15/09/2023 - 11:44

“Sulla commercializzazione del grano duro è in atto una speculazione a livello internazionale con quotazioni al ribasso che rischiano di pregiudicare l'attività di produzione svolta dalle aziende agricole italiane. Il nostro Paese è il primo produttore di grano duro in Europa con circa 4 milioni di tonnellate all'anno che provengono da 200mila aziende agricole che investono su 1,2 milioni di ettari. Il prezzo del grano duro fino ha chiuso l'annata su un valore medio di 340 euro alla tonnellata, più basso di quasi il 40% rispetto ad un anno fa. Contemporaneamente, sono saliti i costi di carburanti e mezzi tecnici per gli agricoltori e c'è l'inattesa esportazione di grano dalla Turchia a prezzi ‘da saldo’, prezzi dietro cui si nasconderebbe un comportamento sleale teso a destabilizzare il mercato italiano, anche per ragioni legate al conflitto russo-ucraino e all'embargo. L'mport di grano duro dai mercati internazionali non può che mortificare la produzione nazionale che ha standard qualitativi certificati, di salubrità e tracciabilita, con costi di produzione molto più alti rispetto agli altri. Servono più attenzione e più trasparenza per i produttori ed i consumatori italiani, maggiori controlli sull'etichettatura per sostenere e promuovere la pasta prodotta con grano italiano”. Lo dichiara in una nota il deputato dem Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura.

“Per questo - conclude Vaccari - il Gruppo Pd ha presentato una interrogazione parlamentare ai ministri dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste e dell'Economia e delle Finanze, a mia prima firma e sottoscritta dai deputati Pagano, Curti, Rossi, Marino, Forattini e Lacarra, per chiedere di avviare l'istituzione della Commissione Unica Nazionale del grano duro e il Registro Telematico dei Cereali; di istituire il registro telematico dei cereali; di potenziare i contratti di filiera tra agricoltori e industria e per promuovere la pasta con grano italiano e implementare un sistema di tracciabilità basato su tecnologie blockchain. Al contempo, per sostenere la necessità di richiedere urgentemente un'indagine anti dumping alla Commissione europea per verificare se i prezzi e i volumi di grano duro importati dalla Turchia siano in contrasto con le regole dell'unione doganale e se gli sbarchi di grano nel periodo luglio-agosto in Puglia siano stati assoggettati alle previste prescrizioni sui dazi”.

15/09/2023 - 10:24

"La scelta della Giunta del Comune di Grosseto, autorizzata dalla Prefettura, di intitolare una via a Giorgio Almirante è inaccettabile. Segno di un tentativo sempre più evidente di riscrivere la storia del Paese. Le comunità ebraiche hanno giustamente stigmatizzato il ruolo di Almirante nelle politiche razziali e nella persecuzione degli ebrei. Si potrebbe ricordare il suo ruolo nella Repubblica Sociale Italiana ma anche le ambiguità del MSI nel rapporto con le istituzioni democratiche. Il tentativo evidente poi di equiparare Berlinguer ed Almirante rappresenta un falso storico e una strumentalizzazione davvero offensiva. Abbiamo presentato già ad inizio legislatura una proposta di legge per vietare l' intitolazione di vie e piazze e altri luoghi o edifici pubblici, la cui denominazione è di competenza della pubblica amministrazione, a esponenti del partito o dell'ideologia fascista".

Così Sandro Ruotolo della Segretaria nazionale del PD ed Andrea De Maria della Presidenza del gruppo PD della Camera

14/09/2023 - 17:52

“Rivolgo un messaggio di cordoglio ai famigliari degli operai morti oggi mentre si trovavano sul posto di lavoro. E’ diventato un triste bollettino quotidiano questo a cui occorre mettere fine immediatamente. E’ tempo che il governo si decida a mettere una stretta vera intensificando i controlli nei cantieri e nelle imprese ma anche, ne siamo convinti, nel sistema dei subappalti a cascata che ha finito per abbassare i livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro. Come ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lavorare non è morire”. Lo dichiara il capogruppo PD in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo, a proposito degli ultimi incidenti nei luoghi di lavoro che hanno visto la morte di un primo ufficiale a bordo di una nave Caronte a Salerno e di un operaio a San Polo di Piave, deceduto per le esalazioni, mentre un altro è in condizioni gravi in ospedale.

