenire anche sulla organizzazione dei servizi. Manca oltre il 50% dei dirigenti della giustizia ed il loro apporto per far funzionare le riforme è fondamentale. Occorre pertanto assumere nuove professionalità utilizzando le risorse finanziarie disponibili e stabilizzare chi già opera negli uffici giudiziari a partire da chi lavora nell’Ufficio per il processo. In questo senso va l’emendamento che insieme al collega Gianassi abbiamo presentato al dl Pubblica Amministrazione in discussione alla Camera. Non disperdiamo le risorse del Pnrr ma usiamole per l’innovazione organizzativa e la sfida digitale della giustizia italiana".
Così Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Pd, a margine del 24° Convegno nazionale dei Dirigenti della Giustizia a Viterbo