“Oggi la Rai compie 70 anni. Da quando è nato il servizio pubblico radiotelevisivo la tv è entrata nelle case degli italiani portando l’informazione, le notizie sull’Italia e sul mondo, la democrazia. La Rai deve tornare ad essere patrimonio del Paese.
A condizione che si ripristini il pluralismo che oggi purtroppo non si vede”. Lo dichiarano i componenti Pd in commissione di Vigilanza sulla Rai.
Il servizio pubblico secondo TeleMeloni: sempre pronto a trasmettere monologhi e comizi della Presidente del Consiglio o infiniti servizi sulle feste di partito, quando invece un deputato di Fratelli d’Italia - armato - spara e ferisce una persona ad una festa privata alla presenza del sottosegretario alla Giustizia, la copertura di questa incredibile quanto surreale notizia è pressoché nulla. Chiediamo ai vertici Rai e ai direttori dei TG di informare adeguatamente sulla vicenda di Biella. Le Italiane e gli Italiani hanno il diritto di essere informate senza censura preventiva.
Così la deputata del Pd, Ouidad Bakkali, della commissione parlamentare di Vigilanza Rai.
Chiedo ai vertici Rai e in particolare modo ai direttori dei Tg nazionali di non oscurare la vicenda di Biella. C’è bisogno di chiarezza su una storia che è grave e che coinvolge un deputato armato, un deputato che vuole sottrarsi al test della polvere da sparo coprendosi dietro l’immunità.
Lo scrive su X Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione di vigilanza Rai.
“Ormai ci sono pochi dubbi: il sottosegretario alle infrastrutture Rixi si può candidare all'Oscar dell'inaffidabilità politica. I requisiti ci sono tutti, soprattutto se si guarda alla Toscana ed alla portualità. Dopo aver cancellato d'imperio 300 milioni per le opere di connessione ferroviaria tra il porto di Livorno e l'interporto di Guasticce ed aver promesso, inutilmente, un loro pronto ripristino, l'inneffabile sottosegretario ne ha combinata un'altra delle sue. Azzerando la sua già precaria credibilità politica è riuscito laddove nessuno si era mai spinto, ovvero ad annunciare provvedimenti che poi non è riuscito a portare definitivamente a casa. Cose incredibili e che sarebbero anche esilaranti se non riguardassero la vita di lavoratori ed imprese visto che si parla della proroga dell’ex articolo 199 che, nonostante ripetute rassicurazioni, è incredibilmente saltata, suscitando sconcerto tra i lavoratori. Ed alzi la mano chi è disponibile adesso a credere alla nuova promessa fatta, ovvero alla presentazione di un emendamento in Parlamento durante la conversione del decreto. I discorsi però stanno a zero e attualmente nel “Milleproroghe” manca il prolungamento delle misure a sostegno del lavoro portuale e questo sta creando grandissima preoccupazione sulle banchine.
E come hanno giustamente evidenziato i nostri parlamentari Valentina Ghio e Marco Simiani, che ringraziamo per il loro lavoro ed impegno, ‘in ogni occasione utile, dal Decreto Anticipi alla Manovra, noi abbiamo presentato emendamenti a sostegno della proroga al lavoro portuale e siamo pronti a ripresentarne al Milleproroghe, e se il Governo non dara’ una risposta certa e concreta, oltre alla perdita della credibilità dei rappresentanti istituzionali del MIT che piu’ volte hanno dato vaste rassicurazioni, a perdere saranno soprattutto i lavoratori portuali a rischio di pesanti crisi occupazionali’.
Anche il PD della Toscana è pronto a mobilitarsi per richiamare l'attenzione su questa vicenda per la quale il Governo nazionale deve assolutamente trovare una soluzione. Si tratta di un tema che nel corso dei mesi era stato più volte evidenziato sia a livello regionale che grazie al lavoro condotto dalla Federazione di Livorno insieme all'Unione Comunale labronica ed al circolo tematico di economia marittima. Insomma il PD, in costante ascolto del mondo portuale, c'è ed è pronto a fare la sua parte: quella che servirebbe è adesso l'autorevolezza e l'affidabilità politica di chi dovrebbe essere all'altezza di temi e sfide complesse. Caro sottosegretario Rixi, ci stupisca e raccogliendo le proposte del PD predisponga soluzioni all'altezza delle necessità delle lavoratrici e dei lavoratori portuali che non meritano parole a vuoto ma fatti concreti. Ma lo faccia in tempi rapidi perché di promesse vane non sappiamo più che farcene”.