14/09/2023 - 10:14

“Signor ministro Salvini, lei oggi si è limitato a descrivere informazioni sui tragici fatti di Brandizzo di cui questo Parlamento era perfettamente a conoscenza. Se si fosse recato di persona in quel cantiere, come hanno fatto nell'ordine il presidente Mattarella e tante altre figure istituzionali, avrebbe sicuramente avvertito sulla pelle l'indignazione per la cronaca di una morte annunciata. Quelle famiglie di quegli operai morti di cui lei giustamente ha evocato i nomi chiedono verità e giustizia, ma chiedono soprattutto che non accada mai più. Lei ieri ha parlato a proposito di Lampedusa di ‘atto di guerra’. Ma cosa è questa silenziosa continua strage sul lavoro se non una guerra a bassa intensità? La risposta che lei offre è ordinaria e mi consenta, senza polemica, reticente”. Lo ha detto in Aula alla Camera il deputato dem Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro, durante l’informativa urgente del ministro Salvini sulla strage di Brandizzo.

“La sicurezza – ha concluso Scotto - non è accessoria, la sicurezza è la base principale per stabilire se un lavoro è dignitoso o se non lo è. Più il lavoro è precario, intermittente, povero, più il rischio di infortuni sale. E voi lo sapete bene, visto che nel vostro decreto lavoro avete liberalizzato i contratti a termine, aumentato i voucher, aumentato il lavoro somministrato. Quello che è accaduto a Brandizzo non è la patologia del sistema, ma la fisiologia di un modello con cui si sono costruiti in questi anni i lavori pubblici nel nostro Paese. Dunque non bastano le condanne, ci vogliono le scelte. Lei è il ministro che ha liberalizzato i subappalti a cascata nei cantieri pubblici. Secondo lei, quella imprese medie e piccole talvolta piccolissime su cosa risparmiano ministro? Glielo dico, io sui materiali sul costo del lavoro sulla sicurezza di chi lavora. Quando esce da qui firmi un atto, un decreto, un'ordinanza, un dpcm, decida, lei che dica una cosa semplice: sui cantieri di mia competenza, non si liberalizzano più i subappalti. Poi bussi alla porta del ministro Fitto e pretenda che quel mezzo miliardo di euro sottratto allo sviluppo tecnologico della sicurezza sul settore ferroviario, venga subito ripristinato. Su una cosa non si può risparmiare: non si può risparmiare sulla vita dei lavoratori, sulla loro sicurezza, sulle loro tutele, sui loro salari”.

13/09/2023 - 19:55

X di Alessandro Zan, deputato Pd

A Salvini ricordo che un atto di guerra è quello di Putin, di cui lui colleziona t-shirt, contro l’Ucraina. Quello che sta accadendo a Lampedusa è il totale fallimento di questo governo - l’ennesimo - sulle politiche migratorie. Non scarichi responsabilità che sono solo loro.

13/09/2023 - 18:20

Investire in più cultura, più scuola, più assistenti sociali

“La politica deve dare un segnale forte sia dal punto di vista della sicurezza ma anche della cultura, quindi investire in educazione ed istruzione in maniera forte come per esempio nel caso di Caivano.
Attenzione ad immaginare che basti solo la repressione perché sarebbe un errore molto grave da parte del Governo. C’è bisogno di fare investimenti tanto la sicurezza quanto sull’istruzione. Molti più assistenti sociali molti più insegnanti insieme controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine. Dobbiamo cambiare questo territorio e dare la possibilità alle nuove generazioni di farlo in modo che non succedano più fatti gravi come quello di Caivano”. Lo ha detto Stefano Graziano, capogruppo PD in commissione difesa di Montecitorio ai microfoni di Radio Rai Uno.

“Così com’è il Dl Caivano è ancora troppo fumoso e demagogico; c’è bisogno di investire in tanti settori importanti e non solo la sicurezza. Quindi cultura, sociale, combattere il degrado. Solo così si migliorerà il territorio”, ha aggiunto Graziano.

