Si terrà oggi, mercoledì 1 febbraio alle ore 17.00, presso la Sala Stampa della Camera dei deputati, una conferenza organizzata dalle Associazioni dei familiari delle vittime delle stragi contro la proposta di legge Rampelli per istituire una commissione di inchiesta sugli “anni di piombo”.
L’evento vedrà la partecipazione dell’on. Andrea De Maria, di Paolo Bolognesi, presidente della Associazione dei familiari delle vittime della strage del 2 agosto, di Manlio Milani, presidente dell'Associazione dei familiari delle vittime della strage di Piazza della Loggia, di Federico Sinicato, presidente dell'Associazione Familiari delle Vittime di Piazza Fontana e di Gianfranco Pagliarulo, presidente dell’Anpi.
“Oggi Papa Francesco comincia la sua visita in Africa. Una visita che inizia dalla Repubblica democratica del Congo, un grande Paese, ricco di risorse naturali, dilaniato da decenni di conflitti e di violenze che non accennano a finire. Proprio oggi ho depositato un’interrogazione al ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani per chiedere quali azioni intenda intraprendere il governo per accelerare i tentativi di pacificazione fra la Repubblica Democratica del Congo e il Ruanda. Due Paesi ormai in una guerra aperta per il controllo di tre province congolesi del nordest (Ituri, Nord Kivu e Sud Kivu), un’area in cui sono presenti ingenti giacimenti di oro, diamanti e coltan, un minerale raro che serve per la costruzione di dispositivi elettronici, perché ha ottime proprietà di conduzione. Il 22 Febbraio 2021, proprio nel Nord Kivu, veniva ucciso in un agguato l’Ambasciatore italiano Luca Attanasio insieme al carabiniere Vittorio Iacovacci e all’autista congolese Mustapha Milambo. La Repubblica Democratica del Congo accusa il Ruanda di voler occupare stabilmente il paese mediante le milizie di M23 - sigla di Mouvement du 23 Mars - un corpo armato irregolare che opera nella provincia del Nord-Kivu, che combatte le autorità centrali di Kinshasa e denuncia, a sua volta, tentativi di “genocidio" contro i tutsi congolesi. Non solo le autorità della Repubblica Democratica del Congo, ma anche l’Onu e molti osservatori internazionali considerano che M23 sia sostenuto dalle autorità del Ruanda e che ci sia proprio Kigali dietro i ripetuti attacchi del gruppo armato. Un contesto che aggrava le condizioni di vita della popolazione. Gli sfollati interni nella Repubblica Democratica del Congo sono infatti oltre 5,6 milioni, cifra che rende questa la popolazione sfollata più numerosa sul continente africano e una delle più numerose su scala mondiale Il Paese. Con i suoi 80 milioni di abitanti, il Congo è oggi il Paese con uno dei Pil pro capite più bassi del Mondo. Alla luce di questi fatti, chiedo al Governo, sia nei rapporti bilaterali con i due paesi, che nelle relazioni internazionali con i paesi dell’est Africa, di concerto con i partners europei ed internazionali, di lavorare per scongiurare lo scoppio di una guerra su più vasta scala che destabilizzerebbe ulteriormente la regione africana”.
Ad affermarlo in una nota Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico.
Parteciperà anche il presidente dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo, alla conferenza stampa contro la proposta di legge Rampelli per istituire una commissione di inchiesta sugli “anni di piombo” che si terrà domani mercoledì 1 febbraio, alle ore 16:00, presso la Sala Stampa della Camera dei deputati.
L’evento vedrà la partecipazione dell’on. Andrea De Maria, di Paolo Bolognesi (presidente della Associazione dei familiari delle vittime della strage del 2 agosto), di Manlio Milani (presidente della Associazione dei familiari delle vittime della strage di piazza della Loggia) e di Federico Sinicato (presidente della Associazione Familiari delle Vittime di piazza Fontana).
“Il governo garantisca con urgenza la prosecuzione del confronto tra la multinazionale Jabil e le organizzazioni sindacali al fine salvaguardare i livelli produttivi e occupazionali dell’impianto di Marcianise, assicurando ogni intervento utile anche per l’attuazione del piano di riassorbimento e riallocazione del personale considerato in esubero, preservando il tessuto industriale e professionale della provincia d Caserta”.
E’ la richiesta contenuta nell’interrogazione presentata in commissione dal Partito Democratico, primo firmatario il deputato Stefano Graziano, e sottoscritta anche dai dem, Scotto, Sarracino, Laus, Gribaudo, Fossi, rivolta alla ministra del Lavoro, Marina Calderone.
“La vertenza Jabil - si legge nell’interrogazione - si trascina dal giugno 2019, e in passato i rappresentanti dell’impresa si erano dichiarati disponibili alla predisposizione di un piano di riassorbimento dei lavoratori in esubero, attraverso un progetto industriale poi illustrato nel febbraio del 2022, accolto favorevolmente dalle organizzazioni sindacali. Ma, a tutt’oggi, non è stata trovata alcuna soluzione industriale alternativa per evitare una nuova emorragia occupazionale. Il territorio di Caserta non può continuare a perdere presidi industriali importanti e livelli occupazionali. Occorre una strategia complessiva - prosegue il testo - per riportare il territorio di Caserta in un ruolo strategico all'interno della regione Campania, per salvare i livelli occupazionali e per un piano industriale serio, nel solco del Pnrr e della transizione ambientale ed ecologica”.