Così Emiliano Fossi, deputato e segretario Pd Toscana, e Francesco Gazzetti, responsabile infrastrutture, in merito all’assenza, nel decreto “Milleproroghe," del prolungamento delle misure a sostegno del lavoro portuale, impattato dal calo di traffico dovuto ai conflitti in Ucraina, Medio Oriente e Mar Rosso.
“Il ministro Giorgetti ha ammesso in modo evidente due fatti di una rilevanza politica enorme: il fallimento in Europa sul Patto di Stabilità; l’assenza del sostegno della sua maggioranza dimostrata anche dal voto sul Mes. Lui stesso ha dichiarato che il nuovo patto è un “caos totale” rispetto alla proposta originale della Commissione e ha evaso una risposta alla fondamentale domanda su quali sarebbero gli elementi che lo avrebbero reso sostenibile rispetto alla traiettoria di correzione dei conti pubblici italiani. A questo punto riteniamo inaccettabile che resti al suo posto. Ne va della credibilità del nostro Paese”. Lo ha dichiarato il capogruppo democratico in commissione Bilancio Ubaldo Pagano.
“Chiediamo se i vertici Rai siano a conoscenza di quanto accaduto a proposito dello speciale di Rainews 24 su Messina Denaro realizzato dall’inviata Valeria Ferrante e quali iniziative intendano assumere al fine di tutelare il lavoro giornalistico della inviata Valeria Ferrante, considerata la delicatezza della questione. Vogliamo altresì esprimere la nostra più sentita solidarietà e vicinanza alla giornalista”. È quanto chiedono con un atto di sindacato ispettivo i componenti Pd della commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai.
“La questione in particolare - spiegano i parlamentari- riguarderebbe la diffida della legale Lorenza Guttadauro, anche nipote del boss Matteo Messina Denaro, rispetto ad una registrazione di una sua conversazione telefonica già andata in onda pochi giorni dopo l'arresto del capo mafia negando di aver dato il consenso alla messa in onda della stessa. Suddetto atteggiamento da parte dell'avvocata Guttadauro - proseguono i componenti Pd della Vigilanza - sembrerebbe aver creato imbarazzo nella testata del servizio pubblico, con il serio rischio di mortificare il lavoro della giornalista e di esporla oggettivamente a pericoli ulteriori per quel che riguarda il suo lavoro”.
“In attesa che il procedimento disciplinare nei confronti di Paolo Corsini vada avanti, riteniamo necessario che la Rai preveda la sostituzione del direttore dell’approfondimento. Non è accettabile che quel ruolo venga ancora ricoperto da un giornalista che si è dichiarato militante del partito Fratelli d’Italia e che ha attaccato la segretaria del maggior partito di opposizione”.
Così i componenti democratici della commissione di Vigilanza Rai.
“Come facciamo a fare un piano industriale se non abbiamo chiarezza delle risorse? Lo dico non in una logica polemica, ma perché mi preoccupo dell'azienda. Penso ci voglia un forte e serrato confronto col governo perché il rischio che in realtà l'azienda vada in enormi difficoltà è molto alto. Nel 2025, se non venisse confermato un ulteriore finanziamento, che per ora non c'è, la Rai avrà un miliardo e 100 milioni di indebitamento. Noi dobbiamo scegliere se il servizio pubblico è utile o non è utile, perché se è utile, e questa è la battaglia del Partito Democratico, ovviamente vanno aggiunte le risorse per poter fare il servizio pubblico. Questa domanda deve essere fatta prima dell'audizione del 18 gennaio, prima del piano industriale. La Rai rischia di non avere una posizione strutturale per la trasformazione in digital media company, perché ci vogliono degli investimenti molto consistenti”. Lo ha detto il deputato dem Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione di Vigilanza, durante le audizioni dell’amministratore delegato Rai Roberto Sergio e il direttore generale Rai Giampaolo Rossi.