12/09/2023 - 17:41

“Pur di nominare la nuova governance della Rai, il governo Meloni aveva rimosso con un decreto legge il sovrintendente del teatro San Carlo di Napoli, Stephane Lissner, per sostituirlo con Carlo Fuortes costretto a dimettersi dalla guida di Viale Mazzini. Oggi il Tribunale di Napoli ha reintegrato nel suo ruolo Stephane Lissner, dandoci di fatto ragione quando definivamo quel decreto un atto illegittimo e ad personam. Una scelta sciagurata contro la quale presentammo anche una pregiudiziale bocciata da una maggioranza di destra ammalata da bulimia di poltrone”.

Lo dichiarano i componenti della Vigilanza Rai del Partito Democratico.

12/09/2023 - 17:38

Dichiarazione di Arturo Scotto, capogruppo Pd in Commissione Lavoro

L’approvazione dell’ordine del giorno per garantire la continuità degli ammortizzatori sociali ai lavoratori ex Whirlpool è un segnale fortissimo da parte del Parlamento. Un messaggio di unità perché firmato da tutti i capigruppo di maggioranza e di opposizione in commissione lavoro e dai deputati e le deputate campane e condiviso dal Governo con il via libera del sottosegretario Durigon. Si preparano le basi per togliere l’ultimo ostacolo per far partire il progetto di TeaTek che assumerà entro la fine di ottobre oltre trecento operai e operaie che finalmente vedranno riconosciuto il loro diritto al lavoro dopo tanti anni di mobilitazione.

12/09/2023 - 17:04

“Il Tribunale di Napoli, decidendo di reintegrare Stephane Lissner come sovrintendente del Teatro San Carlo, conferma quanto avevamo sempre detto e cioè che il suo licenziamento era un atto illegittimo e ad personam. Una decisione grave e incostituzionale quella della destra, tanto è vero che presentammo una pregiudiziale bocciata con arroganza dalla maggioranza, aggravata dal fatto che doveva servire addirittura per liberare un posto da assegnare a Carlo Fuortes e poter poi nominare al suo posto un nuovo Ad per la Rai. Il Re è dunque nudo, come la scelta compiuta in maniera unilaterale dal governo, con un decreto legge peraltro anche privo dei requisiti necessari”.

Lo dichiara la vicepresidente vicaria del Gruppo Pd alla Camera, Simona Bonafè.

07/09/2023 - 19:52

“In un momento in cui il governo dimostra di avere le idee molto confuse sul futuro dei porti, con Tajani che parla di privatizzazione, Musumeci che auspica l’autonomia differenziata e il governo che frena le fughe in avanti dei sui ministri senza riuscire a centrare nessun obiettivo, la risoluzione dei Porti che come Gruppo PD alla Camera abbiamo presentato fa ordine e affronta i diversi aspetti necessari per la realizzazione di un sistema portuale pubblico, aperto, competitivo e regolato, mettendo al centro, a differenza della risoluzione di Fratelli d’Italia, la tutela del lavoro portuale e della sicurezza dei lavoratori. Una misura che riteniamo fondamentale visti i numerosi incidenti sul lavoro che anche in area portuale si continuano a registrare, l‘ultimo pochi giorni fa a Genova. Serve formazione del personale e rinnovo dei protocolli di sicurezza anche alla luce dei tanti cantieri interferenti, e sblocco del fondo sul pensionamento”, dichiara alla Festa dell’Unità a Ravenna Valentina Ghio, vicecapogruppo PD alla Camera e componente della Commissione trasporti. Presenti anche i deputati dem Paola De Micheli, Ouidad Bakkali, e Davide Gariglio e tutti i rappresentanti del mondo associativo e sindacale di settore.