Il candidato alla segreteria del Pd toscano e lo sfregio di Agliana: “Vigliacchi, in Toscana non c'è spazio per odio o discriminazione”
“Ad Agliana è stata inaugurata una panchina rainbow, che poco dopo è stata vandalizzata. Un gesto che va condannato senza se e senza ma: la Toscana, da sempre, è terra di tutti e per tutti. Attaccare la comunità Lgbtqia+ è vergognoso”.
A dirlo è il candidato alla segreteria toscana del Pd e deputato Emiliano Fossi a proposito della panchina vandalizzata ad Agliana (Pistoia).
“Cari vigliacchi - dice Fossi rivolgendosi agli autori dello sfregio - in Toscana non c'è spazio per l’odio e la discriminazione. Ad Agliana la panchina tornerà a splendere coi suoi colori”.
Si terrà mercoledì 1 febbraio alle ore 16.00, presso la Sala Stampa della Camera dei deputati, una conferenza organizzata dalle Associazioni dei familiari delle vittime delle stragi contro la proposta di legge Rampelli per istituire una commissione di inchiesta sugli “anni di piombo”.
L’evento vedrà la partecipazione dell’on. Andrea De Maria, di Paolo Bolognesi, presidente della Associazione dei familiari delle vittime della strage del 2 agosto, di Manlio Milani, presidente dell'Associazione dei familiari delle vittime della strage di Piazza della Loggia e di Federico Sinicato, presidente dell'Associazione Familiari delle Vittime di Piazza Fontana.
Presentata interrogazione al ministro dei Trasporti Salvini
“A causa delle forti piogge che hanno eroso la sede ferroviaria, dal 20 gennaio è interrotta la circolazione dei treni lungo la Salerno-Taranto. La riattivazione è prevista per le ore 14 del 1° febbraio, ma la situazione si è ulteriormente complicata a causa del forte maltempo, mettendo in difficoltà i viaggiatori lasciati senza informazioni e mezzi sostitutivi. Il governo deve intervenire immediatamente per richiamare Trenitalia affinché si attivi per dare risposte adeguate agli utenti fino al completo ripristino della linea ferroviaria interrotta”.
Così il deputato del Partito democratico, Enzo Amendola, che ha presentato un’interrogazione in commissione rivolta al ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini.
“Alla luce del forte ridimensionamento annunciato dai vertici del gruppo Dema è fondamentale che il governo riapra subito il tavolo di confronto”. I deputati del Pd Marco Sarracino e Arturo Scotto hanno depositato un’interrogazione al presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, nella quale si chiede di intervenire urgentemente per riaprire il confronto sulla vertenza Dema, con l’obiettivo di preservarne i livelli occupazionali.
“Il concordato scadrà a brevissimo, il prossimo sette febbraio - spiegano Sarracino e Scotto - e non si può perdere altro tempo. Esprimiamo la nostra solidarietà ai lavoratori, che anche oggi hanno protestato per difendere il loro posto di lavoro e per richiamare l’attenzione delle istituzioni. Condividiamo le preoccupazioni - concludono gli esponenti dem - espresse dai sindacati e auspichiamo un sussulto di senso di responsabilità da parte di tutti".
“I ritardi sull’istituzione della nuova Zona Logistica Semplificata della Toscana non sono più tollerabili. L’area individuata da mesi dalla Regione include i porti di Livorno, Piombino, Marina di Carrara e Portoferraio, gli interporti di Guasticce e Prato, oltre all’aeroporto di Pisa. Con l’ufficializzazione della Zls sarà possibile creare le condizioni favorevoli allo sviluppo di nuovi investimenti e promuovere la crescita sociale, economica, occupazionale e infrastrutturale dei territori interessati”.
E’ quanto dichiara Marco Simiani, deputato Pd, depositando sulla vicenda una interrogazione a Montecitorio.
“Con la Zls - aggiunge - sarà possibile connettere e valorizzare i differenti porti e aree portuali e logistiche collegate che rispondono ai requisiti previsti dalla disciplina nazionale. La Zona Logistica si propone come elemento propulsore della crescita degli scambi nella Regione Toscana e come uno dei driver di sviluppo in particolare dell’area della costa, che riveste particolare strategicità e rappresenta una delle aree su cui si concentrano i poli di crisi industriale. Per istituirla - conclude - serve però un apposito decreto della presidente del Consiglio di cui però, ad oggi, non abbiamo traccia”.