“Sulla vicenda del pluralismo - ha concluso Graziano - e del comportamento di Rai News in questo fine settimana, abbiamo chiesto di audire il direttore e vorremo capire qual è la posizione dei vertici. E sulla vicenda di ‘Domenica In’, non potete rispondere che un parlamentare è un opinionista. Ritengo sia uno scempio che un parlamentare della Repubblica si faccia definire opinionista. Vi chiedo la cortesia, se su queste cose possiamo evitare di prenderci in giro io ve ne sarei grato perché è un'offesa per la Rai rispondere così”.
“Nelle loro audizioni in commissione di Vigilanza Rai l’amministratore delegato Roberto Sergio e il direttore generale Giampaolo Rossi hanno posto una serie di questioni di importante rilievo.
Per questo motivo abbiamo chiesto un aggiornamento dei lavori della Commissione perché la vicenda Rai è molto complessa e c’è bisogno di più tempo per la discussione. Non è certo in 40 minuti che si possono esaudire temi così rilevanti”.
Lo ha detto il deputato democratico Stefano Graziano, capogruppo in Commissione Vigilanza Rai.
Inaccettabile il comportamento di Rainews24 che solo ieri ha sospeso la diretta televisiva quando stava per prendere la parola la segreteria del Pd e invece oggi ha trasmesso per 1 ora e 20 minuti il discorso di Meloni dalla festa del suo partito, oltre agli interventi di Salvini e Tajani ovviamente. Abbiamo già chiesto che venga audito Petrecca il prima possibile dalla commissione di Vigilanza, ma riteniamo a questo punto urgente chiedere ai vertici Rai un provvedimento anche da parte dell'azienda.
Lo dicono in una nota i componenti Pd della commissione di Vigilanza Rai.
Oggi Rainews interrompe la diretta dall’assemblea nazionale del Pd mentre si accingeva a parlare la segretaria del Partito democratico Elly Schlein per mandare l'intervento di Elon Musk. Una vergogna. Chiediamo l'audizione immediata in commissione di Vigilanza Rai del direttore Paolo Petrecca.
Così i componenti del Pd in commissione di Vigilanza Rai.
“Il servizio pubblico o è plurale o non è servizio. Per esserlo nella pienezza della sua funzione deve avere investimenti certi e invece questo governo lavora per togliere risorse alla Rai per farla diventare una digital media company, ma noi aggiungiamo che questo deve avvenire nel rispetto del suo destino di servizio pubblico. Questa sottrazione di risorse mette a rischio la stessa sopravvivenza della Rai, viste le difficoltà dovute all’indebitamento precedente. Se a questo quadro preoccupante si aggiunge poi il crollo dello share dovuto agli errori sul Palinsesto, la difficoltà di pianificare il futuro si triplica”.
Lo dice il capogruppo del Pd in commissione di Vigilanza Rai, Stefano Graziano, intervenendo all’iniziativa promossa dall’Usigrai a Napoli.
“Le nostre preoccupazioni sono confermate. Orban pone il veto alla revisione del Bilancio Ue e a nuovi fondi per sostenere l’Ucraina. Gli amici della destra sono nemici degli interessi nazionali ed europei. L'azione diplomatica della Meloni è stata ancora una volta fallimentare”. Così il deputato dem Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione Ue.
“Non si era mai visto che un dirigente di una azienda pubblica faccia un comizio, peraltro di infimo livello, in una convention di un partito e si permetta di attaccare il PD, principale partito di opposizione e la sua leader Elly Schlein. Paolo Corsini non solo dovrebbe scusarsi, se la sua protervia glielo consente, ma anche dimettersi dal ruolo di dirigente della Rai. L'informazione pubblica deve mantenere un profilo di terzietà e non può svolgere una funzione di supporter verso i governi e i singoli partiti. C'è comunque un attacco alle regole democratiche che sta portando avanti la destra come spesso si riscontra in Parlamento dove, tra decreti e fiducie a ripetizione, deputati e senatori non possono svolgere il loro compito di legislatori e rappresentanti del popolo”.
Lo dichiara il deputato PD Stefano Vaccari, segretario di Presidenza della Camera.
"Corsini non può restare un minuto in più in RAI. Ieri sera ad Atreju ha scelto di fare politica, attaccando Elly Schlein come dirigente di Fratelli d’Italia, ruolo incompatibile come dirigente del servizio pubblico. I vertici RAI pretendano le sue dimissioni o la degenerazione dell’Azienda in TeleMeloni sarà certificata“. Lo scrive su X il deputato dem Alessandro Zan.