“È importante - prosegue Ghio - affrontare questo percorso ora perché - nonostante i porti italiani con gli oltre 200 miliardi di euro di import-export rappresentino il 25 per cento del valore del trasporto marittimo mondiale - la pandemia e la guerra in Ucraina hanno avviato un diverso approccio all'economia globale. La tendenza alla regionalizzazione di diversi processi e la sfida dei nuovi corridoi europei richiedono riflessioni nuove e un approccio attualizzato, non possiamo farci trovare impreparati. Serve dare al Sistema portuale l’adeguata solidità alle necessità di investimenti infrastrutturali sostenibili, di digitalizzazione e innovazione tecnologica, di risoluzione delle criticità della governance in una direzione di maggiore efficienza e semplificazione amministrativa. Con questa risoluzione il messaggio che vogliamo dare come Pd è che il percorso normativo sulla portualità portato avanti dalla legge 84 del 94 e poi nel 2016, ha bisogno di essere attualizzato e semplificato, ma senza stravolgimenti, anche dal punto di vista della governance. I punti fermi riguardano il mantenimento del ruolo pubblico dei soggetti gestori, ma ribadendo la necessità di una definizione compiuta di una politica portuale nazionale nel Paese, per evitare frammentazioni o nuovi processi di precarizzazione del lavoro. Nella Risoluzione proponiamo semplificazioni nel processo di regolazione e controllo che devono essere svolti da un ente prevalente di riferimento, attraverso una ricomposizione in capo al MIT di tante funzioni oggi spezzettate fra varie autorità e la tutela del lavoro e degli equilibri occupazionali nei porti, con l'adozione compiuta della legge sulla regolamentazione dell'autoproduzione dei servizi. Lo sblocco a tutti i livelli delle Zone Logistiche semplificate, la cui mancata partenza sta precludendo sviluppo e lavoro in tanti territori. Quello di oggi è stato un confronto aperto e costruttivo, recepiremo molti dei contributi portati dai qualificati interlocutori sindacali e associativi presenti e li porteremo nella discussione sulla risoluzione prevista dalla settimana prossima in Commissione Trasporti alla Camera".

07/09/2023 - 12:44

Lo chiede Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico e Presidente del Comitato Permanente della Camera sui Diritti umani nel mondo.

"Un recente drammatico rapporto di Human Rights Watch dimostra che le guardie di frontiera saudite hanno deliberatamente ucciso centinaia di migranti prevalentemente etiopi al confine con lo Yemen. Si tratta di persone fuggite dalla guerra civile in Tigrai che hanno attraversato il golfo di Aden, sono passate per il territorio yemenita e hanno raggiunto la frontiera con l'Arabia Saudita. Li' hanno incontrato mortai, granate, raffiche di mitra e, per chi veniva catturato, torture, stupri e violenze di ogni tipo. Tutto questo e' documentato da 350 filmati e immagini satellitari. Per tutte queste ragioni ho depositato oggi un'interrogazione parlamentare per chiedere al governo, sulla base di queste notizie, di ripristinare l'embargo alla vendita di armamenti verso l'Arabia Saudita", spiega Boldrini. "C'e' chi negli anni scorsi aveva definito l'Arabia Saudita di Mohammad bin Salman 'il luogo di un nuovo Rinascimento'. Piu' prosaicamente il Ministro Urso pochi giorni fa, celebrando un patto commerciale con Riyad, rispondeva di 'guardare la realta'' a chi gli chiedeva se non sentisse problemi etici a stringere accordi con chi e' ritenuto il mandante del barbaro omicidio del giornalista Jamal Khashoggi e di numerose violazioni di diritti umani nel proprio Paese o in altri, come lo Yemen, dove l'Arabia Saudita e' intervenuta militarmente dal 2015. L'intervento saudita nel conflitto yemenita provoco' la decisione, formalizzata dal Governo italiano nel 2021, di porre l'embargo alla vendita di armamenti all'Arabia Saudita giacche' si era dimostrato che armi di fabbricazione italiana avevano provocato la morte di persone innocenti e causato numerose vittime civili. Il Governo Meloni nel giugno scorso ha posto fine a quell'embargo e quindi le aziende italiane produttrici di armamenti ora possono ricominciare a vendere armi a Riyad. Perche' e' finita la guerra nello Yemen? No. C'e' solo una fragile tregua, non un accordo di pace e neanche un piu' stabile cessate il fuoco. La situazione, purtroppo, resta precaria. Perche' i sauditi non usano piu' armi, anche italiane, contro civili inermi? Niente affatto", conclude la ex presidente della Camera.

06/09/2023 - 12:46

“A pochi giorni dalla ripresa delle lezioni diciassette giovani alunni dell’Istituto Comprensivo "Montessori - Maria Clotilde Pini" di Roma, all’interno del quale si trova la “Casa dei bambini” fondata nel 1907 dalla pedagogista in persona, rischiano seriamente di non avere una classe. 

L’Ufficio Scolastico Regionale, infatti, per l’anno scolastico 2023-2024 non ha ancora autorizzato la creazione di una nuova classe di prima media in sperimentazione Montessori in quanto tale classe non raggiungerebbe, per una sola unità, il numero minimo di diciotto iscritti. 