“Non possiamo tacere di fronte alla sofferenza e alla devastazione provocata dalla guerra, comprese le violenze sulla popolazione civile. Per questa ragione siamo qui, oggi, impegnandoci di fronte al Paese sui valori da preservare e sulla democrazia da difendere. Discutendo apertamente su cosa fare, su come lavorare, prima di tutto e lo sottolineo, per aiutare ad avere una pace che possa durare nel tempo.” Lo ha affermato il deputato del Pd, Fabio Porta, membro della Commissione Esteri, intervenendo nell’Aula di Montecitorio a nome del Gruppo del Partito Democratico durante la discussione sulla “Conversione in legge del decreto-legge 2 dicembre 2022, n. 185, recante disposizioni urgenti per la proroga dell'autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle Autorità governative dell'Ucraina”.
“Corre l’obbligo morale di aiutare chi è in difficoltà anche nella prospettiva di ristabilire il diritto e la pace tra i popoli, secondo un ordine internazionale basato sulla democrazia e non sulla forza - ha proseguito Porta -. Vogliamo ribadire, oggi, l’importanza alla legittima difesa di uno Stato anche con una reazione armata e con l’ausilio di Stati terzi per mantenere la sua integrità territoriale e la sua indipendenza, un diritto naturale, come richiamato dall’art. 51 della Carta delle Nazioni Unite”.
“Vogliamo agire in politica, qui ed ora, per governare i processi storici e non subirli, per costruire la pace e non vederla imposta. Si vis pacem, para pacem! Noi la vogliamo veramente la pace e perciò la prepariamo aiutando chi è aggredito a rialzarsi e guardare con fiducia ad un futuro insieme per una Europa libera ed indipendente”, ha concluso il deputato dem.
“Era già evidente facendo zapping sulle principali edizioni del tg1 e tg2 dove immancabilmente compaiono i volti degli esponenti del centro destra e dove si va ben oltre la copertura dell’azione di governo. È una vera occupazione senza precedenti della maggioranza di governo degli spazi d’informazione del servizio pubblico
Per chi non se ne fosse accorto, lo dicono chiaramente i dati agcom ripresi oggi sui quotidiani. Dati che certificano la situazione gravissima è inaccettabile in cui versa l’informazione nei tg di rai1 e rai2”. Lo dichiara il deputato democratico Vinicio Peluffo, capogruppo in commissione Attività produttive alla Camera.
“Questo decreto è l’ennesimo inutile segnale di debolezza e incapacità che il Governo e lo Stato stanno dando al Paese e alla comunità di Taranto. Mentre si continua a regalare denaro pubblico ad una gestione fallimentare degli stabilimenti, migliaia di cittadini, l’intero personale dell’azienda e tutti i loro familiari vivono un dramma quotidiano fatto di rassegnazione e paura per il prossimo futuro. Oggi gli operai dell’ex Ilva hanno protestato duramente davanti a Montecitorio e noi eravamo qui con loro e con le organizzazioni sindacali, esattamente come lo siamo stati negli ultimi anni, per dire al Governo che è giunta improrogabile l’ora di decidere. I lavoratori si sono espressi quasi all’unanimità per un avvicendamento della governance, condizione ineludibile per dare agli stabilimenti di Taranto una vera prospettiva di rilancio e di sviluppo sostenibile. Per trasformare la decarbonizzazione dallo stato di promessa a quello di realtà servono risorse e volontà, requisiti che oggi mancano a sufficienza. Per questo, insieme alle rappresentanze sindacali, il Partito Democratico chiede che il Governo, nelle persone del Presidente Meloni e del Ministro Urso, ascoltino attentamente ciò che da mesi un’intera comunità sta chiedendo: più lavoro e sicurezza, in un quadro di sostenibilità ambientale e zero rischi per la salute.”
Lo dichiarano i deputati del Partito Democratico Ubaldo Pagano, Marco Simiani, Marco Lacarra, Claudio Stefanazzi, Chiara Braga, Sara Ferrari, Augusto Curti.
“Dal Terzo polo bugie e ricostruzioni surreali. Il Pd ha votato in modo compatto la propria risoluzione che conferma il pieno sostegno e l’impegno italiano al popolo e alle istituzioni ucraine, ma che chiede un più incisivo e urgente impegno diplomatico per una pace giusta e sicura. E la nostra risoluzione è stata approvata. Ci siamo invece astenuti sulla risoluzione del Governo, perché non credibile sugli impegni diplomatici, su cui Crosetto è stato elusivo, e manchevole della condanna ai veti di Orban. E ci siamo astenuti anche su tutte le altre delle opposizioni, compresa quella del M5S che comunque non conteneva più il punto in cui si chiedeva di interrompere la fornitura delle armi, perché precluso dai voti precedenti”. Così in una nota il deputato democratico, responsabile Esteri del Pd, Peppe Provenzano.
“Con questa Legge di Bilancio le donne non potranno più richiedere la pensione anticipata, a meno che non rientrino in categorie particolarmente restrittive. Il Partito Democratico ha tentato in ogni modo di cambiare questa norma iniqua e penalizzante perché le donne generalmente hanno carriere contributive più discontinue, ma il governo Meloni ha preferito utilizzare le risorse disponibili per azzerare le cartelle esattoriali a chi non ha pagato le tasse”.
Così Simona Bonafè, vicepresidente dei deputati Pd, questa mattina a “Radio anch’io” su Rai Radio 1.