Il mancato nulla osta comporrebbe gravi e importanti conseguenze soprattutto per gli alunni con necessità formative diverse, i quali sarebbero costretti a subire lo smistamento in altre istituzioni scolastiche, impedendo loro una continuità con la sperimentazione del metodo Montessori, un sistema educativo in grado di sviluppare le competenze cognitive, relazionali e trasversali degli studenti.

Un'esperienza importante, che ha consentito anche a giovani ucraini, costretti a scappare dagli orrori della guerra scatenata da Putin, di trovare un luogo dove poter riprendere una vita normale, avviando un processo di integrazione fondamentale. 

Insieme alla responsabile scuola del Partito Democratico Irene Manzi, a Michela Di Biase, Marianna Madia, Claudio Mancini, Roberto Morassut e Matteo Orfini alla Camera e a Cecilia D’Elia e Filippo Sensi al Senato, abbiamo subito presentato una interrogazione parlamentare al ministro Valditara per sostenere l’iniziativa delle famiglie, del Municipio II e del Comune di Roma e chiedere, visto l’imminente inizio dell’anno scolastico, quali iniziative intende prendere il governo per evitare che vincoli burocratici non insuperabili interrompano bruscamente e irrimediabilmente il percorso formativo intrapreso, con evidente danno educativo, sociale e culturale”. Lo dichiara il deputato dem Andrea Casu.

05/09/2023 - 20:09

Quanti dei 4 mila cantieri aperti in tutta Italia che vengono rivendicati nello spot “L’Italia del futuro è in corso” che ogni giorno vediamo scorrere negli aereoporti e nelle stazioni vengono svolti in subappalto come nella stazione di Brandizzo? Quante lavoratrici e lavoratori ogni notte operano nelle stesse condizioni dei 5 operai uccisi in questo modo così terribile? Nonostante tutte le nostre domande l’audizione di oggi alla Camera non ha risposto a questa semplice ma fondamentale domanda.

Lo ha scritto il deputato democratico Andrea Casu.

05/09/2023 - 15:22

Un’informativa urgente del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti sulla tragedia di Brandizzo dove hanno perso la vita cinque operai impegnati nella manutenzione della rete ferroviaria. È quanto ha chiesto oggi Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.

“Vogliamo chiarezza e responsabilità – ha detto intervenendo in Aula – perché tragedie del genere non si ripetano mai più, perché non si può morire di lavoro, non si può morire lavorando. L’esatta ricostruzione dell’accaduto vuole dare seguito alla richiesta arrivata anche ieri dai cittadini e dai sindacati scesi in piazza a Vercelli per chiedere di non caricare mai più sulla pelle dei lavoratori tempi ristretti e risorse ridotte degli appalti e per cambiare il sistema delle manutenzioni” ha concluso la Braga.

03/09/2023 - 20:18

“L’incontro di oggi ha un valore molto importante perché mira a far si che emerga una proposta di riforma unitaria della governance della Rai da parte di tutte le opposizioni che siedono insieme al tavolo, proposta che sia aperta successivamente alla discussione con la maggioranza.
Dopo circa 8 anni la legge sulla Rai si dimostra che nn funziona e va cambiata per garantire a tutti gli effetti il pluralismo dell’informazione . Ed è proprio dal concetto di pluralismo dell’informazione che dobbiamo ripartire. Per questo crediamo fermamente che la governance della Rai debba stare in capo al Parlamento e non Governo”. Lo ha detto Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione di Vigilanza sulla Rai, intervenendo alla tavola rotonda sulla Rai nel corso della festa dell’Unità a Ravenna.

“Bisogna lavorare sulla qualità dell’informazione - ha spiegato Graziano - motivo per il quale il Pd lavora ad una proposta di riforma che sia quella più vicina al modello inglese  offrendo a tutti, unendo per prima l’opposizione con una proposta unitaria ma aperta alla maggioranza per discutere insieme una nuova legge”.

“Non a caso anche l’Europa sostiene che bisogna cambiare la legge e avere più equilibrio nell’informazione.
Una fondazione fatta di persone autorevoli nel campo dell’informazione che nomina un cda, un presidente e amministratore delegato che governano l’azienda sulla base del pluralismo e della qualità dell’informazione”, ha concluso il capogruppo dem.

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